Erano sempre le sette del mattino, quando l'anziano col cappello a cilindro passava dalla bottega dell'Antiquario.
Amava in particolar modo bussare alla finestra dell'artigiano, che accoglieva la sua visita con aria
seccata. Poggiava la sua vecchia bicicletta cercando di non far rumore, adagiandola al muro.
Era l'ennesima mattina, quando il sole era ormai già sorto a dirigersi verso quel luogo da lui amato, questa volta a piedi. Non aveva nulla da vendere, nè intenzione di acquistare alcun oggetto, ma voleva a tutti i costi comunicare col negoziante.
La compravendita avveniva sempre e solo sttraverso la fessura della finestra, che ne aveva sempre celato il volto segreto.
Cominciò a preoccuparsi quando ad una certa ora, la solita, non vide il consueto ombreggiare della sua sagoma, intenta nella sua attività.Bussò con forza, ma nulla.
Il veloce sbattere d'ali di alcuni piccioni lo spaventò, ed una mano si appoggiò sulla sua spalla costringendolo a voltarsi.
Una voce gli disse:"Signore, cosa fa qui?...non cerchi più l'Artigiano!...ormai non è più con noi, è mancato stanotte".
L'anziano, si tolse il cappello a cilindro che portò con sè da una vita intera. Singhiozzò e si accasciò piangendo. Pensò tra sè che la sorte non gli era stata a favore.
Cominciò ad urlare dalla disperazione, all'idea di non aver mai potuto vedere il volto di quell'uomo, e si dannò per anni. Non aveva mai potuto guardarlo negli occhi, ma soprattutto parlare al suo amato fratello, perso tra le stelle.......