15/08/2008
La processione sul mare era sta annullata dalla tempesta e dalle palafitte del lido vedevo il mare arrivare fin sotto i sostegni e allagare la spiaggia e gli ombrelloni.
Di ogni ondata ne vedevo lo schiumeggiante avanzare tra le file degli ombrelloni battuti dal vento fin a ridosso del chiosco e la luna appariva e scompariva dietro veloci nubi oscure in un oscuro cielo.
“ Lo so che sei quà, ma non ho intenzione di perdere tempo a parlare di cose incomprensibili. O ti fai capire o è meglio che non parli”. Così gli dissi e così rispose: “ Già una volta ti dissi che io posso dire solo ciò che mi è dato di dirti e che la scelta di capire dipende da te”.
“ E parla che io sento”, pensai ma anche lui pensò qualcosa che avvertii chiaramente: “E' meglio vedere, ascoltare e vivere in questa tempesta e sotto un cielo senza stelle, con una luna che appare e scompare che non dover affrontare questo compito”.
Gli risposi: “ già una volta ti dissi che non sono stato io a chiamarti per cui ritieniti libero in ogni momento di andare dove ti pare, ma sopratutto perchè più che vuote parole, da te non ricavo”.
Ma lui mi restituì il suo pensiero: “Bravo! Vedo che cominci a leggere anche i pensieri che cerco di nasconderti, ma ti ho già detto na volta che non sono io a poter decidere di andarmene”.
Ritornò il silenzio, ma stavolta rotto dal soffiare della tempesta e dal mare che si gonfiava ancor di più. Era chiaro che stava cedendo
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