Oggi 88 anni fa, accadde che tu nascesti.
Nell'anno 1926 esattamente. Forse allora la vita era un po' più complicata da vivere.
Oppure, forse più semplice...
Si, tu mi hai sempre detto che nonostante le sofferenze, la fame, il dolore per una guerra assurda, la vita era semplice e "genuina".
Madre, parlami ancora di te, io ogni volta che lo fai provo nell'anima un'emozione grandissima.
Ricordo che mi parlavi di un nonno mai conosciuto: tuo padre, e mi raccontavi che lui aveva un carattere dolce e speciale ed era l'unico che davvero ti capiva.
Mi raccontavi sempre del suo essere contro le ingiustizie, contro i fascisti ed i loro soprusi e che a causa di ciò, era stato cacciato dalle poste, restando senza lavoro.
Ma per lui, la dignità veniva prima di tutto.
E poi, mi raccontavi di te, del tuo lavorare fin dall'età di 10 anni o giù di lì...
Tua madre era sarta e tu hai imparato da lei a cucir vestiti.
Eri bravissima e molto creativa, quanti vestiti che quand'ero piccolo mi hai fatto...
Ho ancora in mente quello rosso, con il quale mi vestisti quando ti chiesero di farmi "posare" per una marca di alimenti per bambini mi sembra.
E me lo raccontavi sempre con gli occhi colmi di gioia: "tu eri bellissimo e per strada mi fermavano continuamente per guardarti"...
Gli occhi...
I tuoi piccoli occhi scuri, quante ne han viste di cose e quanti aghi hanno infilato.
Adesso, non puoi più, adesso i tuoi occhi sono quasi spenti.
E il tuo "vedere" la vita, passa per noi, per i tuoi figli e i nostri figli, i tuoi nipoti.
Sai, ogni volta che penso del tuo desiderio di vederli un po' di più...
Ma loro hanno da fare, li giustifico io.
Poi, tra me e me penso che alla fine son loro che si perdono tanto, son loro che ogni volta che non ti vedono, che non t'abbracciano si son persi un pezzetto dell'Amore grande che hai da dargli.
Madre guardo le tue mani che hanno disegnato su di loro l'albero della vita, della tua vita.
E il tuo viso, fatto di carta che il tempo ha sgualcito, e i tuoi occhi che guardavano i miei e mi "mangiavan con gli occhi" d'incommensurabile Amore di madre.
Amore che può, soltanto una madre...
Oggi, i tuoi occhi son io e lo sarò finchè vivo e tu vivi, ma anche dopo, perchè non smettono mai di esser fari che illuminano (anche dal cielo) gli occhi di madre.
Essa è luce eterna. E' il pieno che riempie ogni vuoto, ogni attimo...
E' luce degli occhi ed io, nei tuoi occhi piccoli e stanchi, ombrati e ormai quasi inutili, io la vedo.
Auguri, madre mia e grazie di esistere.