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Anche a distanza di tanto tempo questi luoghi le erano familiari. Tutto le sembrava simile al passato, qualche palazzina di nuova costruzione non aveva cambiato l'aspetto del piccolo paese. Appena scesa dall'automobile Marina respirò profondamente e si sgranchì le gambe un po' intorpidite. Più tardi rivide i posti dove giocava con i bambini di allora, in lei era rimasto vivo il ricordo dei loro volti ma ne aveva dimenticato i nomi. Osservò i bambini di oggi che giocavano negli stessi luoghi e le immagini del passato si sovrapposero a quelle odierne. Guardando i bambini sentì che doveva “ ricordare” qualcosa e allora abbandonò il sentiero e incominciò a camminare per i prati... Ricordò che da bambina amava correre sull'erba alta e fare ruzzoloni per i prati scoscesi. Venne presa dall'irrefrenabile desiderio di ripetere quell'antico gesto, si sdraiò al suolo e incominciò a rotolare giù per il pendio anche se adesso... di anni non ne aveva più dieci ma trentadue. Una volta finita la corsa cercò di rialzarsi ma il senso di vertigine rese la cosa difficile. Girandosi incrociò lo sguardo di un pastore che molto educatamente non fece nessun commento. Cercò di darsi un contegno e riprese il cammino. Il grido di un falco le fece alzare gli occhi al cielo. Rimase ferma ad osservare il rapace per qualche minuto. In pochi istanti la sua mente associò il volo dell'uccello con l'ondeggiare di un aquilone. I ricordi erano confusi e Marina fece uno sforzo per squarciare il velo di nebbia che offuscava la sua memoria ma poi... tutto fu chiaro nella sua mente e ricordò che l'aquilone era il suo. Le tornò alla mente il vero e proprio dramma che mise in scena l'infausto giorno che si strappò il filo che teneva l'aquilone. Tornò a casa disperata e in lacrime ma il suo caro nonno corse subito ad acquistare un altro aquilone.
Presa da questi ricordi d'infanzia, quasi senza accorgersene, giunse alla sommità della collina dov'erano molti alberi secolari. Ricordò che in quel posto lei e gli altri bambini giocavano a nascondino, mosca cieca e in molti altri modi. Aveva sempre ricordato con nostalgia la casetta di legno costruita su un albero di castagne. La casetta era formata da quattro pezzi di compensato, una grossa scatola di cartone e una scaletta. L'insieme costituiva un pericolo tanto che ai bambini era stato vietato l'accesso. Si sa comunque che i bambini prediligono tutto ciò che è proibito, infatti Marina amava trascorrere interi pomeriggi nella casetta sull'albero. Sulla scia dei ricordi riuscì a mettere a fuoco e a ricordare il funesto giorno che furono scoperti. Scoppiò il finimondo e i genitori prima distrussero la casetta e poi proclamarono “ atroci” castighi:- Niente più caramelle! Basta con i cartoni animati fino a quando non si ritorna in città! Non si esce più la sera!- Sulla scia dei ricordi Marina fece un'esplorazione fra gli alberi per ritrovare il castagno che aveva ospitato la casetta ma vana fu la ricerca... Guardò l'orologio, segnava l'una e poiché incominciava a sentire un certo languorino, prese un panino dallo zaino, si sedette su un ceppo d'albero e incominciò a mangiare. Si sentiva appagata da quel paesaggio dove lo sguardo poteva spaziare tra il verde dei prati e l'azzurro del cielo. Quando si alzò, osservando attentamente si accorse con disappunto, che l'albero dov'era stata costruita la casetta non esisteva più, era stato abbattuto. Provò una fitta al cuore... Si allontanò delusa perché l'ultimo simbolo della sua infanzia era stato distrutto.
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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«La protagonista va alla ricerca dell'ultimo ricordo della sua infanzia... non lo trova e rimane delusa» |
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Sei bravissima Sara, conservo ammirata! (rosanna gazzaniga)
Bellissima!! Adoro questo genere narrativo!Baci (giovanni bagnariol)
Un frammento tuo nell'inesorabile fluire vivendi! (Giuliano leandro loy)
I ricordi dell'infanzia sono sempre i più belli. F (Grazia La Gatta)
Grazie per questo bel racconto. Fioccone grande (Lorella Elle)
sei brava c'è poco da dire, mi piace come scrivi!! (rstorace)
magico racconto,ciao (Colomba)
Molto ben scritto, scorrevole e coinvolgente ()
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