Da tempo me ne stavo all’ombra dove i raggi del sole non emanavano luce. Stavo in un angolino ad aspettare Babbo Natale che mi portasse un bel regalo in quei pacchi multi colorati legati da un grosso nastro rosso di colore. Non è che desideravo molto, il mio desiderio era di poco conto, volevo soprattutto una bella Renna per poter correre nei cieli aggrappato al suo collo. Ogni anno ripetevo che prima o poi Babbo Natale mi avesse ascoltato, invece rimanevo sempre deluso e senza regalo.
Ma quell’anno sentivo, avvertivo sapevo che l’uomo dalla barba bianca e dalla giubba rossa sarebbe arrivato per colmare di gioia il mio cuore, regalandomi un bell’esemplare di Renna, quale renna, poi, mi avrebbe portato via dalla terra e attraverso un buco qualsiasi di un qualsiasi cielo mi avrebbe fatto esplorare l’universo in tutte le sue sfaccettature, compresi i buchi neri e le pulsar che come un cuore universale al centro del corpo del mondo, distribuiscono luce nel buio infinito.
Dalla mattina presto, già sentivo dentro di me una strana eccitazione, nevicava come mai, i fiocchi di neve non si scioglievano sulla terra bagnata per il rigido inverno e uno strano vento che girava per tutto il paese faceva presagire che questa volta sarebbe stata la sera giusta, sera adatta per l’arrivo del tanto atteso uomo con la barba bianca, ovvero Babbo Natale. A tarda sera dopo aver mangiato tanto insieme all’amico scoiattolo, all’amica tartaruga e al pappagallino Ferdinando, il quale tutta la sera ci aveva tenuto compagnia con il suo parlare perfettamente umano, mi addormentai sul caldo tappeto che si trovava vicino al camino sognando.
Il fuoco mi teneva caldo e i tizzoni di legna facevano un po di fumo, anche Ferdinando ammutolì sognando, mentre lo scoiattolo snocciolava ancora il suo cibo. La tartaruga scomparse chi sa da quale parte della casa. Fuori nevicava mentre l’ombra della notte avanzava nel buio.
Toc toc, improvvisamente la bussata all’uscio della porta, bussata che attendevo da una vita, mezzo addormentato aprii piano la porta, credetemi sapevo già prima di aprire chi stava dall’altro lato, aprii la porta e con mia meraviglia un grosso uomo dalla barba grigia e dal cappello rosso mi chiese come mi chiamavo, dissi il mio nome a bassa voce, ero impaurito. Babbo Natale non so come fece, ma lesse dentro di me in un attimo la mia paura e il mio desiderio del regalo che attendevo da una vita. Si scusò per il tanto ritardo e disse: “Eccoti accontentato ragazzo è l’esemplare più bello tra tutte le renne della terra è veloce come un fulmine e attraversa il cielo in un attimo.”
Ringraziai tantissimo l’uomo dalla barba bianca, anche perché non vedevo altro che arrivasse il momento di salire sulla groppa della renna e schizzare fuori dal cielo per abbandonare la terra. Non mi era mai piaciuto starci su questa palla girevole, nemmeno mi piacevano gli abitanti, logicamente non parlo dei miei amici animali .
Accarezzai la renna dolcemente e dolcemente mi sedetti sul suo corpo stringendo il suo collo caldo, tirai le retine con le mie due mani, in un baleno mi ritrovai oltre il cielo.
Che bello, che splendore di stelle, che musica… altro che jazz e musica classica. In questa sinfonia anche gli anelli di Saturno ballavano trasportando al posto dei meteoriti, note musicali. Raggianti colori, intermittenti stelle, maestose galassie.
Grazie Babbo Natale ripetevo volando aggrappato al collo della Renna, tanti auguri all’universo, tanti auguri a tutti gli uomini e gli animali della terra.
Mi sveglia dal sonno a notte profonda, cadeva incessantemente la morbida neve bianca.
Auguri a tutti.
C'è un mondo sommerso in noi,
dove solo uomini coraggiosi ci arrivano,
un mondo fatto di alte montagne,
di fiumi di fuoco,
di lotte e contrasti,
di guerre e battaglie.
Non esiste il tempo,
nè i secondi nè minuti,
tutto avviene all'istante, senza preavviso.
E' il vasto mondo del tutto,
il mondo del principio,
il mondo del silenzio assoluto,
dove ogni cosa prende forma se solo lo vogliamo.
Solo uomini di spirito e coraggiosi vi possono accedere.
Per guida solo amore,
null'altro che il tenero sentimento
che con occhi chiusi scorge luce nell'infinito oscuro.
Si scopre il noi,
si scopre il sè, si torna indietro e con un balzo si sta avanti,
si scopre l'attimo e la percezione dell'esistere,
tutto avviene in un lampo,
tutto già è avvenuto,
tutto accade e accade,
e noi sappiamo,
piangiamo a volte,
a volte sorridiamo,
poi piano, nell'avvenimento noi navighiamo,
anticipiamo, discostiamo,
ma con l'amore già sappiamo.
Vi è un mondo in noi,
dove solo gli eroi alzando la spada al cielo
e muniti solo di coraggio
sfidano i draghi oscuri dell'illusione