Da dove viene quel bisbiglio di vita?
Affiora forse dalla terra che intreccia il vento con il sole?
No, é il respiro delle fate che s'affrettano a far nascere il giorno.
In scampoli d'inizi viene avvolta la luce perchè impari dal tempo come si conserva il calore.
Nasce dal ventre dell'abisso per portare al buio la notizia di una realtà nuova, un cambiamento essenziale che, sorgendo dall'orizzonte, attraversa l'azzurro per incendiare la Verità d'immenso.
Su ali invisibili si libra nell'aria per poi posarsi negli occhi di chi accende lo sguardo con raggi di felicità e da qui spicca il volo lontano, oltre i confini imposti dal pensiero.
Penetrando nel cuore di chi sonda i propri sentimenti riesci a misurarne la profondità.
Hai mai bevuto la luce?
Ha il sapore del miele dei fiori di montagna, profumata di verde quando l'erba si sveglia, bagnata di fresco.
Ma se l'assaggi di sera, quando la pace si corica tra le spighe di grano, sa della musica vibrante in un prato di grilli.
L'hai mai sentita camminare?
In un bosco di castagni la senti pungersi con i ricci quando calpesta le foglie secche con il vento. E quando ride? Oh é cosí spumeggiante che ti fa frizzare un brivido sulla pelle, come quando fai il solletico ad un bimbo sotto i piedi.
Sai cosa desidera la luce?
Me l'ha confidato in segreto mentre leggevo Shakespeare ad alta voce: vuole sposare la notte, nonostante il dissenso delle stelle che, della loro unione, sono gelose.
Non posso accompagnarla all'altare se non travestendola da luna affinchè possa coronare il suo sogno, mantenendo fede alla promessa fatta alla natura.