In campagna elettorale, siamo sommersi da una miriade di corrispondenza di politici che ci chiedono il voto; di prassi cestiniamo questo materiale, ma non sempre è così. A volte la rabbia prende il sopravvento e qualcuno decide di rispondere.
Elena, una bella e attiva segretaria dell’onorevole candidato Mario Bianchi, proprio a ridosso delle elezioni, riceve la seguente lettera:
Egregio Onorevole Mario Bianchi,
Dopo tanti anni di silenzio mi decido di rispondere alla sua immancabile lettera che mi giunge in ogni sua campagna elettorale e in cui mi chiede il voto. Mi rallegro che qualcuno si ricordi ancora di me, anche se troppo tardi e solo in queste occasioni. Il voto, mi dispiace, non posso proprio darglielo per causa di forza maggiore: sono morto e neanche da poco, oltre dieci anni. E' possibile che non le risulti ancora? mi complimento per la tempestività nel rintracciare il mio nominativo e indirizzo! la stessa attenzione non mi fu rivolta quando feci richiesta di invalidità, la visita mi fu fatta dopo circa sei mesi dalla richiesta; nonostante la febbre a trentanove, mi presentaii puntuale con documentazione prodotta direttamente dall’ospedale. Mi fu negata pur in presenza delle seguenti patologie:
Cirrosi epatica scompensata da HBV, HCV, virus delta con splenomegalia massima
Epatomegalia con lesioni nodulari attribuibili ad epatocarcinoma
Insufficienza triscupidale mitralica e aortica
Ipertensione polmonare grave
Anemia acuta grave con piastrinopenia che richiede continue emotrasfusioni.
Episodi febbrili insensibili alla antibiotico terapia
Successivamente, dopo circa quattro mesi dalla prima visita, mi presentai con il patronato e mi fu riconosciuta l'invalidità del 100% in data 28/4/1997, mentre il pagamento della pensione con gli arretrati arrivò il 28/2/1998; solo che intanto io ero già morto da cinque mesi.
Nei miei ultimi mesi di vita non sempre potei effettuare le cure, infatti alcuni farmaci, peraltro costosi, non erano in convenzione. Si, lo so, in tutto ciò lei non c’entra niente, ma una cosa non comprendo: la celerità con cui rintracciate noi cittadini se lo volete. In pochi giorni ci trovate tutti perché impegnate tutte le vostre forze in campo. Non capisco, invece, perché debba passare un anno dalla richiesta di invalidità all'ottenimento e poi altri dodici mesi dall'ottenimento all’erogazione della pensione. Dopo sette giorni dal riconoscimento sarebbe potuto pervenire l’assegno a casa. Qual’era il problema? Perchè le sue segretarie rintracciano in pochi giorni migliaia di cittadini, mentre le segretarie delle ASL faranno sì e no un paio di pratiche al giorno? e perchè dopo l'accertamento dell'invalidità, questa pratica deve passare da non so quanti enti inceppandosi in ogni passaggio prima dell'erogazione della pensione? e se c'è tutta questa cura nelle pratiche e tutta questa burocrazia come mai ci sono tanti falsi invalidi? se Lei come politico sapesse spiegarmelo gliene sarei grato, spero abbia dieci minuti di tempo da distogliere alla sua preziosissima campagna elettorale.
Adesso nulla ha più importanza, ma almeno vorrei riposare in pace e non essere importunato per un voto. Se vuole interessarsi a me, mi dia almeno una risposta (vorrei sapere perchè non mi sono potuto curare) o mi faccia dire una messa, o mi lasci un fiore dove giaccio.
Ora devo andare, non ho più vermi che passeggiano sul corpo, ma ho qualche osso che sta tentando di diventare cenere e sento tanto dolore.
Distinti saluti
Roma 3/4/2008 Mario Rossi
P.S Dimenticavo, se volesse darmi una risposta le aggiorno il mio indirizzo
Mario Rossi
Campo n…. fila n…. fossa n…
Cimitero Prima Porta