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La fantastica storia della Signorina Giàfatto e della medicina NOIA

Ragazzi

C'era una volta una splendida bambina che faceva tantissime cose.

Frequentava la scuola, faceva danza, andava a nuoto, faceva ginnastica, gareggiava a tennis, studiava inglese e anche giapponese, sciava, dipingeva, correva, correva, correva...

Era sempre piena di energie, non si fermava mai.

Mamma e papà erano contentissimi perché pensavano che la loro bambina sarebbe diventata la più brava di tutti.

Quando un compagno o una compagna le chiedeva: “ Giochi con me?”

Lei rispondeva: “ Non posso, ho altro da fare!”.

Se invece le dicevano: “ Vieni con noi a danza... o a nuoto... o a qualcos'altro?”.

Lei rispondeva “ Già fatto!!!”.

Così tutti cominciarono a chiamarla Signorina Già fatto.

La Signorina Già fatto cresceva bene e sapeva fare tante cose, ma non sapeva giocare e non aveva amici.

Ma un giorno cominciò a sentirsi strana, poi cominciò a sentirsi stanca, poi cominciò a non avere più fame.

Diventò così debole da non riuscire ad alzarsi dal letto.

Mamma e papà chiamarono la Dottoressa Armonia.

La Dottoressa Armonia aveva un'aria simpatica e tranquillizzante, ma quando vide Già fatto divenne seria seria.

La visitò molto bene, le fece tante domande e poi disse: “ Mmm, bisogna intervenire subito! Dobbiamo immediatamente ricorrere a una potente medicina.”

Guardò nella sua grande borsa e ne tirò fuori una grande scatola, aprì lentamente la grande scatola e dentro la grande scatola c'erano tante grandi, ma proprio grandi, pillole.

Mamma, papà e ancor di più la Signorina Già fatto si spaventarono davvero molto.

La dottoressa sorrise e disse: “ Non preoccupatevi, non vanno inghiottite”.

Ancora più spaventata Già fatto quasi gridò: “ Non voglio fare le punture!”

Ma no, ma no...” rispose la dottoressa “...devi solo guardarle”

Guardarle? E a cosa serve guardarle???” chiesero mamma, papà e Già fatto tutti insieme.

Provate e vedrete!” disse la dottoressa Armonia, e se ne andò.

Tutti e tre guardarono la grande scatola e le grandi pillole colorate con aria perplessa.

Poi mamma e papà, che avevano sempre fretta e tante cose da fare, corsero via.

La Signoria Già fatto rimase sola soletta nel suo letto continuando a guardare le pillolone, dopo un po' cominciò a pensare: “ Uffa che noia! Non ho niente di niente da fare. Uffa!!!”.

Guarda e riguarda, dopo un po' cominciò a notare che le pillolone erano colorate, erano divertenti da vedere, guarda e riguarda, dopo un po' cominciò a chiedersi come fosse toccarle.

Le toccò, erano ancora più divertenti, facevano tanti rumorini diversi quando le spostava e quando le sbatteva i rumorini diventavano suoni davvero buffi.

Poi cominciò a pensare a cosa potessero essere, pensò fossero le uova di strani animali, pensò che fossero la “ Famiglia Pilloloni” e decise di farli andare in vacanza, poi pensò che fossero un gruppo di pirati del Mar dei Colori e la scatola divenne la loro nave...

Più il tempo passava e più la Signorina Già fatto si accorgeva che tutte quelle cose non le aveva mai fatte.

Che erano divertenti e che senza bisogno di correre stava viaggiando in mondi inesplorati, stava inventando, stava volando in alto con la sua fantasia.

La fantasia che non sapeva di avere, ed era bellissimo!

Allegria, entusiasmo, felicità,… sentiva come se una magica polverina brillante la solleticasse tutta.

Aveva scoperto una cosa fantastica: la Noia era la mamma di tante figlie, la Fantasia, la Creatività, la Scoperta, la Serenità, l'Intelligenza, l'Invenzione e chissà quant'altro avrebbe potuto scoprire, ora che aveva smesso di correre, correre, correre...

Da quel giorno tornò l'appetito, tornò il sorriso e tornarono gli amici, che finalmente ora la chiamavano con il suo nome: Gioia.


Oriella Del Col 01/03/2013 01:51 1057

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«Come tutte le favolette è nel leggere tra le righe che si scopre il messaggio.
Sappiamo evitare ai nostri figli l'ansia da prestazione e i tempi frenetici che provocano guai seri alla loro psiche?
Sappiamo guardare alla Noia come ad una porta che si schiude su universi dei quali altrimenti non sapremo neanche l'esistenza?
»

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