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Gli innamorati delle parole

Amore

Gli scrittori sono davvero capaci di amare una donna? Oppure quelle donne sono soltanto uno strumento del quale essi si servono per cercare di riuscire a carpire i segreti del loro vero amore, la scrittura?

Angiolina di "Senilità", ad esempio, fu davvero amata da Italo Svevo? Le enigmatiche donne di Kafka non erano indispensabili per la creazione del suo mondo inquieto e opprimente? E, senza Albertine (o Albert, se si vuole), Proust sarebbe stato capace di mettere a fuoco le sue profondissime analisi dei sentimenti amorosi?

La Beatrice di Dante, la Laura di Petrarca, la Silvia di Leopardi, più che come donne reali, non sono viste come muse ispiratrici, capaci di fare progredire la poesia di quei grandi?

Se consideriamo questi e tanti altri esempi, forse siamo vicini alla corretta interpretazione del famoso e controverso verso di Fernando Pessoa ("Il poeta è un fingitore") , e probabilmente anche di un altro dei suoi ("Le lettere d'amore sono ridicole") .

Quando l'amore per la parola è predominante, vani appaiono i pur sinceri sforzi fatti dai romanzieri e dai poeti per innamorarsi di una donna, e per non considerarla come un semplice mezzo utile al raggiungimento della bellezza letteraria e all'affinamento dei propri pensieri e ragionamenti (e le donne, molto intuitive, non hanno di solito bisogno di tanto tempo per capire dove si dirige il vero interesse del loro uomo: ecco uno dei motivi per i quali spesso gli amori dei letterati sono infelici, quando non tragici) .

A diciassette anni di età pensai di essermi follemente innamorato di una ragazza (per me bellissima, naturalmente); appena tornavo a casa, però, il mio primo pensiero era quello di prendere un foglio (protocollo) e di scrivere, nel miglior modo possibile, tutto ciò che ricordavo degli incontri con lei (alla fine della storia i fogli protocollo, scritti fittamente, diventarono ventiquattro, cioè novantasei facciate) .

Era quello vero amore? Ripensandoci ora, non credo. Era forse il fiammifero di cui avevo bisogno per accendere la fiammella dei miei ancora grezzi tentativi (raffinatisi ben poco col tempo, in verità!) di fare letteratura, di onorare la mia vera passione.

Le parole amorose (soprattutto quelle scritte) e l'amore sono forse agli antipodi: quando due persone parlano d'amore (sostiene paradossalmente Aldo Busi nell'ultimo suo romanzo, "El especialista de Barcelona", che ho sfogliato giorni fa in un supermercato), allora si è sicuri che parlano d'altro!


Antonio Terracciano 01/05/2013 10:36 4 1554

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Un interrogativo che coinvolge tutti, parole che lasciano intravvedere la grande sapienza dell'autore che cerca, scavando nell'animo della propria esperienza, i suggerimenti per trovare le risposte che, naturalmente, restano lettera morta, in quanto le domande riguardano esclusivamente scrittori e poeti che sono sempre diversi l'uno dall'altro sia per ispirazione che per cultura personale, così il rebus della donna ispiratrice o musa ingannatrice, resta sospeso nell'aria, comunque l'autore ha dimostrato di avere grosse capacità psicologiche, entrando in una trama di notevole spessore tecnico, complimenti.»
sergio garbellini

«Una riflessione interessante... Molte volte questo interrogativo me lo sono chiesta anch'io e... forse è vero, i poeti e gli scrittori non amano veramente la donna ma ciò che "lei rappresenta per loro", le emozioni che riesce a dare per essere trasportate in un foglio bianco... In tale contesto l'altra "serve" come musa ispiratrice, operando nella mente dello scrittore "un progetto" di scrittura e facendo registrare delle connessioni spesso impercettibili tra verità e immaginazione, il soggetto femminile viene sublimato e allora... possono nascere capolavori...»
Sara Acireale

«Saranno veri o inventati amori, poco importa: hanno permesso e permettono all'uomo di progredire e di elevarsi dalla pura scimmia stolta, che altrimenti sarebbe.»
juke vania contavalli

«Forse, come premessa, servirebbe anche interrogarsi su "chi ama chi..."...che, quando non è l'amore per le parole, cos'è altro che fa innamorare... posso immaginare che chi scrive abbia una maggior propensione ad idealizzare il suo sentimento e proprio per scriverlo... però credo che quanto più quello che scrive sente reale e vissuto nella persona che ama, o pensa di amare, tanto più il suo scrivere diventa intenso e forse espressione di un sentimento via via più reale... opinioni... poi magari resterebbe da chiedersi quale potrebbe essere invece l'ottica con cui "le scrittrici, innamorate delle parole", vivono l'amore... c'è qualcosa di diverso?...comunque argomento interessante e letto con piacere...»
Michele Serri

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grazie per l'interessante spunto di riflessione (juke vania contavalli)

E' melhor sonhar que viver a realidade. (ana valdeger)

Otima reflexao.Ficarei sempre na dùvida tambèm. (ana valdeger)



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