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Giuseppe Morelli
Le 46 poesie di Giuseppe Morelli
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Chiusero la notte fredda
fuori dalle finestre
con il vento, le stelle e la luna
pensarono fosse meglio viversela al caldo
piuttosto che sentirne
l'alito gelato sulla pelle;
la lasciarono fuori
a gironzolare come un cane randagio
per le vie dei
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In un cielo candido
e fertile d'innocenza,
dove giovani menti
generarono sogni,
in modo fulmineo e devastante
dalle mani spietate di uomini
colpevoli di abusi ignobili,
sfrecciarono lamette
a recidere in volo ali pindariche
causando una pioggia
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Limpidi sogni sfavillanti
si perdono altrove
lontani dalla monotonia del giorno
che siamo soliti vivere
si liberano in volo
distaccandosi da noi
che continuiamo a seguirli da lontano;
lasciano una scia luminosa
come una strada bianca
disegnata
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Le vesti scialbe di un sole pallido
alimentano le mie malinconie;
il passo incalzante del tempo
si è portato via un'altra estate
cedendo al presente i ricordi
inducendomi a nuove ripartenze
fregandosene dei dove e dei come
in quest'ora
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Stella luminosa della notte!
Precipita dal cielo nero
sfonda il coperchio di nuvole
che insidia la città assonnata
serrandola in una cappa
di nebbia e denso fumo
poi, frenando un po' la corsa
per non schiantarti al suolo
risali con
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Artista, imprenditore,
pagliaccio o criminale,
suddito, sovrano,
insomma chiunque siamo,
è tutto un abbaglio
una messa in scena in costume
una presa in giro del tempo.
Lavoro, denaro, casa, famiglia,
cultura, valori... è
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Fuori piove a dirotto.
Milioni di gocce trasparenti
cadono e si infrangono ovunque
andando a toccare
ogni semplice o complessa realtà
esterna agli edifici coperti.
L'erba dei giardini si fa melma,
i bar si affollano di bisbigli
e l'acqua
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Pesco parole dal profondo di un lago
da un sotterraneo celato agli sguardi
dove si agitano venti turbinosi
mescolati a vortici di sentimenti accesi;
le colgo dalle ombre in cui si muovono
come rose dimenticate dal sole
pungendomi con spine di
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Il languore strugge malinconicamente...
anime perse fra le nebbie di ieri
non trovano direzioni da seguire
attraverso le strade di oggi
in quelle zone di spazio- tempo
non distinguono i rumori
potrebbe essere giorno a mezzanotte
per chi vive il
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Ali di angeli oscuri cingono spiazzi
i loro corpi ostacolano la visuale del cielo
la luce fatica a filtrare attraverso le piume,
le anatomie e i capelli arruffati
le cui ciocche dall'alto penzolano come liane
sospese a cinque metri dalla mia
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La mia notte: mare d'inchiostro nero,
si mischia al conosciuto anche il mistero.
La sofferenza scivola veloce
lungo pareti fradice e ammuffite.
La gioia scorre su volti stupiti
attraversando le rughe del tempo
che passa inesorabile.
I
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Giuseppe Morelli.
Avanti, lungo le strade
che si estendono come serpenti
senza testa né coda
mi muovo zigzagando
lasciandomi alle spalle
tracce d'inchiostro nero;
il tratto impreciso di un cammino
che vorrebbe solo essere canto
ma nella confusione si
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Pensieri come macigni
gravano sull'animo
a sostenerne il peso
scricchiola lo spirito
che non vuol colare a picco
dovrei cercare di raccoglierli
e gettarli nel fiume sotto casa
ma l'impresa è ardua
sanno eludere le mie difese.
La
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Restano opache visioni
dei giorni andati.
Assimilate esperienze
hanno forgiato l'essenza dell'essere.
Musiche emesse da flauti dolci
sono colonne sonore lontane
dai campi di more e fragole.
Sono partito con bauli di sogni
per le splendide
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Esistono pomeriggi lunghi, apatici,
vuoti come le tasche di pantaloni sdruciti
che quando la signora comincia a suonare
si colmano di incorporea sostanza melodiosa.
L'abbraccio solido delle mura domestiche
a cui è incatenata da tempo,
crolla
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Seduto su una lurida panchina
nel vuoto di un piccolo giardino
mi confondo fra i messaggi datati
incisi sul tronco di un pino.
Mi immergo nelle tristi ferite
come un naufrago stremato a mare,
mi immergo nella triste notte
con il vento che affila
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Ho seminato frammenti di me
come si versa la cenere di una sigaretta;
in un atteggiamento o in un gesto,
nel vecchio sentiero polveroso
che porta dritto al portone delle esitazioni,
nella stanza illuminata da una livida speranza
dove ho creduto e
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Vado avanti lungo corridoi assolati e senza fine.
Ci si immerge fra la miseria e lo spreco,
ci si immerge fra l'oro ed il
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Rimossi i sigilli
dal cancello della memoria
e varcata la soglia
della grande porta a vetri,
rimetto piede nel giardino
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Scrivo con piacere, se riesco,
per illudermi di valer qualcosa
di non essere solo una pedina
animata dalle regole del
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46 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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