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Il canto del cigno (ultima parte)

Dramma

Quando Caer si svegliò vide qualcosa di bianco per terra fuori nel corridoio che divideva le cellette.

Con non poca difficoltà riuscì a prenderlo. Con l'accendino che aveva in tasca riuscì a leggere quello che vi era scritto. Era spagnolo, una lingua che lei conosceva benissimo. Vi lesse il numero delle ragazze contenute in quel luogo '' BLOCCO 9917'' voleva dire che nel mondo c'erano ben 9916 altri luoghi di terrore come quello in cui stava lei e Lolair in quel momento e chissà quante altre vittime che aspettavano di essere uccise. C'erano piu di duecento ragazze rinchiuse in quel posto infame. I vari livelli, in tutto undici disposti su undici piani diversi collegati da ascensori. Posti di controllo con guardie armate, pronto soccorso ad ogni livello e camere di isolamento. Praticamente era una mappa del luogo caduta dalle tasche di qualcuno che era passato di lì quando erano prive di coscienza.

C'erano i vari percorsi segnati con colori diversi e le frecce direzionali per arrivare in superficie. Chiunque avesse perso quella mappa non doveva essere molto pratico della zona e si era riportato tutto in maniera minuziosamente particolareggiata per evitare di perdersi. C'erano segnati in giallo anche i bagni, dieci ad ogni livello, con docce separate per gli addetti.

''Lolair,''chiamo a basa voce Caer.

''Dimmi sono qui di fianco a te dall'altra parte del muro,''rispose.

Caer: ''Ho trovato una mappa del posto. Gli sarà caduta a qualcuno di loro. Ci sono dei numeri su un altro foglietto che non riesco a capire cosa siano.''Disse.

Lolair: '' Allunga il braccio e passamela. Sono qui alla tua sinistra.''

Caer allungò il braccio e gli passo i due fogli piegati, insieme all'accendino.

''Non farlo cadere altrimenti non avremo nient'altro per farci luce.''

''Ok,'' le rispose

La ragazza studiò attentamente la mappa.

''Sembrano dei codici, delle password. Ogni codice e separato da una barra e dopo la barra c'è una lettera e dei numeri.''

Caer: '' Si lo so, ma non riesco a capire a cosa si riferiscano.''

Lolair: '' Azzo organizzati proprio bene eh! Mancano solo le ballerine di Pole- dance e poi stanno da Dio.'' Disse stupita.

Caer: ''Quelle siamo noi mia cara. Balleremo quando ci metteranno a cuocere su qualche graticola.''

Lolair: '' Vaffanculo Caer! Non mettermi paura più di quella che già ho addosso!''

Caer: '' Va bene scusa.''

Ad un certo punto Caer vide qualcosa davanti alla sua cella. Due lettere con tre numeri. Gli occhi di Caer si erano abituati all'oscurità e come per un particolare dono riuscivano a vedere bene al buio.

''Lolair,'' chiamò. '' Vedi se su uno dei fogli c'è scritto FX115.''

Lolair: '' Cos'è?'' Chiese.

Caer: '' Zitta e fai quello che ti dico.''

Lolair: '' Uh madonna non metterti a fare l'isterica proprio ora!''

Caer: '' Potresti guardare per cortesia?''

Lolair: ''Va bene va bene, un momento!''

Passarono dei minuti di silenzio che sembravano interminabili.

Caer: '' Quanto ti dura il minuto? Stai guardando?''

Lolair: '' Che c'è hai un impegno. Se hai l'appuntamento con l'estetista mi sa che devi disdirlo!''

Caer stava per mandarla a quel paese quando la senti dire.

''E' qui, è il numero codificato di una cella. Come hai fatto a saperlo?''

Caer: '' Non certo guardando in una palla di cristallo! C'è l'ho di fronte a me.''

Lolair: '' Caer io non vedo niente è troppo buio. Come hai fatto a vederlo?'' Chiese stupita.

Caer: '' Non lo so, riesco a vederlo!

Lolair: '' E' il numero di una cella e ad ogni numero corrisponde una password. Allora c'è un posto sulle sbarre o di fianco alla cella dove digitare il codice per farle aprire!'' Disse a bassa voce.

Caer: '' Già, lo penso anch'io.''

Si misero a cercare con le mani cercando di sentire attraverso il tatto. Sbarre, pavimento, muri, niente. Alla fine trovarono una placca in rilievo sulla parte alta del muro con superficie in quarzo.

