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♦ Adriana Bellanca | |
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Veitla
Le 421 poesie di Veitla
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E' musica che sveglia l'alba
qual usignolo che m'incanta
e mi racconta
l'esser di me e patria e viaggio
Stanotte percorremmo le vie fatate
in boschi di betulle
a ritrovar l'unguento
per nuovo splendore alla mia pelle
Son le tue mani
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Veitla |
18/10/2011 07:55 | 1553 |
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Nell'immemore tempo
l'anima
ti aveva scelto
Della mia vita il sogno
E' poesia questo profumo
che il cuore
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Sentivo in lontananza
leggero e impalpabile
il caldo del sole
Mentre pioveva i suoi giorni la vita
Pioveva sul tetto e alle finestre
nel grigio piombo alle spalle
Sensazioni senza nome a calcare
la scena mia
In quel volo ancora da fare
in quel
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Veitla |
15/10/2011 18:28 | 1659 |
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Ti ascolto
dove tu ascolti il mio sentire
In quel fragile vento
che sa di essere eterno
Ti sento nella pelle
nella tua morbida pelle
Di te il profumo m'inebria
Dove tu inebriato socchiudi gli occhi
Ti canto nell'anima candido fiore
nel
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Ti guardo lassù tutta sola
con le stelle che ti danzano intorno
Pallida e bella non sembri reale
Ti guardo lassù tutta sola
mutevole fuggi
porgendo un volto diverso
Oh luna... luna!
Stanotte ti ho vista
tra zucche illuminate
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Raccolgo un battito di ciglia
d'amor universale pregno
fiore sempre vivo
nel corso delle stagioni
Un oasi per la mia pace
lasciata sul ciottolo del fiume
a scorrer l'esistenza
nel muto di una voce
che all'anima parlava
Cogliere mano amica
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Si macchia ancora
il foglio della memoria
nelle bianche distese infinite
Un flauto triste
echeggia il tempo della disfatta
della domanda inevasa
Quale demone
nell'alchimia di un profumo
sulla mia tavola
portò il seme e il grano
il
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C'è tramontana nella mia regione
dice oggi la previsione
Profumi di castagne
tra le fronne
Stella d'oriente
nella notte
è guida
sfiorando del mio mal d'Africa la pelle
Muove l'argento
la foglia dell'ulivo come
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L'amore è un luogo
che penetra le tenebre
Io
penetrata da quel che mi penetra
Simboli che all'anima appartengono
e in forma si traducono
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Veitla |
08/10/2011 22:21 | 1878 |
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Chino la testa dove m'incoroni
e seguo il lento dissacrare
del tempo la giustizia
Nell'acqua di questo lago
Narcisi i nostri visi
a dichiarar vittoria
alle nostre rese
Si leggono comandamenti
e nelle teste
grappoli d'insidie
L'acqua
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E' nella stanza buia
che sento vibrar le foglie morte
in un falsetto
che scende poi
a ritrovar l'profondo
e sfiora il negare all'emozione
Arriva da lontano
questo suono della vita
nel vuoto a chiamar l'coraggio
in strette al cuore
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Quì dove la terra pesa
e conto a grammo a grammo
la polvere d'assenza
Qui dove al giorno violento
stringo i pugni
e sparo la mia lontananza
Compagno fedele il disincanto
nel consumar le attese
Il credo in un gesto vero
così
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Lo guardo al mattino
quando il silenzio mi avvolge
e d'occhi è l'orchestra
in rivoli d'acqua chiara
In segnali
o trilli d'anima in volo
Poesia in labbra mute
nell'immenso tacere
L'ascolto tra i rami serrati
nella calura
quando
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Veitla |
03/10/2011 16:49 | 1549 |
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Tra la grata e il cielo
il mio pennello
al caso schizza i suoi colori
L'alba sale al monte
a baciar la luna
sdraiata nella nebbiolina
Lontano vanno a posar lo sguardo
i passi che riportano emozione
Vicino è il respiro che dalla terra
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Il cuore diventa voce e mi racconta
quel che ha inciso nella sua memoria
Lo scarno mi traspare e scorre
nella ridda di pensieri
nelle ali inceppate
nel volo della mongolfiera
tra la superbia e il pianto
Ascolta di quanti silenzi
fa rumore il
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In quel gesto
dove la rossa tenda chiude
