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Sogno di Natale

Spiritualità

- Ti ricordi di me? Io sono Marco.- La piccola mano che brandiva la penna si levò, per un attimo, verso l’alto a ravviare la ciocca bionda che, impertinente, era ricaduta sugli occhi. Ritornò sul foglio.- Abito sempre in quella casa in fondo al paese. Se guardi un attimo da lassù, forse potrai vedere la sua luce brillare fra le tante del mondo che tu ami. Tu...mi ami ancora? Lo so che hai tanto da fare ma…ricordati di me. Io sono qui e aspetto, aspetto sempre.-

Un leggero fruscio alla porta. Il bambino sollevò gli occhi dal foglio portandoli verso l’uscio. Il fruscio si tramutò in un sommesso raschiare. Deposta la penna sul tavolo, Marco mosse lentamente le ruote della sedia a rotelle che, cigolando, si spostò verso la porta. Rimase qualche istante ad ascoltare, aprì. L’aria gelida della sera mista a spruzzi di neve e di ghiaccio lo investì, violenta ed improvvisa. Mosse all’indietro la sedia chiudendo, istintivamente, gli occhi. Li riaprì guardando dinanzi a sé, trasalì. Due occhi spaventati ed infreddoliti lo fissavano, questuanti, dalla cornice di un umido batuffolo bianco. Esitarono qualche istante sull’uscio, si riversarono, quasi irruenti, all’interno. Marco socchiuse la porta guardando, dolcemente stupito, l’ospite inatteso. Si mosse verso di lui.- E tu…da dove arrivi?- Il gattino si era fermato in mezzo alla stanza guardandosi, spaurito, attorno. Un leggero miagolio.- Hai fame, eh?! Aspetta, aspetta un attimo.- Marco prese una ciotola, versò dentro del latte, la depose per terra.- Tieni, è per te!- Il gattino esitò un istante, poi si avvicinò alla ciotola, bevve avidamente il contenuto mentre Marco continuava a fissarlo, sorridente e felice.- Stai meglio adesso, eh? Vedrai, tra poco torneranno mamma e papà con la legna per il camino e ce ne staremo insieme, tu ed io, caldi caldi.- Gli si avvicinò.- Questa è la notte di Natale, sai? Tutti devono essere contenti.- Il gattino, soddisfatto l’appetito, giocherellava, adesso, con una delle ruote della sedia a rotelle lanciandogli, ogni tanto, un’occhiata tra lo stupito e il divertito. Una leggera ombra sul volto di Marco.- Chissà che impressione ti faccio, seduto qua sopra…è che…ci sono costretto.- Il gattino lo guardava, adesso, immobile. Marco sfiorò delicatamente il pelo ancora umido, sospirò.- Non sono sempre stato qua sopra…Tutta colpa di una malattia…I medici dicono che, forse, potrei guarire ma che ci vogliono tanti soldi, tanti…Papà e mamma non li hanno.- Il gattino, d’un balzo, gli saltò in grembo; annusava, adesso, le sue mani guardandolo, ogni tanto, di sottecchi con fare quasi malizioso. Marco riprese ad accarezzarlo. Un sorriso.- Ma io non sono triste, sai?- Avvicinò il suo viso a quello del gattino, con fare confidenziale.- Non ne parlo più con nessuno perché, ogni volta, mi guardavano in un modo…anche papà e mamma…ma io so che non starò su questa sedia per molto tempo.- La voce divenne un sussurro, dolcemente eccitata.- Mi ha detto tempo fa don Mariano che Gesù aiuta i bambini buoni e allora…sai io che cosa faccio?- Ammiccò verso il foglio poggiato sul tavolo- Ogni anno, a Natale, gli scrivo una letterina .Lui sa, ormai, quello che io voglio.- Sorrise, lo sguardo si perse lontano, quasi estatico.- Un giorno Lui manderà da me il suo angelo tutto bianco che toccherà le mie gambe ed io…camminerò!- Il volto si fece più assorto, la voce concitata.- Sono sicuro, lo so. Sarà una sera come questa. La mamma rincaserà dal lavoro ed io - una tenue lacrima negli occhi - io butterò via questa brutta sedia e correrò, correrò tra le sue braccia.- Il gattino, adesso, lo guardava, immobile, come assorto. Marco scosse il capo, sorridendo tristemente.- Neppure tu mi credi? Eppure sei piccolo come me, dovresti…Solo i grandi chiamano sogni le speranze di noi bambini…Ma, che fai?- Il gattino, di scatto, era balzato per terra; raggiunse l’uscio socchiuso, si voltò un attimo a guardarlo, balzò fuori..- No, non te ne andare, aspetta! - Marco guadagnò l’uscio, lo spalancò cercando di scrutare all’interno del bagliore accecante della neve che ricopriva, alta e compatta, tutto il giardinetto della casa.- Torna qui - piagnucolò - non posso uscire con questa neve!- Un leggero miagolio. Marco volse gli occhi verso l’angolo del giardinetto.- C’è il pozzo, lì, è pericoloso!- Mosse cautamente la sedia sul morbido, soffice terriccio: le ruote giravano stentatamente. Il bambino si fermò.- Non posso venire, ti prego, torna qui!- Di nuovo un leggero miagolio, poi, un tonfo. Marco rabbrividì.- No, il pozzo!- Cercò di far muovere, affannosamente, la sedia: qualche passo, poi le ruote affondarono, inesorabilmente, nella neve. Il bambino si dimenava adesso, disperatamente, nella sua prigione ma, ad ogni tentativo, le ruote affondavano, sempre più. Levò il viso coperto di lacrime verso il pozzo…Dolore, rabbia, uno sforzo enorme in avanti. I piedi affondavano, adesso, nella neve mentre Marco avanzava lentamente, traballante.- Non sei caduto, vero? Dimmi che non sei caduto!- Si fermò all’improvviso, attonito. Due stelle luminose lo stavano fissando, immobili, dai bordi del pozzo: un intenso bagliore di soffice pelo sfrecciò veloce oltre di lui sparendo nella notte.- Marco!- I genitori, a poca distanza, lo guardavano quasi inebetiti mentre la legna, scivolata lentamente giù dalle loro braccia, si riversava scompostamente al suolo affondando nella soffice coltre. La donna tese in avanti, tremando, le braccia…E fu così facile tuffarvisi dentro!


