Finalmente è arrivato il tanto desiderato giorno della partenza. E' dall'inizio dell'anno che progetto questo viaggio. Partenza da Roma Fiumicino il 20 agosto alle 12, 30 e arrivo a Copenaghen alle 15. In tutti questi mesi di attesa ho cercato informazioni e consigli riguardo questa città in modo da partire più preparata possibile. Il clima instabile della città è la cosa che mi preoccupa di più ed è per questo che ho preparato le valige con indumenti adatti a tale evenienza, inoltre ho cambiato in corone danesi soldi sufficienti per trascorrere 3 giorni in una città molto cara come dicono sia Copenaghen.
Dalla stazione Termini il pullman Terravision porta me e mio marito all'aeroporto in un'ora circa e dopo i vari controlli di routine finalmente ci imbarchiamo. Puntualissimo l'aereo atterra all'ora prevista, per fortuna abbiamo imbarcato il bagaglio a mano così da poter far presto a lasciare l'aeroporto, anche se non è stata un'impresa facile riuscire a far entrare tutto il necessario in poco spazio.
Come consigliato dall'esperta di Copenaghen su TripAdvisor prendiamo la metro M2 che ci porta in centro e scendiamo alla fermata Amagerbro per prendere il bus 5A che ci porta a destinazione in pochi minuti. Abbiamo prenotato a Wakeup Copenhagen Carsten Niebuhrs Gade che è uno degli hotels meno salati a Copenaghen e che inoltre è abbastanza vicino al centro.
Scendiamo dal bus ed ecco le prime gocce di pioggia, per fortuna l'hotel non è molto distante e in pochi minuti ci ritroviamo nella camera d'albergo. Inizialmente è brutta l’ impressione che abbiamo vedendo la stanza, è piccolissima con il letto sotto la finestra e al posto del bagno una capsula di vetro satinato, ma alla fine del soggiorno dovremo riconoscere che non ci siamo trovati male anche se piccola, ma anzi, specialmente il bagno è stato la parte più interessante e caratteristica del soggiorno.
Ci rinfreschiamo e usciamo alla scoperta della città. Per fortuna ha già smesso di piovere, indossiamo un k- way per precauzione e ci avviamo verso il centro con piantina alla mano. La prima cosa che notiamo sono le numerose biciclette che circolano, tanto da dover stare più attenti al traffico ciclistico che non a quello automobilistico. Le due ruote sono parcheggiate ovunque, le fitte ragnatele di raggi e ferro sono le cose che risaltano di più alla vista.
Dopo pochi minuti di strada ci ritroviamo alla stazione centrale, un enorme edificio appariscente con i suoi mattoncini rossi, è sicuramente molto antico ed entrando nel suo interno si ha l'impressione di essere catapultati nel passato. Di fronte alla stazione si vedono spuntare, da dietro un muro di cinta, le gigantesche giostre del famoso parco di Tivoli, un parco giochi molto frequentato dai turisti, aperto anche la notte con le mille luci che lo rendono affascinante anche dall’ esterno.
Continuiamo il giro di perlustrazione, anche alla ricerca di eventuali negozi o supermercati dove poter comperare qualcosa. Da alcune informazioni su internet avevo appreso della pasticceria Andersen vicino al parco, dove si possono mangiare buone paste e cornetti, avevano ragione, sono buonissimi, anche se non posso dire lo stesso del prezzo.
Dopo poco ci ritroviamo nella piazza del municipio, la Radhuspladesen è luogo nevralgico di Copenaghen e punto d'inizio della famosa via pedonale Strøget, la via dello shopping, lunga quasi due chilometri (la più lunga in Europa), che arriva fino a Kongens Nytorv, davanti al canale di Nyhavn.
Sembra che la popolazione si concentri tutta da questa piazza in poi.
Passeggiando per la via Strøget ci imbattiamo in alcuni artisti di strada che si esibiscono nelle loro performance, ci uniamo al circolo di spettatori per goderci lo spettacolo. Intanto si è fatta l'ora di cena, per fortuna ci sono tante tipologie di ristorazione dove poter mangiare senza spendere un patrimonio, entriamo in uno dei tanti locali dove si mangia a buffet con una cifra fissa.
Proseguiamo la via dello shopping e arriviamo al porto nuovo di Nyhavn dove si affacciano sul canale le casette colorate, antiche abitazioni un tempo abitate da pescatori, completamente ristrutturate, che rendono ancora più caratteristico il posto. Da qui partono numerose imbarcazioni, battelli che si ramificano dentro i canali della città ed il mare aperto, la nostra intenzione e di fare un giro nei giorni seguenti su uno dei battelli con guida in lingua italiana. Ho preso contatti via email con Linda escursioni, un'agenzia del posto che programma escursioni a turisti italiani.
La stanchezza si fa sentire, preferiamo ritornare in hotel e riposarci, l'indomani si prospetta una giornata piena, meglio iniziarla con le energie giuste.
