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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.
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Il tempo non le pesava e lei camminava distratta nel tempo. Ogni cosa di quello che era accaduto e perduto, lei lo aveva lasciato indietro. I figli erano andati a Londra e suo marito era chi sa dove ormai. Così lei viveva i suoi giorni senza allegria e senza amore, perché non aveva voglia d'amare e nemmeno di fare l'amore. Il treno partiva alle sette di sera, non era poi un lungo viaggio quello sino a Milano e nella stazione le luci era piene di moscerini e figure di cartone. Aveva i capelli legati e la maglia aperta mostrava il suo seno abbondante, la gonna appena sopra al ginocchio ma le sue gambe avevano colori ancora gradevoli allo sguardo. Un ragazzo leggevo un fumetto davanti a lei, ma ogni tanto guardava le sue gambe. Lei sentiva una strana voglia addosso, una voglia di mostrare ancora una parte di lei. Scavallò le gambe mostrando il colore delle sue mutandine bianche e quel ragazzo per poco non svenne dal desiderio. Erano soli in quella stazione e quello aveva poco più di 18 anni, era più piccolo dei suoi due ragazzi. Lei decise di guardarlo negli occhi e lui divenne rosso come un peperone, mentre lei si piegava sulla valigia e mostrava una parte del suo seno. La notte a Cremona ha sapori strani quando l'estate volge al termine e odori di birra e suoni di campane. Forse era quella strana voglia che le era rimasta, forse la rabbia per un marito andato con una ragazza molto più giovane di lei. Non disse una parola, si avvicinò al ragazzo, sedette accando a lui e senza parlare lo baciò in bocca. Lui era emozionato, il respiro era forte, ma era del tutto imbranato. Salì sopra di lui sfiorandolo con il corpo, sentendo la sua voglia premere forte, si mosse e lui non seppe fermarsi e una macchia bianca comparve sui suoi jeans. Lei lo baciò di nuovo, mentre l'altoparlante annunciava che dal terzo binario arrivava il suo treno. Lui ansimando e tremando le chiese il nome. Senza voltarsi lei gli disse- io sono il Piacere figlio del tempo.-
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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A volte la vita ci riserva sorprese. Bel racconto! (Anna Grazia Di Martino)
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