Sono stanco, e forse è anche giunta l’ ora.
È da, vediamo un po’… mezza giornata, sì! È all’ incirca da ben mezza giornata che vago per l’ infinito piano di questa cucina.
Mezza giornata…
Reco ancora negli anfratti della mia memoria d’ altro, quell’ ansia di infinito che ti si attacca addosso.
Mi domando se si possa essere più sciocchi. Scorgere la tenue luce e iniziare quella lunga corsa, frenetica fino allo svenimento che è sempre rimandato.
E insistere in quell’ arrampicata che lievita ossa e carne. Delle prime, grazie al cielo sono oggi privo, a beneficio di scampati traumi in questo scenario che mi vede avvinghiato tra un tostapane e una radio che diffonde musica puerile. Molto, ma molto più in là, divampano le fiamme dell’ inferno da quei fornelli che da quando esisto si sono innalzate al soffitto per ben due volte.
Quanto alla carne, in verità ne ho ben poca, sebbene tra i miei simili venga considerato un gigante.
Forse perché un tempo lo fui, e le mezze giornate inanellate erano decine di migliaia.
Adesso posso dire che mezza giornata è tanta e sono molto stanco.
Provate voi a farvi su e giù questo piano di cucina tre, se non quattro volte in tutta una vita.
Quando sono venuto al mondo, proprio lì, oltre la radio che diffondeva musica puerile, il sole incominciava a rischiarare il giorno.
Adesso non lo scorgo più. Sicuramente sta voltando oltre l’ occidente.
Non mi posso lamentare, ho vissuto intensamente, ho visto luoghi che era giusto visitare, sono felice e posso…
Forse mi ha scorto! Sì, non vi è alcun dubbio. Lo posso ben capire da come sta posizionando il dito.
Chissà cosa mi riserverà il futuro, se non quello che chiamano passato.
Quanto al presente, suppongo che…
Scusatemi, forse non c’è più tempo, l’ indice mi è ormai vicino.
Forse…