La mattina ci svegliamo verso le otto, la luce filtra dalla tendina semichiusa della finestra. In Danimarca non hanno le tapparelle o le persiane, ci sono delle tendine per oscurare appena la luce del giorno, proprio perché per i danesi la luce è molto importante e quando c'è, preferiscono approfittarne. In Danimarca l'estate ha una durata breve, sono giugno e luglio i mesi con maggiore luce, infatti in questi mesi il sole tramonta molto tardi. In agosto iniziano ad accorciarsi le giornate, il sole comunque tramonta molto più tardi dell'Italia e alle 22 non è ancora buio del tutto.
Riprendiamo la via Stroget, poi ad un certo punto, seguendo le indicazioni della cartina, imbocchiamo una via interna che ci porta all'orto botanico.
Questo è un grande giardino dove sono esposte una moltitudine di piante, tutte perfettamente catalogate. C'è anche un laghetto con tartarughe e uccelli acquatici. Rimaniamo completamente affascinati dalla cura del posto che per giunta e anche gratuito. In fondo al viale si presenta una bianca scalinata che porta ad una grande serra, dove all'interno si trovano piante equatoriali di tutti i tipi.
Usciti dall’ orto botanico proseguiamo verso il parco di Rosenborg, un esteso giardino dove si trovano diversi edifici storici, tra questi la caserma Rosengorg Barracks sede delle guardie reali e il maestoso castello. Circondato da un fossato si accede al castello da un ponte levatoio. Rimaniamo a bocca aperta a guardare la bellezza di questo palazzo reale, residenza estiva dei reggenti danesi fino al 1710, ora aperto al pubblico, con l’ interessante museo dove sono custoditi i gioielli della corona. Di fronte al castello un giardino con rose di tutti i colori, approfittiamo per farci qualche foto con lo sfondo del castello alle spalle e i colori dei fiori intorno a noi.
Usciti dal parco ci dirigiamo verso il palazzo di Amalienborg, non dovrebbe essere lontano e siamo giusto in tempo per assistere al cambio della guardia che avviene ogni giorno alle 12 in punto. Arriviamo alla chiesa di Frederik, la famosa chiesa di marmo ispirata sicuramente alla Basilica di S. Pietro. Più avanti c’è un'enorme piazza circondata da quattro palazzi e al centro spicca una statua equestre di Federico V. Vediamo una fila di persone a formare un enorme quadrato, aspettano pazienti il rituale cambio della guardia. Inizia la cerimonia accompagnata anche dalla banda musicale, significa che nel palazzo è presente la regina, siamo stati fortunati.
Nella via che porta fuori della piazza si vede una grande fontana situata nel parco di Amaliehaven e di fronte il teatro dell’ opera, diviso solo da una stretta fascia di mare. Percorriamo il lungomare fino ad arrivare a St Alban’s Church una caratteristica chiesa anglicana e dove di fronte si erge la fontana Gefion, rappresentata appunto dalla dea Gefion che sprona i figli trasformati in buoi a lavorare. Infatti la leggenda narra che Gefion avesse chiesto al re di Svezia della terra e che questi le avesse promesso un regno grande quanto quello che sarebbe riuscita ad arare. Da qui si vedono i giardini della cittadella (Kastelett), un'isoletta a forma di stella, antica fortificazione militare.
Passato un ponticello che divide la cittadella dal lungo mare ci fermiamo per mangiare qualcosa al ristorante Toldboden, un locale caratteristico che si affaccia sul porto con tavoli anche all’ aperto La giornata è molto soleggiata e mangiare all’ aria aperta è invitante.
Proseguiamo il lungomare per arrivare alla sirenetta, i giardini sono molto belli e anche se la stanchezza si comincia a sentire la voglia di scoprire la città è più forte di tutto. In lontananza si vede una calca di gente, pensiamo che forse sia proprio lì posizionata la sirenetta. E’ proprio lei, una piccola statuina di bronzo poggiata su di uno scoglio, come già letto nei vari diari di viaggio prima di partire, infatti non è all’ altezza della sua fama. Ci facciamo alcune foto facendoci largo tra la folla, non possiamo ritornare a casa senza un’ immagine vicino la sirenetta.
C’è da ritornare indietro ripercorrendo tutta la strada fatta, sentiamo nei piedi tutta la fatica dei tanti chilometri percorsi, ma pian piano ci incamminiamo verso il porto di Nyhavn dove l’ intenzione è di riposarci sulle panchine del viale.
Dopo aver cenato da mamma Rosa, facciamo una breve passeggiata e presto a nanna, l’ indomani abbiamo in programma di attraversare il ponte di Öresund, una tratta di 16 km che collega la Danimarca alla Svezia. Questo è un ponte sospeso sul mare, il più lungo d’ Europa, adibito al traffico stradale e ferroviario.
La sveglia suona presto, usciamo per andare a colazione e puntali prendiamo il pullman che ci porterà a Malmö. Dopo poco il pullman entra in una galleria molto lunga e all’ uscita dalla galleria ci ritroviamo sul ponte sospesi nel mare aperto, una sensazione bellissima, ovunque guardo vedo mare, sono pronta a riprendere con l’ ipad l’ emozionante traversata, assolutamente da provare.