io discosto
al fato che ride
la pesante tela
Un pensiero appare
Il dichiarare mio all'amore
del mio essere uomo la salvezza
Tu eri con me sull'uscio
Ti riconosco ora
- Non piangere avrei voluto dire al
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Passa il grappolo alla vite
macerando poi
il chicco in botte
E passa il tempo straziando la mia pelle
come il vento nelle montane gole
La foglia che in autunno cade
Passa
Il rosso petalo che ride
La rosea guancia del bambino
Lo stretto appiglio
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Veitla |
23/09/2011 23:08 | 1528 |
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Caro alle mie braccia
il mare
stasera è musica che vibra
sulle mie corde
Il cielo ha gli occhi miei
mentre guardo le stelle
e il sogno e l'alba si abbracciano
nella dolcezza dell'abbandono
E' gioia che non vuol ferire
e m'apre il
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Tra i resti dell'inverno
alla mia finestra spuntava un fiore
Profumava di viole e mi gelò la fronte
Erano papaveri senza stagione
nel vento di una primavera
e nacque nuova l'illusione
come a tacere quel che faceva male
Farfalla
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E' il cielo
che al catrame rimbocca le lenzuola
questa danza di batuffoli sospesi
poi
cadono in gocce come baci a sfiorar la terra
D'ancestrale bellezza galoppano i sogni
nel vapore bianco di una favola
lasciata aperta sul comodino
Esili
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Non era che vento quella luce tra le ciglia
vento a soffiarci sulle labbra e nella nebbia dei mattini
Nel pensiero
che dalla bocca rossa inspira ad esalar partenze
Nella notte che ci volle amanti non era che vento
Nell'eco dei giardini di
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Nei passi lunghi o brevi
in tortuose strade e vicoli ciechi
in viuzze persa tra la gente
Avevo con me un vestito d'allegria e un cesto
vuoto al petto a reclamar ciliegie
Ad invogliar passanti
la strana luce della sfida dentro agli occhi
e sullo
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Veitla |
17/09/2011 14:59 | 1565 |
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Alza lo sguardo che t'apre il petto
e vola
Di madre amorevole tu porti il dono
Perché il padre per te sia carezza
Muovi la danza
che tonda ti fa la veste
abbandonati all'infinito che hai dentro
Avranno il cielo
i tuoi occhi
e sole e
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E' musica che sale
volando
portata dal vento
quest'arpa che vibra dentro un respiro d'amore
La senti?
Lascia i vestiti scomposti alla terra
e i geroglifici della mente
leggera torna al mittente
Sono mostri le ombre sui muri
Negli occhi di
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Penelope
tra le mie genitrici
soffia ora il vento del mio essere donna
D'ermafrodita natura
il cuore
è l'attesa che disegna la tela
nei colori del cielo
e cerca
nell'isola delle sue labbra
il profondo respiro
Nel mare dei suoi
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Conosco un giardino che mi appartiene
è lì
che trovo le essenze e la cura
Un paradiso perduto
all'ascolto
di Babele la Torre
Sono stata creta
dentro una luce che m'invitava a sognare
a essere eroe
Creta
dando silenzio al
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Ti guardo nel mio saluto alla stagione
e penso
che mi sei mancato tanto
amico mio
lungo i giorni della lontananza
dove taceva quell'essere sinfonia
l'onda e
volando gli occhi ti cercavo
dentro un ricordo
col sale sulla pelle
Nella lunghezza di
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C'è una nave che parte dal porto
e batte bandiera bianca
sul ponte
il filo di un aquilone si tende
verso l'azzurro
dove il vento
ha stracciato il disegno
E' lungo il viaggio che porta ai domani
un solo respiro
quando negli occhi
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Volami nell'anima con le tue ali
e fanne un nido
per l'anima tua
C'è azzurro
come non fosse scesa la pioggia
e non ci fossero mai state guerre
Accoglila come un fiore
racchiuso
nell'involucro di cicatrici
dove la terra ha
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Veitla |
31/08/2011 14:00 | 3065 |
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Ho sostato
in giardini di libertà
e d'uguaglianza
nel mio narrarmi il sogno
Vestita di gocce e zampilli d'acqua
navigando le stelle d'agosto
dove la luna mi sfocava la vista
e alla luce
non era che un profumo nel petto
la
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421 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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