Come la neve,
che cade, candida,
così vorrei
fosse il mio cuore...
Vidi
volti di donne
disfatte, eppure, colà, io,
incontrai il Mistero...
Non volli
farne verbo, ché il mio
segreto
lo san i Poeti...
Così, come
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Ho chiesto al vento
di conservare
un cuore
bambino
e di farmi neve...
Lui
mi mostro`
una croce
a terra
e sassi intorno.
Gli dissi che avrei amato
ogni stelo
ogni fiore
ogni istante
della via
a memoria
del vento.
Gli dissi
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Lei
leggeva da un libro
di ricordi.
E lacrime versate.
-Chiesi
solo
d'esser tenuta
amica,
invece
caddi nell'oblio...-
E lo chiamaron
amore...
Amor
ch' a nullo amato
amar perdona, ora,
è fatto di ricordi,
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Neve e pioggia
fan del vento
un Haiku
d' Amore.
Poiché dolore
tesseva tela,
ma tela non poté
senza dolore
esser tessuta.
Ché più grande fu dolore
quanto più grande e ricca
la tela.
Haiku
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Vorrei
esser
un essere nuovo,
più forte, ora
che gli uomini
m'hanno abbandonata...
Voglia 'e scurdà,
voglia 'e
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La fanciulla
si voltò.
-Quante volte
un abbraccio
o carezza
han voluto
altri abbracci,
nascosti al
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E' tutto
un verso lieve, soave,
quest'anelito mio
alla Bellezza.
La croce
e'grande.
Mia figlia
m'abbandono',
i miei passi
son resi grevi
dall'ostilita'della folla...
Il treno della Poesia
m'ha abbandonato...
Resto, qui, in
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Atteso
era il treno,
al confine.
Portava
verso Est,
nella terra
attesa...
Danze,
cori,
canti
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Camminava,
in circolo,
il Maestro.
-Maestro, da chi
andremo, ora
che il Vero è oscuro,
e guerra
incombe, nel cuore
degli uomini?-
Chiesero dei bimbi.
-Andate
per le vie
del Mondo, portate
un verbo
di Speranza.
Non vi
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Cercava
il seno di sua madre,
il bambino.
Lei, però, lo lasciò.
Una rondine venne, e mostrò
ad una donna, che scriveva, che lui
fu rapito
ai suoi giochi.
-Che sarà
di me?
Quale amore,
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Fiori.
Luccichio, di lontano,
della Senna.
Quadri, colori.
Il giornale
diceva:
-Orsù,
è guerra!-
Io
guardavo
un calice
farsi sangue.
-Che sarà
del fiume,
dei fiori,
dei canti
nell'animo sottesi?-
Mi
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Rumore,
a sera tarda.
Urla,
grida d'uomini
e donne, spauriti.
Fuori, il Male.
Un bambino, seduto
presso una porta, pregava.
Fa' che il mio cuore
s'immoli
a vittima
dell'umana ferocia.
Lascia ch'io sia
un angelo
a ricordare
il
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Piovve.
Israel stava
seduto, presso
un rumore di rotaie.
-Shalom, Israel,
ove
fosti scelto
a portar
Croce,
Shalom.-
Esclamò
l'angelo suo, a Mattino.
Ed Israel
rese
l'anima sua
a Dio.
-Adonai, Israel,
tieni
l'amor
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Quante volte
guardai all'orizzonte,
bastando
al vento, cercando
almeno un gesto
d'amicizia?
Ma
i miei versi
non eran degni
d'elevarsi
a note
d'altri versi.
Quanto
ho ascoltato
la poesia
farsi spazio?
Bastante
un gesto
di
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Giace
nell'umile coltre
di Neve,
l'Inverno.
Sotteso
è
il rumore del vento.
Lieve, il mio cuore
si chiude all'amor d'uomo,
per non soffrire.
Esso
è fatto dono
al vento.
Chiesi
di non essere,
e fui.
Fui, per
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E' per te,
bambino siriano
che io scrivo
questi versi.
Fosti barbaramente
trucidato...
