Nella penombra mi appari velata dal chiarore della luna, la notte insonne getta i suoi tentacoli,
m'avvinghia nel buio, invischiandomi nella fitta ragnatela del suo ancestrale silenzio che pervade
l'etereo spazio della mente.
Soffusa di luce la stanza t'accoglie, tu danzi tra le informi ombre che spaziano sulle pareti, al tocco delle dita ogni cosa prende vita infuso il respiro che inali...
sei tra i miei pensieri, la bellezza che si svolge come petali di fiore soffiati al vento, specchio riflesso dell'azzurro cielo, mare turbinoso che fa ondeggiare la barca spersa nell'infinito suo vagar.
Ti cerco nell'apparenza dell'esistere, afferro brandelli della tua anima, rinasco mille volte dal tuo grembo come un bimbo nutrito da carezze e baci, sazio d'amore immenso.
Dolce angelica fanciulla, stringimi e non lasciarmi, il tempo fugge ma noi allunghiamo i passi oltre il muro invisibile dell'oltre, nell'oblio non ci perderemo, le tenebre non benderanno gli occhi se per mano ci terremo, incatenati allo stesso destino uniremo i nostri passi.
Dolce angelica fanciulla, tu mi parli coi sorrisi, le parole volano come farfalle nella mente, incantano lo spirito, neppure il cuore regge a siffatto splendore, m'accechi come sole nel suo pieno fulgore.
Sei tu sogno o trasognante realtà, fantasma che si materializza tra i fumi dei ricordi, lasciano impronte appannate nella memoria impolverata, raccolgo cocci di noi tra i resti decomposti di un lontano passato.
Sono un'ombra liquefatta di nero inchiostro che macchia le pagine di un'esistenza da riscrivere,
aria rafferma nell'immobilità impassibile dell'inerzia, se non ci sei..
vegeto in questo letto, l'immagine tua scolpita nel riflesso di un istante che evapora nel nulla
seguo con lo sguardo e tu annuisci con le labbra, un solo cenno mi fa trasalire, poi scompari, dolce illusione che inganna, amaro sortilegio ci divide per sempre, relegato nel limbo dell'attesa aspetto il tuo ritorno.