Lolair: '' E qui, l'ho trovata! Ma come facciamo a digitare i numeri e le lettere giuste!?'' Disse sconsolata.

Caer: '' Non so, dobbiamo pensarci su, ma molto velocemente.''Rispose.

Si ricordò delle parole di Blodeuwedd. Dovrai essere molto forte e non farti sconfiggere dalla paura e dalla violenza. Sei un cigno, un animale molto coraggioso.''

''Sono un cigno, un cigno. Sono molto coraggiosa è ho ricevuto un dono dalla Signora dello Side.'' Penso ripetutamente nella sua mente.

'' Come posso usare questo dono? Come riuscirò a farne un buon uso?''

Ad un tratto si ricordò del ragazzo unicorno.

''Briabhall,'' pensò. 'La Signora disse che mi sarebbe stato sempre accanto per proteggermi.''

Pensò intensamente a lui. ''B R I A B H A L L.'' Ripetè nella mente.

Sentì nelle mani qualcosa di freddo e corposo. Sembrava una pallina di vetro. Aprì gli occhi e guardò bene. Era uno dei frutti dell'albero del destino.

'' Si scioglierà in bocca come miele caldo,'' si ricordò.

''Lolair, sei lì?'' Chiese.

''E dove vuoi che vada, a fare shopping?'' Rispose l'altra.

Caer: '' Ascolta leggimi la password che c'è sulla cella di fronte al numero FX115..''

Lolair: '' Cosa vuoi fare?''

Caer: '' Tu leggi e non fare domande, ok!''

'' Va bene, azzo meno male che sono io l'acida! Allora.....dov'è....aspetta un secondo che questo cazzo di accendino non si accende. Ah ecco, FX56 è la tua cella e la password è JK927548CHS.''

Caer. '' Ok ridimmi la password un'altra volta.''

''JK927548CHS,'' ripetè.

Caer si voltò dalla parte di Lolair, mise in bocca la pallina.

''Dormi Lolair, dormi fino a quando non verrò a toccarti il centro delle sopracciglia.''

Mise la mano sulla placca di metallo pensando alla password.......''Click.'' La porta a sbarre si aprì.

Uscì dalla sua celletta. Lolair dormiva profondamente. Lei si sentiva leggerissima come fosse diventata aria, ed in effetti era trasparente e leggera come l'aria. Si poteva infilare ovunque. Prese la mappa che scomparve nelle sue mani e seguendo i percorsi sottolineati dai differenti colori, seguì le direzioni salendo scale, penetrando muri, salendo e scendendo livelli differenti.

Vide una gran moltitudine di vittime preparate per i vari trasferimenti di destinazione. Vide tantissimi uomini e donne addetti al BLOCCO. La sua mente era come guidata da qualcosa di sapiente che la faceva muovere nelle direzioni giuste senza perdere molto tempo.

Entrò in una grande stanza protetta da porte rotonde in acciaio. Dentro c'erano computers potentissimi, monitors che controllavano le cellette dei vari livelli. La sua celletta risultava chiusa con lei dentro che dormiva distesa su un fianco.

Vide le disposizioni dei vari impianti. Lei che studiava ingegneria capì subito cosa fossero e come erano collegati. Gli addetti a quella stanza stavano dormendo. Era il suo effetto occulto ogni volta che entrava in un sito da vedere. Girò in lungo e in largo tutto il vastissimo BLOCCO 9917. Era enorme, sembrava una piccola città dentro una montagna. Espanse il suo spirito al di là del perimetro del blocco e sentì acqua e correnti che avvolgevano il tutto.

''Siamo su un'isola o su una costa dove si parla spagnolo,''pensò.

Però senti che gli addetti al blocco avevano nazionalità diverse: russi, svedesi, tedeschi, americani, arabi, cinesi. Tutti mischiati insieme per controllare minuziosamente.

Passò più di sei ore a girovagare mentre tutti dal primo all'ultimo erano caduti in un sonno profondo.

Scoprì che al di sotto di tutti i livelli c'erano i depositi di armi e soprattutto combustibile ed esplosivi.

Intanto aveva già fatto fuori 6 frutti dell'albero del destino. Al settimo frutto rivolse il suo pensiero alle nove fanciulle della Signora chiedendo il loro aiuto. Le nove essenze si diffusero rapidamente sorvolando il mare. Arrivarono ai posti di polizia e fecero si che apparissero sui monitor dei loro computer delle gravi esplosioni su quel punto di costa dove vi era situato il BLOCCO 9917. Caer attraverso gli strumenti di comunicazione computerizzati, parlò ai poliziotti di orribili luoghi di reclusione segreti in questo posto nascosto sotto la crosta terrestre. Di esplosioni di gas letali che si diffondevano nei vari livelli uccidendo molte persone tra cui gli addetti. Mandò l'allarme a molti posti di polizia tra cui anche quelli della vicina Francia.

