La brezza marina è fredda, lunghe onde consumano il litorale di giornate autunnali, il loro nuovo tempo... sono bagnate di pensieri, quando ubriache di ogni ora volgono le spalle al passato.
Passa una nave, carica di sogni, porta i giorni al vento e ne scruta i lati oscuri del silenzio.
Osservo un gabbiano, nella sua ricerca ha le ali forti per andare a cercarsi il respiro della vita.
Seduta, aspetto il ritorno, seppur inutile, di una voce impressa nell'aria quando intorno, qualunque cosa sovviene, la lascio a giacere senza darle conto.
Le ore passano a guardare il tramonto, mentre la linea del silenzio avvolge ogni giorno l'ombra.
Mi regalo quel desiderio racchiuso nella mente, e il sentiero ormai solcato dal tempo, ne fa un rumore di istanti già vissuti.
La linea del tempo traccia una carezza, quella carezza che cercando tra le righe dei giorni aveva allietato la notte tra sogni persi e acquisiti poi...
E mi diletto a pensare che le strade sono un grande libro di memoria e la fantasia mi cammina a fianco come nuvole che a strati lasciano poesia.
Ritorno spesso qui, dove la mano cerca il sole e le parole al vento possano trovare pace.
Ne lascio l'orma della mia anima, e avvolgo al cuore, un nome.
La notte porta via ogni rancore e smuove le vetrate dei silenzi cercando in ogni stanza la mano silenziosa del dormire...
Nel finire i sogni, ogni cosa pone al suo mischiare un abbraccio di pura fantasia e si annidano i respiri nell'inconscio. Dormi tra i fili sospesi dei passi appesi al cuore come un bambino cerca la mamma quando piove.
Mi assorbe quella mancanza di fiducia che nel suo insieme costruisce amore.
La brezza marina riesce a rapire quello sguardo che gli occhi hanno fissato per anni, lasciandosi dietro la notte della vita.
Mi avvicino ...il mare ruggisce alla tempesta del silenzio e mi sovviene un sorriso.
Il mare senza più lacrime.
Un pianeta di poesia in me...