| Varcai
la soglia.
-E' forse
amore,
-mi dissi-
l'estraneità della folla?
E' amore
il pensare
sempre
a sè, o
il donare, quando
so
che un piccolo gesto d'amore
mi porta all'Immensità?-
-Buon Natale, Petit
leggi
|
|
|
|
| Era
un refolo di vento,
la fanciulla.
Guardava
al fiume, che veloce
le scorreva accanto.
-"Vi son rose,
e spine,
tra l'acqua, stamane."-
Pensò.
-"Non v'è anima
che prenda le mie gote,
e le
leggi
|
|
|
|
| Poche furon
le gioie nella mia vita.
Un sorriso,
un gattino, un gesto d'amore
di chi mi amò.
E furon
pochi.
Fui
una donna sincera,
che lottò
per la Verità.
Ma fui derisa
da tutti.
E allora, presi
un
leggi
|
|
|
|
| Mi voltai.
Scorsi
il Poeta, che,
dai suoi versi,
toccava l'Infinito.
Pensai.
Egli
è Poesia, e deve
volare, volare
in alto...
Io, sarò
colei, che vide
la sua luce, e ne fece
un riverbero...
E, con fogli tra le
leggi
|
|
|
|
| Camminai.
Scorsi
rami di fiori
profumati
di Poesia,
sulla riva.
Ne colsi
il profumo.
E vidi
che i petali che donai,
lunghi viaggi
ad
leggi
|
|
|
|
| Fiere,
quasi a sfidar
il cielo, si stendevan
le scogliere di Tara.
Erica, e strade verdi
tutt'intorno
mi commossero l'animo.
Un cavallo,
in mezzo, e,
alla sinistra,
l'Oceano possente.
-Non sono pittore,
ma,
anche qui,
nel silenzio
leggi
|
|
|
|
| Ho detto al cielo
che l'amo.
Amo
il mite suono dell'aria,
che si rifrange
come onda fa,
sulle mie gote.
Amo
le margherite, che ho trovato a ghirlanda,
stamane.
Chi le avrà portate?
Ma, se devi amarmi,
ti prego,
fa che sia
di
leggi
|
|
|
|
| Come un pianista,
seduto alla finestra,
la fanciulla suonò
una sinfonia d'Autunno.
E sgorgaron
le note:
dall'amicizia, all'amore,
alla vita spesa.
Suonava
un notturno di Schubert.
-Quali note udrò ancora,
dalla
leggi
|
|
|
|
| E' notte.
S'ode, lento,
il ticchettio
dei miei pensieri.
Fosca
è la quiete, ove
poggiai le mie stanche
membra.
Tenue, una carezza m'appare in sogno.
Par che dica:
- Se l'amor è universale, versati
in quell'essenza
leggi
|
|
|
|
| Ricordo
che mi fermavo, le sere
di Maggio
ad ascoltare
il suono delle campane.
Il mio cuore era
a festa.
Fui sempre
così, inascoltata
e fragile...
Vissi
d'un istante...
Ma quando
il cielo
mi si schiarì,
leggi
|
|
|
|
| Sentiva
il rumore dell'acqua tra i rami,
Petit Fleur.
Udiva
il cinguettio
che vento fa,
quando passa,
e ricorda agli uomini
l'Alba del Mondo.
S'innammorò.
Poi,
vide
che il suo corpo
stava morendo,
morendo d'amore.
E
leggi
|
|
|
|
| Ricordo
che tra una corsa infinita
tenevo foglie colorate
tra le mani,
e sentivo il profumo
dell'Autunno
avvolgermi l'anima.
Ero
felice,
correvo
in un giardino fiorito...
Ed allora
chiesi:
-Dimmi, dimmi tu,
o cielo infinito
che vuoi da
leggi
|
|
|
|
| Un fiore,
un profumo nella stanza.
Un foglio, accanto.
Mentre penso, io
vedo
una donna, ferma,
nella luce che le fu data,
tra spine amare, a contemplare
il Mistero della vita.
-Chiesi:
-Toglimi,
e dammi
sassi, da portare,
leggi
|
|
|
|
| Dopo il rumore del cielo
e le gocce di pioggia insistenti,
odo il silenzio.
Le foglie, tremanti,
cedono
al vigor della pioggia.
Non cantan
i cuculi stasera, ma
sento
odore di pioggia
e di verde.
Nel verde e nel silenzio
della sera,
si
leggi
|
|
|
|
| Se, un giorno
di Settembre
guarderai
indietro,
ai passi
spesi,
ricorda
che l'animo mio
ti fu gentile,
e credette
ad un soffio...