Oh uomo
che più che ad uomo
rassomigli ad animale!
Apocalisse
del male raggiunge animo
d'uomo.
Oh uomo, non vedi giungere
Apocalisse
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"Donde vas,
mi Palomita?"
Ascolto
il vibrar
dell'onda dell'Essere,
nell'infinito
risuonar del Mare.
Palomita,
piccola fanciulla,
fosti
vento e sogno, ma ora
sei cenere...
Resta
così,
un sogno bambino,
nel
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Si svegliò,
entro la conchiglia,
Stella di mare.
Teneva
versi di corallo,
perle d'affetto,
ed un libro di pensieri
colorato.
Vide
un bagliore
di luce, farsi vita.
Non lo scordò
mai più.
Chiese
d'andar tra gli
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Camminava
sulla riva del mare,
la ragazza.
E tornò
bambina.
Rivide
lo scorrere dell'acqua sul suo corpo,
il canto
ridente suo,
alla vita.
E fu
la vita
avara di carezze,
per lei.
Ascoltó,allora, come passero sperduto,
i
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Avrei voluto abbracciarti,
bambino siriano,
mentre, colpito
dai gas lacrimogeni,
al confine, piangevi...
Avrei voluto esserti madre,
mentre madre lo sono,
idealmente,
d'altri bimbi...
Piango
con te, stasera, mentre tu,
tra le braccia di tua
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Tra anguane, e ninfee
si staglia, sull'acqua, Rocca Tempesta.
Ezzelino
la costruì, e la mite
scultura azzurro- bianca d'un amico
scultore
ti rende omaggio.
Tempesta, come la rocca del nostro
cuore, che vorremmo fosse fortezza, ed invece,
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Si chino'
per bere
un sorso d'acqua,
la bambina.
"Com'é fresca, e limpida,
stamane... Ne porteró
una brocca, per casa."
"Sappi,"disse l'uomo,
che io ne ho guardato
il cristallo, ed ognuno
porta una
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Misericordiae
Domini,
in aeternum cantabo...
Cantero'
in eterno,
della Misericordia,
e dell 'Amore che vibra,
in ogni cosa.
In un cielo
azzurrino,
in un rigoglioso albero d'ulivo,
in uno sguardo
d'un bambino,
raccolto dalle Ali
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La prima luce
che tu vedesti, piccolo mio,
furon gli occhi
di tua madre.
Ella ti baciò, e ti amò
d'un amore disperato...
Fosti
la speranza di vita
per tutti i bimbi, che, come te,
cercavan casa.
L'ultima luce
fu la spiaggia,
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| Come navigante
al mare, che cerca
la riva, così io
cerco la mia.
Sono come
ramo secco,
o carne
da sacrificio.
Ch' io
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| Come era luccicante,
la sera al ritorno, Rue Lumiere...
La bambina
fece un saltello, e,
op, torno'indietro
nel tempo.
"Ninna nanna, nanna ninna, perche'la tua mamma
non ti amo'?"
Non poteva, tu sapevi,
ed un giorno
t
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| Si spandeva
nell'aria
profumo di zagare.
E mare, e vento... Io domandai solo
di non essere scordata, coi versi, ma
se la poesia abito'le rive
del mare,
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| Chiesi
perché.
Vidi
una croce in terra, un uomo
con una bisaccia, e
un volto
che urlava
di dolore.
Una donna portava
una brocca di acqua.
Il volto suo
era coperto.
Vidi
un uomo genuflesso
a terra,
ed un coro di angeli,
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| Lottò
il cavaliere, con le ombre
del suo passato.
Amore, Giustizia
e Onore si fecero
a lui innanzi.
"Perché combatti
tutta la vita, con l'arma
della penna, in mano?"
Chiese a lui Verità.
"Io? Io
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| Raggio di Venere,
una stradina immersa
nel verde dei pini.
Cinguettan
le cinciallegre, canta qualche tortorella,
ed il frinir di cicale
fan compagnia
al viandante di vita,
che medita versi,
la sera...
L’orizzonte
è limpido, blu
il mare,
il
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