Galoppava il pensiero nei vari interstizi della mente di Virginia come se giocasse a nascondino con se stesso, cercava nei vari cassettini nascosti momenti con cui soggiornare.
La domanda che Virginia si poneva era: Perché? Non stava forse bene così senza pensieri strani, anzi con i suoi pensieri distratti che si avvicendavano tranquilli nelle ore di tutti i giorni?
Giorni che si susseguivano magari un po’ monotoni, sempre uguali, senza qualche cosa di nuovo, di eccitante che differenziasse un giorno dall’ altro. Non erano più ovviamente gli anni della sua giovinezza dove ogni giorno si presentava pieno di nuove novità, alle volte belle ed altre un po’ meno ma che comunque davano un’ aria fresca ad ogni giornata rinnovandola di volta in volta. Perché la vita si era fatta di calma piatta e senza più alcuna attrattiva, forse perché col tempo aveva perso di visti nuovi obiettivi? Si domandava Virginia. Non lo sapeva, sta di fatto che quel giorno, meditando, aveva deciso di ripercorrere vecchi sentieri della mente per ritrovare cose dimenticate. La mente sembrava trovarsi a suo agio nella ricerca ma nel medesimo tempo dentro di lei sentiva con sgomento una sensazione di timore ….. forse sapeva di aver sepolto ben bene da qualche parte un ricordo, una paura o due per la sopravvivenza del cuore e forse per la stessa sopravvivenza di tutto il suo essere.
Eppure testardamente, senza requie, continuò la ricerca di eventi da ricordare e incurante dei suoi stessi timori si soffermava ad ogni intoppo dei diverticoli della mente a scoprirne il velo (o la roccia) che li ricopriva; è così che trovò una rabbia “ censurata” in quell’ angolo, un’ ira “ mal repressa” in un altro angolo che di fatto neutralizzava all’ istante trovandola oggi, a distanza di molto tempo, fatta di motivi futili e quindi nel medesimo istante in cui ricordava svaniva nel nulla sciogliendosi come la neve al sole. Lo trovò un bel gioco interessante per risolvere problemi interiori e torti mai perdonati ne agli altri ne a se stessa.
Ad un certo punto però si trovò davanti ad una porta sigillata a triplo giro di mandata che non riusciva ad aprire, probabilmente si trovava davanti a ciò che non avrebbe mai più voluto ricordare!
Infatti mai e poi mai avrebbe voluto ripetere quell’ evento che aveva completamente rimosso!
Non era ancora pronta …. Ma ormai era troppo tardi!
Il vaso di pandora era stato scoperchiato!
E ricordò!.....
Aprendo quella porta interiore si ritrovò catapultata indietro ad una sera di anni fa facendole rivivere quei tremendi momenti in tutta la loro tragicità ….. stava tornando a casa con grande soddisfazione della serata appena trascorsa mentre ascoltava della musica alla radio, guidava tranquilla che tanto non aveva nessuna fretta quando ad un tratto, una luce accecante le colpì gli occhi, subito non capì, fu completamente accecata …. una macchina in sorpasso sopraggiungeva ad alta velocità contro di lei sulla sua corsia ….. in un primo momento le prese il panico ma poi cercò una via di scampo, frenò e si spostò tutta sulla sua destra per cercare di evitarla, non bastò, non fu abbastanza veloce …. e risenti ancora, come se stesse succedendo in quell’ istante, quello stridio dei freni nelle orecchie e quell’ orrendo rumore del metallo che si schianta contro un altro, la sua macchina s’ impennò come un cavallo imbizzarrito, il guardrail terminava proprio in quel tratto per cui ricadde con un tonfo sordo a lato della strada incominciando a rotolare giù per il pendio con Virginia dentro ad essa, le parve di aver fatto tre o quattro giri sballottata qua e là perché la cintura di sicurezza si era sganciata o forse rotta e l’ unico a trattenerla sul sedile era l’ airbag che però sembrava la soffocasse lasciandola respirare a malapena, poi … con ulteriore tonfo sinistro, la macchina si fermò a ruote in su …. e fu silenzio.
Era tutta dolorante ed in stato confusionale, probabilmente era sotto choc, sentiva di nuovo nella mente tutto il caos intorno, il vociare concitato, il suono delle ambulanze, qualcuno che forse le chiedeva qualcosa che però non riusciva a capire. Si risvegliò in ospedale ma lei, allora, non ricordava nulla di quello che era successo, aveva memoria solo di quei due occhi accecanti che le puntavano addosso!
Il suo cuore pareva impazzito dall’ angoscia e dalla paura solamente nel ricordare ….