Mi sono tagliato un dito!
Di nuovo.
Ma cosa ci faccio qui dentro, tra quarti di manzo e prosciutti? Cosa ci faccio? Cosa ci faccio? Cosa ci faccio?
E' una domanda ossessiva che mi pongo da anni, cazzo, e l'assurdo è che non mi sia mai dato risposta: Mai!
Odio l'odore della carne, sono diventato anche vegetariano, odio il rosso e il bianco, lo odiavo anche da piccolo, quando mio padre mi faceva scendere in negozio per aiutarlo a pulire il banco.
Mio padre.
Il miglior macellaio della città.
Riveriva ogni signora a cui tagliava un pezzo di filetto. Signore... già...quando le consegne gliele faceva a casa le signore diventavano donne.
Lui era fierissimo del suo negozio e anche della sua capacità di persuasione, la signora entrava per una fettina di pollo e usciva con un chilo di carne, 12 uova, 3 etti di salumi etc...
Io no.
Io NON sono fiero del negozio che ho DOVUTO ereditare da lui, io NON sono capace di persuadere le belle signore e NON faccio consegne a domicilio. Io sono bravo solo a fare i conti e i conti, almeno quelli della mia vita, non tornano...
Caro lettore/trice sono incazzato nero, tu no? In caso tu non lo sia, beato te, io invece lo sono!
E con chi sono incazzato ti chiederai... beh anche se non te lo chiedi te lo dico lo stesso.
Sono adirato (la parola incazzato magari ti turba), con me stesso!
Avevo 18 anni e il liceo era stato un gioco da ragazzi per me, il mattino a scuola e il pomeriggio ad aiutare part time mio padre in negozio, mi sono diplomato col massimo dei voti e mi sono iscritto all'università: economia.
Peccato che mia madre sia morta quando avevo 10 anni, se ci fosse stata lei ora lavorerei per una multinazionale e invece no. Invece eccomi qui a tagliarmi le dita in un negozio che puzza di morto! Mio padre ha avuto un infarto e dopo la convalescenza non é stato più così persuasivo con le clienti, a quel punto il negozio ha cominciato ad andare male, le spese erano alte, la crisi faceva comprare meno carne, lui non poteva più portare alle belle signore il “ pacchetto” a casa e così sono stato costretto ad aiutarlo rallentando gli studi, all'inizio riuscivo anche a dare qualche esame ma poi... poi lui veniva sempre meno in negozio ed io ero sempre più rassegnato, sentivo che non ce l'avrei mai fatta a laurearmi e un giorno poi, come se non fosse bastato, ho conosciuto lei, eravamo al mare, era un mercoledì ed il mercoledì io non lavoro, eravamo al mare dicevo e i suoi capelli d'oro illuminavano il cielo anche se c'era nuvolo. Bella, bella come il sole e giovane come l'acqua Ingrid, suo padre si era trasferito in Italia momentaneamente per lavoro. Passavo tutto il mio tempo libero con lei e dopo appena sei mesi è rimasta incinta. All'inizio sembrava uno scandalo, qui non siamo in Svezia, ma poi ci siamo abituati all'idea, i suoi genitori non erano particolarmente felici che sposasse un'italiano che tirava avanti vendendo carne, ma in fondo eravamo così innamorati e mio padre poi ci aveva offerto un piccolo appartamento accanto a casa sua, esattamente sopra il negozio, così tutto era perfetto. (Perfetto per chi, adesso mi chiedo)
Lavoro, casa, lavoro, casa, lavoro, casa. Fino a che, un bel giorno di 5 anni dopo lei ha deciso di tornare in Svezia e di portarsi appresso anche nostra figlia.
E' partita per le vacanze e non è più tornata. Avete presente quanto conta per un tribunale svedese un padre italiano?
Niente.
E così da un giorno all'altro mi son trovato solo, con un padre mezzo invalido, un lavoro che odio e senza più alcuna possibilità di finire gli studi. Le tasse universitarie dei fuori corso sono troppo alte ed io non ho potuto permettermi di pagarle solo per mantenere in vita quei 10 esami e così ho perso tutto. Tuttooooooooooooo
Mio padre non mi ha mai capito, per lui avrei dovuto esser felice di fare il macellaio e quando mi ero iscritto all'università ha tentato di osteggiarmi in tutti i modi. Secondo me l'infarto se lo è fatto venire apposta quel bastardo. Ora mi sento in colpa. Il bastardo in fondo mi ha cresciuto, la scelta alla fine è stata mia, non ero costretto a scegliere quel lavoro -come all'epoca pensavo- da una serie di sfortunati eventi, no, ho scelto di rovinarmi il futuro per leggerezza. Invece che scegliere cosa fare della mia vita, ho lasciato che la vita scegliesse per me.
Se solo avessi seguito il mio desiderio e il mio sogno di diventare un grande manager ora sarei a capo di una grande azienda, lo so. Se solo avessi scelto...
“ Cazzo come sanguina questo dito, meglio che faccia un salto in farmacia”