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A scuola si doveva scegliere se fare amministrativo o programmatore. Feci la domanda per programmatore. La selezione casuale mi premiò. O così credevo. Avevo il dubbio di rinunciare, per amore. Poi feci una folle scelta, programmatore. Erano anni in cui l’ ingenuità del mondo era forte e i cattivi erano i padroni. Ero ancora convinto che la bontà mi avrebbe aiutato. Convinzione sbagliata. Mi avevano detto che la specializzazione era molto impegnativa. Credevo bastasse studiare un po' di più. L’ informatica era agli albori della sua esistenza. La tecnologia andava avanti lenta. Ciò che avevamo sembrava tanto. Niente al confronto con oggi. La classe rimane sezione B anche se ci uniscono ad altre classi. Con alcuni ci sarà una grande amicizia, poi nel tempo persa. Il professore di informatica, muore d’ infarto mentre viene a scuola. Segno di presagio.
Si inizia l’ anno con nuovi professori e nuovi compagni di classe. Ogni anno cambieranno quasi tutti i professori, anche se qualcuno rimarrà fino alla fine. All’ inizio dell’ anno non abbiamo tutti i prof. I primi giorni si fanno in centrale, come sempre. Le librerie fanno a gara, per venderci i libri.
Mano mano si conoscono gli insegnanti. Ricordo che la nostra classe era impregnata di ombre. Ero al penultimo banco a destra. Mi piaceva molto la storia e la prima interrogazione andò bene. In italiano invece no. E come, spesso si dice, fu l’ inizio della fine. Fui interrogato per ultimo e andò male. Mi inimicai l’ insegnante. Odio che lei si portò fino alla fine della scuola e con lei le altre insegnanti, che la seguirono nel delirio. Di alcuni, si notava la poca preparazione e la poca attitudine ad insegnare. Molto schematici e poco logici e chiusi di mentalità. Inoltre c’ erano chiare preferenze verso qualcuno, mentre venivano messi limiti ai più bravi. A me in particolare. Alcuni prof erano convinti che fossi incapace e che non studiavo, nonostante dimostrassi la mia preparazione in alcune materie, specie in inglese. i voti erano scarsi anche in matematica, anche se facevo compiti perfetti. Ad informatica pochi ci capivano qualcosa. Ragioneria sembrava dura, anche se si rivelò la migliore insegnante e la materia migliore. Ti permetteva davvero di ragionare e di uscire dagli schemi e dai porti sicuri. Diritto ed economia chiedeva cose assurde e non presenti nei testi. Rispondevo sempre a tutto, anche alle solite domande. E’ stata una gran fatica. Le umiliazioni si sprecavamo verso una parte della classe. Io ero il capro espiatorio per tutto. Le offese si sprecavano. Iniziammo nuovamente l’ auto- gestione per un lungo periodo di tempo. Almeno li ci siamo divertiti un po'. Provammo a lottare per i nostri diritti, anche se nessuno ci ha aiutato. Ero giù di morale, volevo ritirarmi. Ho continuato. Ancora non so se sia stata la scelta giusta. Ne è valsa la pena prendere il diploma con tutte queste sofferenze? Presi otto a ragioneria. Risultato inaspettato anche nella carriera d’ insegnante. Forse questo mi salvò in parte. Ricordo con affetto quell’ interrogazione. Tra le migliori insegnati che ho avuto. E ne ho avuti pochi di buoni. Ricordare queste cose mi rende un po' triste, ma almeno le esorcizzerò.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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«gli anni bui della scuola tra leggenda e realtà» |
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