Prese il l'ottavo frutto e appoggiò le mani sui quadranti dei bottoni automatici che riguardavano tutte le celle di tutti i livelli, che si aprirono tutti contemporaneamente.

Mandò un impulso di fuoco che sciolse tutte le catene e i collari facendoli cadere a terra.

Era rimasto solo un frutto. Doveva fare presto se voleva liberare tutte le ragazze imprigionate.

Corse velocemente attraversando muri e pavimenti entrando in tutte le celle. Toccò tutte le ragazze ad una ad una in mezzo alle sopracciglia, compresa Lolair.

Le guidò mentalmente verso l'uscita del blocco, fino a farle uscire fuori in superficie facendole allontanare quanto più potevano. Sentiva le forze che la abbandonavano, la stanchezza soprattutto della mente stava sfibrandola. Tenne duro e rientrò dentro al BLOCCO alla stanza centrale di comando. Bloccò tutte le uscite dal di fuori con le misure di sicurezza e fece si che tutti i video di sorveglianza tra cui le torture, le percosse, gli esperimenti e le malvagità esercitate dagli addetti sulle ragazze fossero al sicuro lontano da chiunque volesse occultarle. Mise in evidenza su alcuni monitor tutti gli indirizzi, i nomi e le generalità dei vari membri dell'organizzazione, le provenienze, i collegamenti con gli altri BLOCCHI e i siti dove questi si trovavano. I traffici criminali per cui erano stati creati ecc.

I poliziotti sarebbero arrivati a momenti ma non voleva lasciare quei criminali nelle mani della giustizia, perchè si sa, i soldi accecano chiunque e ben presto ci sarebbe stata la possibilità di vedere questi criminali protetti da corrotti avvocati, camminare liberi per le strade delle città del mondo.

Vide che nel quadrante dei depositi c'erano degli enormi serbatoi di gas Cyanogen Bromide. Ai serbatoi vi erano collegati molti tubi che si ramificavano per tutti i livelli. Degli speciali diffusori erano collocati nella parte alta dei corridoi. Questa precauzione era stata presa delle organizzazioni nel caso ci fosse stata una rivolta o comunque delle spiacevoli sorprese. In quel caso tutto si sarebbe risolto aprendo le condutture e sterminando testimoni e vittime in un colpo solo affinchè non ci andassero di mezzo i pezzi grossi. Aprì tutte le condutture e prese il via in una corsa contro il tempo

Il gas usciva come fiumi di veleno mentre tutto il personale del BLOCCO si stava vegliando man mano. Caer inghiottendo l'ultimo frutto dell'albero, riuscì ad arrivare in superficie, gettarsi in acqua e prendere sembianze umane.

Il personale del BLOCCO si svegliò come da un sonno profondo. Avvertirono un puzzo acre che diventava sempre più forte, e trovando tutte le porte chiuse dal di fuori e non potendo uscire, perirono tutti dal primo all'ultimo.

Caer si tuffò in acqua e con uno sbuffo riemerse in superficie. Vide Lolair sulle rocce della costa poco distante. Si avvicinò a nuoto mentre tutte le ragazze si erano riunite in un punto sotto gli alberi.

Lolair le andò incontro aiutandola a salire, quando uscì dall'acqua la abbracciò piangendo.

''Cara amica mia,'' disse Lolair sollevata di vederla viva,''ero così in pensiero per te. Non ti vedevo più e avevo paura che ti avessero uccisa.''

Caer le sorrise esausta. Si sentiva molto debole, non aveva più forze. Svenne tra le braccia di Lolair.

La polizia spagnola e quella francese arrivarono chi da terra e chi per via mare. Trovarono tutte le ragazze salve fuori dal BLOCCO. Le aiutarono a coprirsi e con elicotteri ed ambulanze le misero in salvo. Quando entrarono dentro alla struttura con le maschere antigas e le tute di protezione, trovarono tutti i membri di quel luogo criminale morti asfissiati. Circa un centinaio in tutto, armati fino ai denti. Scoprirono tutte le informazioni che servivano a fare delle serie indagini e a sgominare i BLOCCHI segnalati dalle informazioni, mettendo nelle mani della giustizia internazionale tutti i membri appartenenti a quelle organizzazioni. Ci fu uno scandalo senza eguali in tutto il mondo. Almeno una fetta di male era stata tolta, anche se il male si rigenera a dismisura rapidamente grazie alla cattiveria degli uomini.

