Quasi un anno da quando mi hai lasciato per salire su.
Ti penso spesso e spesso resto immobile mentre mi passano davanti agli occhi i tuoi modi gentili di fare.
Eri una persona d'altri tempi, mai un gesto fuori posto, mai la voce alta, anzi a volte dovevi "appizzare le orecchie" si dice dalle mie parti, per capire cosa stavi dicendo, tanto flebile era la tua voce.
Adesso, sei lì, ma chissà se questo lì esiste, tu non ci credevi, non ci hai mai creduto.
Rcordo con un sorriso che eri di una memoria vuota incredibile, mai conosciuta una persona "smemorata" come te.
Una volta mi dicesti salutandomi per andare a pranzo: " ci vediamo oggi dopo pranzo e continuiamo a discutere piacevolmente..."
Io, dopo pranzo ti bussai mi apristi con un'espressione meravigliata stampata sul viso: " Ciao, come mai sei qui, entra, entra mi fa piacere anche se non era previsto che dovevamo vederci..."
Rimasi di stucco, incredulo.
Era la prima volta che mi capitava, poi ci feci l'abitudine.
Gli altri dicevano che eri diventato così da poco, tu invece mi raccontavi di questo tuo "difetto" quasi congenito e mi dicevi essere un modo per estraniarti dal mondo, dalle cose futili, dagli impegni odiosi della quotidianità...
Dio, quanto mi manca questa tua filosofia di vita.
Eri un maestro per me. un maestro di buone maniere, di tolleranza e comprensione.
Come vorrei abbracciarti ancora e dirti della grande stima per la persona speciale che eri.
Tu, una persona d'altri tempi.