Un altro Natale si avvicinava e Linda era sempre più decisa a risvegliare in Maurizio la passione,
ogni volta che ci pensava si sentiva una scema,era solo una fantasia ma la voglia di trasformarla in realtà era più forte di tutto.
Prenotò un viaggio per Parigi, sarebbero partiti per la vigilia, Linda aveva pensato a tutto,anche a prendere le ferie al marito, malgrado la poca voglia di concedersi una vacanza Maurizio decise di accontentarla.
Linda aveva portato con sè la sua folle idea, sapeva che nonostante la magia della città romantica le voglie intime di Maurizio sarebbero rimaste sopite esattamente come la sua voglia di festeggiare il Natale.
La mattina della vigilia arrivati da poco in albergo, Maurizio era sotto la doccia e nel thè che fumava sul tavolino "fumava" anche la drammatica idea di Linda, ci pensò e ripensò,non era del tutto convinta ma poi si disse che male più di tanto non avrebbe di certo fatto ed alcune pastigliette di colore blu fecero capolino dalla borsetta di Linda,tutte contente si ritrovarono a tuffarsi per un bel bagno caldo nella tazza del thè.
La prima che si tuffò sentendosi sola chiese alla compagna di raggiungerla, ma due pilloline sole dentro a quella grande tazza non avrebbero potuto festeggiare degnamente il Natale, ecco così che arrivò mister pillolone blu che tutto gasato non si trovava abbastanza appagato con due sole pilloline e approfittando dell'insana e ormai irrecuperabile mente di Linda urlò alla donna di buttare altri mister pilloloni finchè si ritrovarono in dieci per una spettacolare orgia.
Maurizio entrò in camera e ancora bagnato in preda ai brividi di freddo non resistette di fronte alla fumante tazza, nonostante la strana amarezza riscontrata al primo sorso non si fece troppi problemi e aggiunti due cucchiaini di zucchero lo buttò giù in un colpo solo, il piacevole tepore entrò nelle vene e nel sangue di Maurizio.
La vigilia si avviava verso la serata e la cena a base di prelibatezze di pesce attendeva la coppia, Maurizio non aveva però stranamente fame e l'unica cosa che riuscì ad ingurgitare fu un brodo mandato giù a fatica poi rivolgendosi alla moglie disse che mentre lei finiva di cenare lui l'avrebbe attesa disopra in camera, la donna alla quale non era rimasto un solo barlume di coscienza stava già immaginando un erotica nottata che si sarebbe trasformata in un indimenticabile Natale.
Linda eccitata al cento per cento raggiunse la famosa e mai più scordata stanza numero diciassette ma al suo arrivo la sorpresa, Maurizio era in bagno, in preda a sudori alti quattro dita urlava senza contegno sopra la tazza del cesso, Linda a quel punto fu investita da un invadente senso di colpa e da una crudele paura che si impossessarono di lei e mentre Maurizio era troppo impegnato a tenere a bada furiose scariche di dissenteria e violentissimi conati di vomito, Linda fu costretta a chiamare un ambulanza che arrivò dopo ben un ora quando il povero Maurizio già altamente disidratato era schiavo di un malessere senza precedenti, e nella silenziosa notte della vigilia, la sirena dell'ambulanza scuarciava il cuore di Linda che batteva all'impazzata per la paura.
Maurizio fu posto in una triste stanzetta in osservazione, e mentre il suo viso aveva assunto lo stesso identico colore della barella dove era sdraiato guardava sconsolato la flebo che cadeva a rallentatore portando con sè le lunghe ed interminabili ore della notte di Natale, Linda seduta a fianco non riusciva a partorire la minima parola.
Maurizio fu dimesso solo nel tardo pomeriggio del venticinque, bianco come la neve che iniziava a cadere in strada, senza forze e respirando a fatica a braccetto della moglia lasciava l'ospedale, il Natale dei due coniugi terminò con il viaggio che li riportò a casa mentre dai mendri della borsetta di Linda una pillolina blu unica scampata alla tragedia, urlava sconsolata tutta la sua solitudine.