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Giuliano Nardelli
Le 37 poesie di Giuliano Nardelli
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| Intesa è questa
che all'imbrunir si plasma
simil a un fior
che da bocciòlo spande
e brame sue,
e sua fragranza ardita,
fa tal ch'io stesso
rimembri a te gaudioso.
Ti esorto quindi
ad accettar l'invito
per rinvenir
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| Un dolce ricordo
mi serbo nel cuore;
è inutile dirlo!
Con te trascorsi
le ore più liete
fatte di giorni
in quantità di sette.
Ovunque andammo,
sui monti, nei castelli
e per li laghi
io ti porgea la mano
e tu ritrosa in su
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| Eri bella e felice.
Quella mattina,
pioggerèlla autunnale,
stavi in mezzo alla folla.
C' incontrammo negli occhi
e un brivido ne cinse
all'istante le membra.
Ti pensavo chimera.
Sola, senza ombrello,
cercavi riparo
e dalla guazzosa
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| Troppo a lungo mi ero attardato
a girovagare in posti remoti
che l'amata e diletta mia cara
da tempo ormai avevo oblìato.
Ma di certo non posso scordare
che in quel tempo io ricevevo
dal suo incantevole e giovine corpo
melodie da poter
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| Lo so d'esser testardo
ma io la scorsa volta
rimasi un po'...basito
e giùrai sol al mio ego
di rimaner più assurto
il successivo turno
e replicar giammai
lo sforzo difettoso
provato in quel frangente.
E allor animo
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| Ebbe inizio
in una torrida sera
e, come deboli amanti
in una camera ad ore.
Un'afa opprimente
senza indugio piombava:
attimi bui in simil latèbra
le lenzuola candide
non prendevano pieghe,
sui cuscini rimanevano solchi
che parevano
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| Fausto dì è codesto dopo primo
che d'attenzion ci empie tutt'attorno,
e speme tua, alfin, così saudita
cimèntar possa di tal'evento
simil la gloria in mente tua.
E il gentil giglio dischiuso appena,
di sua odoranza
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| Il nome tuo dà un fremito
che sembra di ascoltare
quel mormorio di acque
o quel brusio di popolo
che quando sei distolto
dal troppo spesso agire
ti porta a ricercare
quell'oasi e ... riposare.
Il nome tuo é sì bello
che
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| E' tanto che mi chiedi
di scriverti parole
per una ricorrenza
trascorsa ahimè...da tempo.
Ma vedi, a volte siamo
presclusi in cose immani,
che quotidianamente
ci prendono la mano
e ci dimentichiamo
di esser più cortesi
con
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| Sempre lo è stato infausto
dai tempi di quel dì,
perché da qui principia
la settimana lunga
che tutti hanno da sempre
temuto e vilipeso.
Seppur sia cagionevole
da tanti invii di moccole,
sin da giornata addietro
da un
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| Non è di Rossini il "Figaro"
a esercitar da solo questo mestiere,
ma in ogni sito ne troverai
più d'uno, che a mio parere
è meglio di un dottore
perché elargisce a tutti,
d'ogni ceto, più di un
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Invia un messaggio privato a Giuliano Nardelli.
| L'acqua è cupa,
pare quasi incolore
e si riflette dal sole dei raggi.
Passa una barca
ed un vecchio remando
rompe la tavola d'acqua salata.
Sento lontano un vociare continuo:
sono dei bimbi consueti a lamenti
ladri di sale, lei
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| Lunghi i tentacoli
del Leviathàn mostruoso
opprimon occultando
luce celeste... ahimè!
Ed Ella fioca poco
tra arbusti e vette in cielo,
e mi rimandon versi
remoti essi, da tempo:
"Meco tu addivenire
a suggellar sì
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| Dolce è l'amata mia,
come d'un frutto è
il suo sapor gradito.
E cute sua
che di fragranza é d'ebbra
della stagion dell'anno,
qual'è la più odorosa,
svanisce il prediletto fiore.
E niente al suo
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| Sono in un bar, in piazza,
a sorbirmi di limone una granita.
Tutto intorno a me
gente radiosa e sorridente,
elegante, trascurata,
serena ed abbronzata.
La campana rintocca battiti
meridiani.
Mentre il sole volta d'ombra
il suo bel viso,
un
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| Ansia e cruccio ho nel cor
dopo averti rivista.
Or tu devi su' dirmi
se non sei già vissuta
in un era discosta.
Perché ... ti riconosco!
D'un tempo figure ormai obliate,
rinvengon man mano al mio senno
che sento dei numi, fin
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| Talvolta mi chiedo:
Perché quest'amore così travolgente
mi ha preso la mano
veloce ad un tratto?
Perché questo affetto
che io serbo per te
mi ha, qui portato
a invaghirmi di te?
Cos'è quest'umore
che cangia
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37 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 37.
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