La serata a casa di Alberto passò velocemente: un dialogo interessante, allegro, ironico, un duttile colloquio che fece passare il tempo velocemente. Si alzarono da tavola per andare fuori sul terrazzo dove il momento si presentava maestoso.
La luna sopra di loro era enorme, talmente grande che riempiva il cielo. Illuminava la serata predisponendo a un romanticismo inebriante. Un leggero sfiorare di mano, una semplice carezza: travolgeva la passione.
Forse il vino, la compagnia giusta, la musica di sottofondo. Qualcosa di speciale e quel suono magico frastornava.
Stordita, non riusciva a pensare, quale magia era successa? Non si era mai trovata in quella situazione e Alberto le sussurrava parole dolci. Un’alchimia che confondeva Giulia.
Doveva svegliarsi da quel torpore, ma voleva abbandonarsi a quel sussurro. Ogni momento era una sinfonia d’amore.
Quell’amore cercato da troppo tempo lo sentiva in quel momento; un colpo di fulmine o qualcosa di simile e voleva abbandonarsi e stare con quell’uomo.
Il passato che riemergeva, si faceva avanti in quel presente e lei voleva assaporare quell’amore.
Si baciarono e parlarono e poi si guardarono muti negli occhi e la luna sorniona assisteva a quell’amore sbocciato all’improvviso, anche gli antenati non contavano più. Erano solo loro e il momento che vivevano, non contava più essere razionali e non fare compromessi, l’attimo vissuto era unico e mai provato.
Dormirono sotto lo stesso tetto, ma non insieme, ormai era tardi per tornare, ospite in quella casa conosciuta e sconosciuta. Mille fantasmi ritornarono alla mente, ma il sonno prese il sopravvento e la mattina essi erano scomparsi.
Iniziarono a frequentarsi, l’amore era scoccato e volevano viverlo insieme. L’attrazione fatale di essere simili e allo stesso tempo diversi, volevano le stesse cose, non oltrepassare il confine dell’altro. Incontrati nella dimensione giusta.
Si erano detti tutto. Giulia aveva raccontato la sua storia. Alberto non ne era meravigliato, come se conoscesse quel segreto. Forse lo immaginava dalle lettere trovate, non era sorpreso e non gli importava più di tanto. Voleva stare con Giulia: desiderato da subito, l’anima gemella. Giulia sapeva della sua vita, vissuto come isolato dal mondo, in attesa di incontrarla; come un francobollo che aderisce subito alla busta.
Passarono i giorni e le decisioni non prese. Vivere senza pensare, ma il fato riporta sempre alla realtà; Giulia non aveva dato importanza alla cosa, ma le sue regole erano in ritardo:
< questa non ci voleva>
pensò la ragazza.
Andò a comprare un test di gravidanza.
Risultò positivo.
Era incinta! Il figlio di Roberto, un bambino dal passato che arrivava al momento meno opportuno.
Il pensiero della ragazza per Alberto, doveva dirglielo, far presente quella complicazione e la soluzione si doveva trovare insieme.
Con lui non c’era mai stata, non erano andati oltre e non dipendeva da lei. Alberto la desiderava, ma decise per il momento che era meglio aspettare; e ora che era in attesa chissà come, si sarebbe comportato.
S’incontrarono e Alberto dal suo sguardo capì che qualcosa non andava.
Giulia era nervosa, doveva informarlo del suo cambiamento, di quello che stava accadendo dentro di lei.
Senza tanto girarci intorno, gli disse:
Alberto spiegò:
< tutto quello che mi hai detto: lo sapevo.
Una notte in sogno qualcuno mi ha parlato, era un uomo senza volto, non riuscivo a vederlo bene in viso, non s’identificava, ma voleva che sapessi e che ti venissi a cercare. Sapeva che aspettavi questo bambino, il padre è lui, vuole solo che ti protegga e ti ami come lui l’ha fatto quando ti ha conosciuto. Non è riuscito a capirti e vuole che lo faccia io, desidera darti il suo amore attraverso me e crescere insieme il bambino.
Questo figlio venuto dal passato e che sarà il primo di quelli che avremmo noi.
La sua vita è stata felice, ha sposato la ragazza che gli hai lasciato in casa e non ti ha dimenticato e nemmeno lei.> Giulia rimase senza parole! La vita l’aveva sbalordita. Quel suo ramingo andare a zonzo nel tempo creando la frattura che ha portato a quell’amore agognato. Un amore che viveva dentro di lei e vissuto nel passato; un amore strano che desta la vita e il coraggio per affrontarla. Amore condiviso con la discendenza di Roberto.
Roberto aveva sempre pensato a lei: beffando la morte. Cercato il sentiero che conduce al passaggio da una vita all’altra nei mondi sconfinati di un emisfero senza tempo.
Si abbracciarono, Alberto la strinse forte, voleva quella donna. La sentiva come un dono prezioso e non l’avrebbe mai delusa. Lo stesso pensiero di Giulia, non avrebbe mai deluso quell’uomo che aveva pensato innanzi tutto a lei e a quell’amore passato; facendosi da parte fino al momento opportuno. Non sciupando quel desiderio di sapere la verità, se avesse colto il suo fiore, il dubbio sarebbe stato in mezzo a loro. Quel bambino era come fosse figlio suo. E figlio lo era per davvero e d’ora in avanti erano loro tre e il ricordo dell’uomo che li aveva amati.