Oggi sotto l’ albero di Natale (cassetta postale) ho trovato un bel regalo, la letterina, ho pensato, qualcuno avrà sbagliato la destinazione per non arrivare a Santa Claus. Vedendola, mi sono chiesto, ora la posta, la consegnano anche di sabato, o sarà stata introdotta di notte? E sì, si devono consegnare per tempo i bollettini, c’è la breve scadenza del 31 dicembre, si devono riempire le casse del comune, hanno bisogno dei soldi perché possano festeggiare anche loro, e se qualcuno dei cittadini non riesce a pagare perché ha altre priorità, nella stessa c’è il preavviso che si rivolgeranno “all’ istituto del ravvedimento operoso…”.
Ho sbirciato nella buca della posta per curiosità, per vedere se c’ era un invito o messaggio di auguri, eccola, repentina, la busta, l’ occhio è andato subito sul mittente, Comune di Ceglie Messapica Servizio Tributi, mi chiedevo quando sarebbe arrivata. Credevo si fossero dimenticati del sottoscritto, che fossi uno dei privilegiati. Vedendola, subito ho esultato per la gioia, pensando che mi aveva tolto il fastidio di andare per negozi a cercare di spendere quei pochi soldi per i regali (almeno a Natale) anche se oggi non sono la priorità perché c’è “ CRISI”.
In un primo momento, ho pensato che il Sindaco avesse fatto bene a mandare la letterina augurale con il conguaglio Tares, c’è solo da pagare l’ unica rata a scelta o in posta o in banca. Ci toglie il disturbo di andare in giro, a oziare per dimenticare la mortificazione della recessione economica che ci sta massacrando.
Poi riprendendomi dalla contentezza nell’ avere avuto anch’ io il biglietto d’ auguri, una esclamazione è sobbalzata in me:” ma come, dovevo scriverla io la lista dei regali”, è un modo per accogliere festosamente il Natale, e invece mi ritrovo a fare dei conti che portano in un’ unica destinazione… il bello è che il regalo che ho ricevuto e che non mi è piaciuto poi tanto, devo andare a cambiarlo essendo stato erroneamente spedito il vestito con la taglia (il totale) sbagliata, maggiorata non di poco, hanno cercato di farmelo su misura non considerando che sono dimagrito per la dieta imposta già dal Governo. Ora, non mi resta che recarmi al comune presso l’ ufficio preposto a fare l’ anticamera condividendo il malessere insieme ai miei compaesani, e per la lunga attesa non potremo festeggiare in famiglia il Natale, se non andando a pranzo dal nostro primo cittadino mangiando i suoi avanzi.
L’ Istituzione dovrebbe essere amica del cittadino nel vigilare e tutelare, sostenendolo e proteggendolo, e invece se la ritrova contro.