Cammino,
distratta,
i miei passi di maggio.
Una lacrima mi luccica
le gote:
ho udito il suono della Primavera,
che mi ha invitata
a guardar, fuori,
la vita.
Ed è tutto
un cantar d'usignoli
a rispondersi nei canti
di Maggio,
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| E' un suono
mattutino,
in cui s'immerge
il mio cuore.
Silenziosamente, io,
ascolto
il battito del
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| Seppellitemi qui,
dove
v'è una chiesetta antica.
Qui voglio
riposin le mie spoglie.
Non oro, né incensi,
ma un verso,
a ricordarmi.
Qui visse
una donna,
che voleva essere un fiore, e fu
una margherita nel cuore.
Lottò
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| E vidi
il sole ruotare,
d'un momento,
intorno a se',
senza né ragione,
ne' legge.
Esso
fletteva la luce, ed era
luce.
Senza tempo,
o Mistero,
ciò ch'io vidi
lo porterò
con me,
ovunque la barca,
incuneata nel
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| Libero,
come il volo d'un gabbiano
che segue il vento,
vorrei fosse il mio passo.
Senza
mete sconosciute,
od erte montagne,
in cui si perda
il cammino,
ma intriso
d'un incedere lento,
ma felice.
Sarò
una donna,
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| Se cancellerai il mio nome,
resteranno stupiti gli uccelli nel cielo,
domandandosi perchè
la Primavera non canti più
la sua canzone di Marzo.
E le magnolie,
le magnolie in fiore
non doneran più all'Aere
il loro
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Se, un giorno,
cercherai il perchè
del tuo essere uomo,
non guardare ai tuoi passi spesi.
Non cercare
nelle filosofie,
o mode verseggianti,
che ti promettono
felicità.
Guarda,
invece,
a ciò che ti circonda:
il moto dei
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| Come un uragano
alle cui onde è indifesa
è l'anima mia.
Vagando,
errando, cercai.
Poi, luce.
E
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| D’improvviso
tutto ebbe un fremito:
nessun vento,
nessu rumore.
Con dolcezza
disposi il mio cuore
ad ascoltare,
in silenzio,
la luce.
E, fievole,
come vento fa
sulle rocce,
il Vento rispose,
e, con esso,
vidi
Luce, intensa,
Bianca
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| Fu un vento,
veloce,
silenzioso.
Andava
parlando,
al mio cuore, ed esso,
in silenzio,
ascoltava.
Dolcemente, come refolo,
vi si insinuò
tra le pieghe.
Ma poi
divenne tempesta.
Ora, naufrago, il mio Sebastian
raccoglie
i petali delle
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| Si piegava
al suono del vento,
il leccio nervoso.
Pareva parlasse
col tuono
che passò.
-Sarò sapor di mare,
e fiori non colti,-
disse.
-E mi piegherò, non all'uomo,
ma al tempo.
-E perché,
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| Presi l'amore
a piccoli morsi,
per non avvelenarmi
il cuore.
Dapprima
eran parole,
tante.
Poi
lunghi, lunghissimi
baci.
E poi
carne, e vita,
ma mi faceva male.
Ogni volta che ne assaggiavo un pezzo
mi restava l'amaro
in
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| Oltre il tramonto
del mio orizzonte,
ti vedo.
Vedo
ciò che mi hai dato:
Primavere in germoglio,
margherite in fiore,
e magnolie profumate.
E risi, e canti
di bambini,
conchiglie con il rumore
del mare, dentro,
ed una musica
nel
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| O terre infinite,
dirupi, distese
d'erica incantate,
e tu,
Oceano,
che abiti in me,
parlatemi ancora,
dal
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| Suonava
un pianoforte,
sulla riva
del mare.
Lente, si fransero
le onde.
E, con te,
io tornai bambina
per sentirmi donna.
Suona,
o mio
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| E scrissi.
Scrissi di me,
bambina,
che correvo
tra nuvole e boschi.
Di me,
che giocavo a palla, e cantavo, felice.
Di me,
che piansi, poiché ferita
dalla vita.
E scrissi
del cielo,
e della luce,
della luce...
Ed ora,
mentre
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| Eppure
è vita, ciò ch'io vedo
con i miei poveri occhi.
Eppure
son rose,
e spine,
le rose ch'io porgo.
Se
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| J'attend la Nuit,
attendo la Notte,
e muovo i miei passi.
Vorrei
fosse solo Silenzio
la vita
ed invece è frastuono.
Nel mio cuore
pronta è la vela
a veleggiare
nel Mare
dell'Immenso.
E viaggio,
e volo.
En attendand la
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| Se solo potessi
dire al Vento, cio' ch'io so,
saresti neve.
Se
la neve
muovesse il cristallo,
nella sua
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| Non fui
che petalo,
o fiore di bosco,
nel fiume della vita mia.
Vidi
rovi, e spine,
ma le mie mani tennero la terra,
per
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| Quando torneran le rose
io sarò.
Come petalo che si inebria d'Azzurro
fluirò nel Mare.
Vorrei
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| J'ecoute la neige,
ascolto la neve
e i passi miei malfermi.
Stormisce nel vento
qualche ramo,
e rari raggi del sole
mi carezzan il viso.
Oh neve, mia neve,
cara mia bianca compagna,
perché non odo
il vento?
Forse perché il
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| Tienimi la mano,
te ne prego,
e corri con me...
Tra rose e papaveri
ci distendiamo, con la vela della mente...
Ascolta:
il mare ci parla,
e guarda:
v'è una stella,
lassù,
a cui volgere,
bambini,
il nostro
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| E non ti dissi mai
che le lacrime mie
furon sul cuscino
ove io ascoltavo,
in silenzio,
il Vento.
Non ti dissi
nulla di me,
ne' che vivevo
dei tuoi versi,
a farmi luce,
e che
ogni tuo verso, per me,
fu una carezza al cuore.
Tessevo la
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| Sarà perchè
vedo la vita,
che ti chiamo sorella.
O forse perchè
sei solo nebbia
che porta al sole
che non ti temo.
Anche tu,
mi
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| In ogni cosa
io vedo il Vento,
e ritorno bambina.
Potessi io cullare
il mio cuore
di sole, e neve,
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| E' un suono
magico,
che mi parla nel cuore,
e mi dice
che la vita è speranza
di bellezza.
Esso asciuga
il pianto dei bambini,
e di chi
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| Furono
note, stonate,
intonate al vento dei camini,
e nulla più.
Esse uscivano, intonando
le voci, inascoltate
dei bambini,
angeli, purissimi, ora nella Luce.
Furono
note, inascoltate,
delle donne,
martiri, degnissime, ora, del loro
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| Quando
sarai giunto
al termine del tuo viaggio
domandati qual’era
il senso del tuo cammino.
Ricorderai allora
i tuoi giochi bambini,
lo sguardo di tua madre,
e chi ti fece battere
il cuore.
E guarderai
ai passi tuoi malferrmi
e ai tuoi ho
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| Ho visto
giochi di fanciulli
e rami di peschi in fiore,
di Maggio.
Sussurri e canti
d'uccelli,
ed il frusciar dell'erba.
E luce,
e panorami immensi.
Ho visto
volti di donne
disfatte dalla vita,
la cui sete era
d'una carezza
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