Ci avviamo verso il centro storico di Malmö, e con sorpresa ci ritroviamo dentro una festa gastronomica internazionale, con tantissime bancarelle e tanti stand culinari. Si sentono odori di cucina ovunque, un insieme di sapori e odori provenienti da tutte le parte del mondo. Deve essere una festa importantissima per questa cittadina, sono tutti in piazza a mangiare e anche noi ci uniamo ai festeggiamenti.
Oltre la piazza c’è un bel parco, entriamo per sederci un po’ in mezzo al verde, ci sono mamme con bambini che giocano, persone che fanno jogging, ma con sorpresa scopriamo che è un cimitero, infatti guardandoci intorno notiamo che ci sono delle lapidi con indicato il nome e la data di morte del defunto. Avevo avuto sentore di questo tipo di approccio con il mondo dei morti, nel nord Europa hanno un modo diverso dal nostro di concepire la morte e proprio in questi parchi lo si percepisce, miscelano la vita perfettamente con la morte e ne vivono il contatto quotidianamente. Riprendiamo il pullman per tornare a Copenaghen, questa volta stiamo molto attenti a filmare perfettamente il percorso sul ponte e da questa visuale si vede bene il momento in cui il ponte si getta nel mare per entrare nella galleria dell’ isola artificiale costruita apposta per unire le due terre.
Arriviamo a Copenaghen in tempo per fare una gita sul battello e visitare da un’altra prospettiva la città. Al canale di Nyhavn saliamo sul battello con guida italiana, intanto il cielo comincia a farsi cupo, speriamo di riuscire a fare il giro prima che piova. Appena partiti Linda, la guida italiana, distribuisce a tutti i turisti un impermeabile in plastica trasparente, in previsione che possa servire in caso di pioggia, deduco che la possibilità sia quasi certezza. Quando siamo già in alto mare iniziano le prime gocce, il cielo diventa sempre più nero. L’impermeabile diventa indispensabile, così tutti i passeggeri cercano di indossarlo, ma con il vento che ormai si è fatto sempre più forte, diventa un'impresa difficile indossarlo e in poco tempo l’acqua ci bagna completamente. Man mano la pioggia diventa battente e il battello è costretto a ritornare in porto, è un vero peccato perché il giro sarebbe stato molto interessante. La guida si scusa per l’ inconveniente e ci garantisce uno sconto per l’indomani sull’ escursione ai castelli che abbiamo prenotato sempre con lei.
Così zuppi come pesci e infreddoliti dal vento che non accenna a calmarsi, camminiamo velocemente verso l’ hotel.
Dopo esserci rifocillati e riposati, usciamo per una passeggiata nella via dello shopping, questa è una via che si percorre sempre volentieri, perché ogni volta si scoprono cose nuove, artisti nuovi e facce nuove.
Ritornati in hotel prepariamo le valigie, l’indomani dobbiamo lasciare l’hotel e portare con noi i bagagli, fortunatamente l’ escursione ai castelli prevede la possibilità di caricare le valigie sul pullman che al ritorno ci porterà direttamente al porto per imbarcarci su costa crociere.
La giornata promette bene, il temporale della sera prima è solo un ricordo, è incredibile come a Copenaghen si passi dal sole alla pioggia in poco tempo.
Il pullman parte puntuale, ci porterà a visitare il castello di Kronborg conosciuto come il castello di Amleto e il castello di Frederiksborg con il museo nazionale della storia danese. La guida che ci accompagna in questo viaggio è molto brava, nel corso del viaggio ci riferisce informazioni utili riguardo ai danesi e al panorama che man mano andiamo ad incontrare.
Dopo circa un’ora arriviamo a destinazione, noto come da questa posizione sia vicinissima la costa svedese. Il castello di Kronborg è uno dei più conosciuti per via della tragedia di William Shakespeare ambientata proprio qui con l’Amleto.
Dopo aver visitato l’ interno del castello e aver fatto tante foto, ci avviamo al pullman per proseguire il viaggio verso il secondo castello.
La guida ci farà entrare al castello di Frederiksborg dalla parte dei giardini, dice che è un panorama che non si può perdere perché il castello visto da quella visuale è qualcosa di meraviglioso. Non aveva torto, infatti rimaniamo senza parole davanti ai giardini ben curati, prati inglesi e ricami di verde come fossero dipinti di un quadro, e poi fontane e in lontananza in mezzo ad un lago, il castello in tutta la sua maestosità, mai vista una bellezza così.
Proseguiamo il cammino tra il verde dei prati che risalta agli occhi e l’azzurro del lago che si confonde con quello del cielo.
Mi ritrovo in un castello che sembra appartenere ad una favola di altri tempi, da bambina leggendo i libri di fiabe mi immedesimavo nei luoghi come questi e fantasticavo. L’ interno delle sale accompagnato dalla narrazione della guida ci catapulta in un baleno nel passato di questa terra fantastica.
Dopo questa ultima visita non ho dubbi, la Danimarca è un luogo da visitare e da illustrare, come sto facendo, ma anche da ritornarci appena possibile.
Intanto che il pullman ci porta sulla via del ritorno, la guida continua a raccontarci altre informazioni su questa terra che ha molto da insegnare a noi italiani.