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A Lillo non pareva vero aver incontrato nientemeno che il Bianconiglio quello che aveva girato il film con Alice in quel paese delle meraviglie dove tutto e tutti erano il contrario di tutto. Il Bianconiglio ora era una star famosa soprattutto nel bosco e tutti quelli che lo incontravano gli chiedevano l'autografo. Al Bianconiglio non pareva vero essere così importante e si pavoneggiava più di un pavone quando fa la ruota. Lillo, più che chiedere l'autografo al Bianconiglio, avrebbe voluto conoscere Alice. Anche lei era diventata famosa ma era scomparsa dalla circolazione e non si faceva neanche più vedere in televisione. Lillo avrebbe voluto solo chiederle dove aveva preso quel pezzo di fungo che mangiandolo diventava più grande o più piccola a seconda della situazione e lui ne avrebbe voluto un piccolo pezzettino per diventare grande. Così si fece coraggio, si avvicinò al Bianconiglio e gli chiese dove fosse finita Alice. - Non so, rispose lui, forse dal cappellaio matto che le offre sempre il tè, ora infatti sono le cinque ed è l'ora del tè, anzi, devo andare è tardi, è tardissimo. E corse via. Lillo dentro di sè pensò: certo non è cambiato proprio niente anche se ha smesso da un pezzo di girare il film, dice sempre le stesse cose anche nella realtà talmente è entrato nella parte. Però, pensò ancora, e se esistesse davvero questo paese? Domani proverò ad addormentarmi vicino a un grosso albero e vediamo cosa succede. Se comincio a sognare può darsi che anche io scivoli giù per l'albero e trovi quel paese e poi potrei cercare il fungo e prenderne un pezzettino. Lillo voleva diventare grande perchè era il più piccolo di altri undici fratellini. Trovò un albero che sicuramente aveva più di quattrocento anni, si capiva dal tronco che era molto grande, si rannicchiò in un buco che si era formato da solo col passare degli anni e cercò di addormentarsi per sognare. Intanto la mamma e gli altri undici suoi fratellini mangiavano luppoli a volontà e riempivano il pancino prima di andare a dormire ancora e magari bere ancora un pò del latte della mamma. - Buoni piccini! - diceva la mamma - non vi allontanate - state sempre accanto a me, c'è sempre il pericolo che il lupo senta il vostro odore e venga a mangiarvi. - Chump! chump! chump! così sgranocchiavano l'erbetta bella fresca appena nata e stavano ben attenti a non allontanarsi proprio come diceva loro di fare la mamma. - Lillooooo! Dove sei? chiamò più volte la mamma, preoccupata perchè era il più piccolo. Ma dove si sarà cacciato. E' proprio disubbidiente - ah ma quando torna mi farò sentire. Il gufo, che era appollaiato sul ramo di un albero lì vicino, dormiva intanto che era giorno però di notte stava ben sveglio e controllava un pò la zona e faceva in modo che tutto fosse tranquillo. Vedendo Lillo che si nascondeva in quel buco del grande tronco si domandò cosa mai volesse fare quel piccolo coniglietto e se si rendeva conto dei pericoli che si corrono in un bosco allontanandosi così tanto dalla mamma, però non riusciva proprio a tenere gli occhi aperti, c'era troppa luce e così finì con l'addormentarsi profondamente. Anche Lillo era riuscito ad addormentarsi e cominciò a sognare. Sognava di salutare Alice e lei lo portava tenendolo per la zampina verso il grande fungo e proprio mentre stava per staccarne un pezzetto per darglielo si svegliò. - Oh, accidenti! disse un pò stizzito, proprio adesso doveva brontolarmi lo stomaco per la fame? C'ero quasi riuscito a prenderlo quel fungo! Va bene, vorrà dire che raggiungerò la mia mamma e i miei fratellini e mangerò qualcosa con loro e poi ritornerò qui a fare il sonnellino. Il bosco è molto grande e se non si sta attenti ci si può smarrire, così Lillo non riusciva a trovare la strada per ritornare da dove era venuto. Provò anche a chiamare la sua mamma ma nessuno gli rispose. Intanto stava per sopraggiungere la notte e Lillo aveva tanta fame e tanta paura. Riuscì lo stesso a mangiare qualche luppolo e un pò di erba ma gli mancava tanto la mamma e i suoi dieci fratellini. - Dove sono finito! - pensò diventando triste - e tutto per inseguire un sogno. La sua mamma però non lo aveva abbandonato, era tornata nella tana per riportare i piccoli coniglietti, fratellini e sorelline di Lillo, che volevano dormire e poi era uscita di nuovo a cercarlo chiamandolo più volte. - Se non mi sente è perchè si è perso - devo andare a cercare aiuto. La mamma conosceva un pò tutti in quella zona del bosco, non poteva chiedere alla talpa perchè non ci vedeva molto bene. Cercò la signora Puzzola ma a quanto pareva era già in letargo. Il signor gufo dormiva ancora come anche gli uccellini. Cominciava un pò a disperare quando il signor gufo aprì il primo occhio roteandolo per svegliarlo bene e poi, poco dopo, aprì il secondo sempre facendolo roteare. Quando entrambi gli occhi furono aperti guardarono attentamente la mamma di Lillo e lei gli chiese: - Mi scusi signor gufo, per caso ha visto il mio piccolo Lillo? - - Ah! Beh! sì! rispose il gufo - si era messo a dormire nel buco di quel tronco d'albero vecchio adesso però non lo vedo più lì. - Signor gufo, sarebbe così cortese da aiutarmi a cercarlo? - Ma certo, volentieri! E il signor gufo volò via dal ramo e si mise a volare girando in cerchio ispezionando diverse zone del bosco. - Avrà paura e si sarà nascosto pensò. Allora provò chiamarlo "Lillooooo, Lillooooo!!!!!!!!" Lillo che cominciava ad avere paura di dover restare da solo per tutta la notte sentì il richiamo e cercò di seguire la strada in quella direzione. Finalmente il signor Gufo lo vide e volò veloce ad avvisare la sua mamma che lo seguì di corsa. - Mamma! Mamma! - chiamò Lillo felice di rivederla - sono qui! - Oh Lillo, piccolino mio! mi hai fatto prendere un tale spavento. Guai a te se lo rifai e adesso racontami tutto. E Lillo iniziò a raccontare dall'inizio da quando aveva incontrato il Bianconiglio diventato ormai famoso e da come desiderava tanto invece incontrare Alice per chiederle un pezzettino di quel fungo magico. Allora la mamma sospirò e disse: - Lillo caro sei stato fortunato e se invece la mamma non riusciva più a trovarti? Hai idea di quanti pericoli ci sono in un bosco? - sì mamma, ho sbagliato e ti chiedo tanto scusa, non volevo fare di testa mia e disubbidirti volevo solo conoscere Alice. La mamma lo strinse a se, lo baciò e gli disse di non pensarci più che ormai era tutta acqua passata, ringraziarono tanto il signor Gufo e felici di essersi finalmente ritrovati si incamminarono verso casa, che poi era una piccola tana, dove i suoi fratellini e sorelline lo aspettavano con ansia. Lillo non rinunciò al suo sogno di vedere Alice per poter avere il pezzetto del fungo magico ma da quel giorno, quando uscivano tutti insieme dalla tana per il pranzo, non si allontanò più dalla mamma e imparò a non disobbedirle più.
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«Più che per ragazzi ho iniziato a scrivere questi mini racconti per bambini.» |
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