Ora, che vivi
in un'altra luce,
ricorda
che tutto, di me
è teso in alto, e rifugge
l'amor degli
leggi
|
|
|
|
| -Piccolo usignolo,
Alecrim,
dove volasti stamane?-
-Fui in una dimora,
devastata da un vento
d'uomini cattivi:
come un uragano, essi,
trafugaron tutto,
perfino i ricordi
che la donna, fanciulla,
di sua madre aveva.
E
leggi
|
|
|
|
|
Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a valentinatortora.
Indirizzo personale di valentinatortora: valentinatortora.scrivere.info
| Resti,
lì, muta,
a guardare la vita,
o Thanatos.
Sorridi
quando guardi
gli uomini affannarsi,
che nessuno ha capito
che il Sonno Mortale, un dì,
lo avvolgerà.
Eppure, tu
mi sei
fedele compagna, ché io
ti vedo,
leggi
|
|
|
|
| O volto mio
purissimo,
mio Salvatore,
a Te, io,
umile ancella, offro tutti
i pensieri miei...
Sii tu
Meta,
leggi
|
|
|
|
| Fiore mio
purissimo,
Madre mia
amata,
Maria,
sarai
la stella
che, fulgida,
m'indica il
leggi
|
|
|
|
| Stasera,
volgo il mio sguardo
al fiume,
che, placido, sonnecchia,
andando verso il mare:
lungo la riva, pini, salici bianchi e
arbusti di tamerici
giocano,
lievi,
con la sponda.
Il sole
è rosso acceso, d'un attimo,
come la
leggi
|
|
|
|
| Ai Parthenai,
o fanciulle dolci
e belle
d'Itaca silente,
narratemi del viaggio
che al mondo
vi portò.
Se portaste
ceste d'uva spinosa
all'Altare della Bellezza,
guardando le rive
che, miti,
alla vita vi portaron.
E se
di
leggi
|
|
|
|
| C è un'isola
di sogno, che chiamo
Aleuthine.
Là volan
gridando i gabbiani,
come foglie settembrine.
Essa tiene celati
i miei pensieri
di luce e libertà.
Aleuthine,
o sogno fanciullo,
quando t'invoco
tu mi
leggi
|
|
|
|
| Porsi
un sorriso
sempre, anche
se rifiutato.
Tesi
sempre la mano,
anche se
mi fu tornata indietro.
Vidi
voli d'uccelli, infiniti,
e seppi
del cielo.
Chiesi
d'amare
ovunque...
Perché, io,
d'Amore,
scrissi,
scrissi
la
leggi
|
|
|
|
| Mi dicesti
che un giorno
avrei avuto rose, rose nel cuore,
Madre Mia.
Io
mi affidai
a Te,
come una rondine
s'affida al vento
per volare.
Ascoltai
la voce del mio cuore,
che mi diceva
chi valeva,
e chi
dovevo allontanare.
Mi
leggi
|
|
|
|
| E volava,
sì, volava lei...
Guardava
dall'alto
il volo degli uomini...
E venne
un passero:
-Tu sei
una rondine.-
Le disse.
-"Sì,
io vorrei volare,
ma oggi fui
in ospedale,
e due versi
mi spezzaron
il
leggi
|
|
|
|
| Era
una povera cosa, lei,
Bernardine.
Aveva nella mente
il canto delle allodole,
il musetto di un gattino,
ed era felice
per un mazzo di margherite.
Cercò
l'amore.
-Tu non sei niente... -
Le dicevan.
E, così,
si
leggi
|
|
|
|
| Mi chinai.
Parlai
nel cuore.
Dissi al Vento
di togliermi
questo dolore
che mi opprimeva.
Mi stesi, leggera,
con tutta la mente.
Le dissi che per me
il vivere
o il morire
eran uguali.
E, allora,
il Vento
mi fece dono
di
leggi
|
|
|
|
| Camminava
nel prato,
la fanciulla.
Pensieri e dolori
le chiusero il cuore.
Aveva donato
la sua essenza
agli uomini, ed essi
l'avevan calpestata.
Venne Ninette,
la pianista,
da lei.
" Perché piangi?"- Le
leggi
|
|
|
|
| Era
d'Ottobre.
I rami, flessi
dalla luce estiva,
lasciavan cadere qualche rara foglia.
Profumi
d'Estate giungevano,
a tratti,
dal cielo.
Camminai,
pensando.
E allora
vidi
il girotondo delle rondini,
che ancora
con il loro
leggi
|
|
|
|
| Cos'è quel sentimento
se d'attesa o follia
che mi porta sempre
a cercare?
Sarò
come
leggi
|
|
|
|
|