Caer fu portata in uno dei migliori ospedali della zona, curata e rimessa in sesto. Dopo un mese di trattamenti medici, potè tornare a casa sua in Irlanda. Lolair rimase con lei tutto il tempo.

Una mattina Caer si svegliò nella sua camera, a casa sua. La prima persona che vide davanti al suo letto fu Lolair.

''Buon giorno mia cara amica, come ti senti?''Disse.

Caer: '' Buongiorno Lolair, mi sento stordita. Come se stessi tornando dal mondo dei morti. Mi sento senza forze, senza più energia.'' Rispose.

Lolair: '' Ti rimetterai presto vedrai.'' Le disse abbracciandola.

Caer: '' Cosa è successo alle ragazze del BLOCCO?'' Chiese ansiosa.

Lolair: '' Sono tutte salve, non devi preoccuparti per loro. Sono ritornate nelle loro case, nelle vite a cui erano state strappate.''

Caer: '' E tutti quei pazzi! Che fine hanno fatto?'' Chiese,

Lolair: '' Sono morti tutti dal primo all'ultimo. Sembra che ci sia stata una fuga di gas letale che li ha decimanti tutti. Noi siamo state fortunate a scappare in tempo. E' stato un miracolo, mia dolce amica, un vero miracolo.''

''Si un miracolo,'' ripetè Caer automaticamente.

I genitori della ragazza si presero cura di lei affettuosamente. Ogni giorno Caer si sentiva sempre meglio ed ogni giorno spariva come per incanto una delle palline d'oro della sua collana. Quando sparì l'ultima, lei era perfettamente in salute.

L'ultima pallina svanì davanti ai suoi occhi ed al suo posto apparve Briabhall seduto sul suo letto.

''Ora andrà tutto bene. La vita riprende il suo corso, dolce Caer,'' disse il ragazzo.

Caer lo guardò felicemente sorpresa.

''Ciao Briabhall, sono contenta di vederti. So che il tuo aiuto è stato fondamentale. Sei stato tu ha darmi tutto quel potere e quella saggezza necessaria a porre fine a quella crudeltà.''

Briabhall: '' Noi dello Side da soli non potevamo fare niente. Avevamo bisogno della forza e della determinazione di un essere umano per agire. Tu sei stata fantastica.'' Disse abbracciandola.

'' Ora sei tu a decidere se tenerti il dono o rinunciare al suo potere continuando a vivere la tua vita su questo meraviglioso pianeta. '' Le disse dolcemente.

Caer: '' Vi ringrazio ma il mio compito l'ho già svolto. Se riterrete opportuno potete riprendervelo e donarlo ad altri quando ne sarà necessario.''

Briabhall: '' Sei una ragazza molto saggia Caer ma ricorda in qualsiasi momento tu voglia venire nello Side sai come fare. Noi ti aspettiamo. In te rimarrà per sempre il seme della magia.'' Dicendo questo le diede un bacio sulle labbra un raggio di luce purissima da Caer passò dentro Briabhall come il volo di una farfalla.

''Tu sei una ragazza speciale e per questo voglio farti un regalo. Potrai essere un cigno tutte le volte che vorrai e in quella forma sentire il canto delle fate e la dolcezza più profonda della natura.''

Briabhall si alzò dal letto, la salutò con un inchino e svanì.

La vita ricominciò come prima, università, studio, la famiglia e gli amici. Ora c'era una nuova amicizia che le riempiva la giornata, Lolair. Le due amiche erano sempre unite in tutto. Una notte d'autunno Caer uscì da casa sua e andò vicino al fiume. Si tolse i vestiti, entrò in acqua e si immerse nuotando a pelo appena sotto la superficie. Quando riemerse era uno splendido cigno bianco. Sentiva un canto dolcissimo. Sentiva le voci delle sue nove amiche e la bellissima voce di Blodeuwedd che la salutavano cantando per lei. Il profumo dei fiori era così intenso da diventare quasi tangibile. Lentamente nuotò verso l'immagine della luna piena che si cullava come un dipinto d'argento sulla superficie dell'acqua.

Gianny Mirra 05/08/2012 13:57 1054

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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