Daniela Ferraro 26/12/2010 17:53 12 1280

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Dio gli aveva mandato il suo angelo che dopo esser balzato sulle sue gambe è sgusciato vicino al pozzo per farlo alzare dalla sedia. A volte la paura sblocca situazioni di ristagno bloccate da timori e sfiducia. Bellissimo, mi ha emozionato ed è stato un vero piacere arrivare fino in fondo alla lettura. Complimenti!»
Gianny Mirra

«stupenda favola e mentre si legge i brividi affiorano ma non per il freddo ma per la commozione...»
Mirella Santoniccolo Mairim14

«meravigliosa e commuovente favola... mi sono commossa.»
Silvia Contessa

«Meraviglioso sogno, stupenda favola! Una grande emozione che ci trasporta nel nostro mondo infantile. In quel mondo impregnato di tanti sentimenti che non sempre sussistono in questo di noi adulti. Infatti qui, ahimè, contrariamente a quanto accade in questo commovente racconto, la bontà, la generosità, l'amore, la sofferenza, spesso non vengono considerati nel giusto modo! La tua profonda sensibilità, cosi coinvolgente, si riscontra in ogni tua poesia, in ogni racconto, in ogni tua espressione!»
Alma

«Brava, brava davvero... un componimento assolutamente ragguardevole. Sempre valente!»
mario calzolaro

«Un racconto che merita di essere letto un infinito numero di volte. Apertura del racconto misteriosa e poco comprensibile ad una prima e superficiale lettura. In pochi caratteri si condensa una magica storia di una sofferenza, anche il dolore, in questo Miracolo, trova la sua foce... Ottimo anche l'accompagnamento musicale!!»
Manuele Pizzi

«Splendido racconto, soffuso e intimamente sentito... Brava in tutto...»
Patrizia Portoghese

«sarò ripetitivo ma nel leggerlo mi sono emozionato come un bambino
piacevole bella un sogno di Natale che si realizza
la tengo fiocco»
astronauta

«voglia di piangere, ma non sempre si fanno i miracoli, io un sorriso... lo considero come un miracolo e mi accontento ...quel poco ...si è un miracolo di Natale.»
rosa d’agostino

«nel leggere mi sono molto emozionata... grazie per questo stupendo sogno... davvero molto, molto bello»
Antonia M Zilio

«Sei riuscita a regalarmi grande emozione! E' un racconto d'infinita tenerezza... grazie!»
ZulliNicola

«davvero un sogno, mi sono emozionato! sono un emotivo, volevi farmi piangere?
solo un'anima sensibile può scrivere così!
Piaciuto e sentito nel cuore!»
Giorgio Dello

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La bacheca del racconto:

non finisci mai di stupirmi tu! Buone feste! (Giorgio Dello)

Il miracolo del Natale.....bello! (Domenica Carrozza)

è scritto bene... (panta rei)

Bel sogno Dany (Claudio Giussani)

un racconto magico!... Complimenti! (Doraforino)

complimenti...l'ho trovato molto bello. (Salvatore Ferranti)





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