Il Padreterno dopo aver creato l’universo e gli angeli decise che un po’ di relax non gli avrebbe fatto male e al settimo giorno prese quel mazzo di carte, che gli aveva regalato Lucifero quando erano ancora amici, per fare qualche solitario.
Solo dopo settemila anni si era già annoiato, tanto più che i solitari gli riuscivano sempre tutti!
Allora il diavolo che Lo stava osservando da sette secoli in disparte, Gli si avvicinò e disse: “Ma che gusto c’è a giocare da soli, perché non ci facciamo un bel tresette?”
Il Padreterno ci pensò su per 7 miliardesimi di nano secondo, poi, mescolando le carte, concluse che solo Satana poteva tenergli testa e rendere la partita interessante, se avesse chiamato gli angeli, per rispetto gli avrebbero fatto vincere tutte le partite e allora non ci sarebbe stato più gusto.
“Va bene, taglia le carte e niente trucchi”, disse il Padreterno. “E Tu niente miracoli!” rispose prontamente il demonio, aggiungendo: “Se non c’è nessuna posta in gioco la partita diventa insipida, perché non fai l’uomo e ce lo giochiamo?”
L’idea non era malvagia e Adamo fu la prima posta.
“Ma come ce lo giochiamo?”, chiese il Creatore. Il diavolo, astuto come un serpente: “Facciamo 7 mani a tresette, io prendo i miei 7 vizi capitali e Tu le tue 7 virtù, chi vince la mano appioppa ad Adamo un vizio o una virtù”.
“Ci sto rispose il Padreterno” e cominciarono a giocare.
Il demonio era molto abile, spesso vinceva almeno 4 o 5 partite su 7, come per esempio quella per Eva, alcune volte dava cappotto, come nella partita per Caino, però anche il Padreterno dava dei bei cappotti, come nelle partite per Abele e Noè.
La partita ancor’oggi è in corso e il Padreterno in quella sfida fra bene e male sembra avere la peggio, tranne qualche caso clamoroso come quello dei Santi. Infatti, gli uomini posseggono più vizi che virtù, senza contare i cappotti clamorosi inferti da Satana come quelli nelle partite per Nerone, Stalin, Hitler e delinquenti comuni di varia natura.
Fra i miliardi di partite giocate con alterne fortune, ce n’è una che val la pena di essere ricordata perché rappresenta una rarissima eccezione se non un caso, veramente, unico.
Era la partita per Settimia. Il diavolo vinse la prima mano e le affibbiò subito un vizio, imponendole anche il nome frivolo di Setty. Alla sesta mano il Padreterno e il diavolo erano 3 a 3: tre vizi e tre virtù. La settima mano avrebbe deciso il prevalere, in Setty, di pregi o difetti; sembrava l’epilogo di una partita come tante altre. I due contendenti avevano buone carte entrambi e chi avesse prevalso avrebbe vinto per un’insignificante figura: il perdente cinque punti e due figure, il vincente sei punti tondi (la mano di tresette non si può mai impattare).
Successe che, mentre i nostri, al termine dell’ultima mano decisiva, contavano il proprio punteggio stendendo le carte sul tavolo da gioco a 7 gambe, apparì, alle spalle del Padreterno, San Pietro con una notizia d’estremo interesse per il Capo.
Il buon Dio girò le spalle a Satana per prestare la massima attenzione al suo interlocutore. Il demonio ebbe il tempo di contare il proprio punteggio: cinque punti e due figure. Aveva perso! Allora con un balzo satanico sottrasse il fante di spade dalle carte del suo antagonista che era ancora di spalle, intento a confabulare con il Santo.
Tornati al gioco, il diavolo disse: “Ho vinto, sei punti!”
Ma il Padreterno, che non era un dio per nulla, materializzando il fante di bastoni (era la figura di San Giuseppe che brandiva minaccioso un randello enorme), replicò: “Anch’io ho fatto sei punti”.
Il diavolo accusò il colpo ma non fece una piega e disse: “Beh, allora vuol dire che abbiamo fatto pari.
Il Padreterno, non potendo, tuttavia, contestare a Satana di aver barato, perché anche Lui era stato spesso “beccato in flagranza di miracolo, pensò di trovare una soluzione che salvasse la faccia ad entrambi.
Propose, quindi di far nascere Setty settimina, il giorno 7 del settimo mese con un patrimonio genetico di 7 virtù e 7 vizi capitali.
Fu questo il rarissimo caso in cui venne al mondo una magnifica creatura, mezzo angelo, mezzo diavolo, ma che seppe mantenere un equilibrio non comune fra bene e male!