Rapisci o vento la mia Anima,
vi troverai colori, profumi, amore,
benché siano ben nutriti dai miei propositi,
conducila là dove non esista travaglio,
affinché sia ravvivata dal tuo alito di vita...
Rapisci o vento il mio
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Cerco le tue mani per mettere a fuoco il presente
ed ancorarmi ad esso che mi sfugge
colorandolo per intravedere parte del futuro
cerco il tuo corpo non per sesso
ma per poter dare dimora al mio cuore
cerco te, perché sei il cielo in cui
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Il susseguirsi dell'onda a riva,
stempera i pensieri in acquerelli,
mano pronta dalla tavolozza stende,
a dar luce alla notte e riempir di stelle,
che dietro coltre di pioggia ancor più scura,
lacrime fan unir sul bagnasciuga al mare,
in
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Se il cielo riflettesse ciò che nel cuore alberga,
il tuo viso, in una cornice di nuvole variopinte, apparirebbe,
ed il suono del suo battito,
come il chioccolare del merlo al mattino presto,
quando i rumori sono ancora assopiti,
dolcemente,
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Quante volte ho pensato a ieri, quante volte...
la corsa di quei pantaloncini corti,
sporchi di terra e verde erba,
la voce di mia madre, a redarguirmi,
scorrere infuocata nell'aria priva di ostacoli.
Fermo, come allora, il ciel turchese, privo di
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S'adombrano i pensieri,
lasciando spazio a silenziosi sentieri,
lentamente la luce svanisce,
portandosi dietro le ombre,
ed i misteri infittisce,
le parole si rintanano fra le corde,
tutto il resto morde, morde...
Gocce salmastre irrorano il
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Che sia io indegno dell'amor tuo,
che con le azioni mie, urti la tua comprensione,
che con i miei passi,
schizzi inchiostro nel limpido cielo della dimora tua,
eppur, profondi e cristallini i miei propositi,
le mie carni, delle bocche altrui
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Nel giorno in cui ti ritrovai, non capii d'averti già perso,
tanta era la gioia, da illudermi ancor di te,
poi d'improvviso il tuo arrivo agitava i miei sensi,
la luce di un tempo si spegneva nell'allontanarsi dei tuoi passi,
quel vento
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Guardando un fiore, penso al tuo fresco sorriso,
al profumo che con l'aria si sposa,
guardando un fiore, penso ai tuoi occhi ed i suoi sgargianti colori,
dono di luce nelle lunghe notti dal gelido alito,
guardando un fiore, vedo la mite grazia del
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Scorre il tempo sulla mia pelle,
come il fiume nel suo letto,
lentamente a modellar l'alveo,
a volte con far gentile,
impercettibile carezza,
che sulle sue acque mi culla,
dolce diviene il viaggio fra le sue braccia,
le stesse, la cui collera
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Allor quando, il passo mio si fermò,
colto dai molteplici dubbi del capo,
in quel preciso istante,
ghiaccio divenne il sangue nelle vene,
lasciando alle membra mie un torpore.
Oh quanto inutile il mio cammino,
frutto di un'amaro, insolito,
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Vito Racano.
Persi dell'animo mio il riflesso
ed ivi albergò l'immondo
i cui pensier funesti
perder mi facea la via, all'insaputa mia
che leggero sospinsi il giuogo, senza peso alcuno.
A lungo in quel limbo restai
dove pece di falsa luce vestia, in
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Corrono, frenetiche dal vento portate,
le foglie corrono, lungo le strade, fra i tanti miraggi,
corrono senza ragione, convinte di pensare,
in quel nero mare appiccicoso,
dove prima o poi si fermeranno, per divenirne un tutt'uno.
Corrono, le foglie
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Sono qui a rincorrere il vento,
cercando di decifrare del cuore il concetto,
parole che ricoprono i pensieri,
a volte falsi, a volte veritieri.
Sono qui a rincorrere il vento,
perso nei luoghi ove son portato,
ignaro su come ci sia arrivato,
eppur
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I pensieri scuotono l'animo,
la pioggia smuove la staticità del lago,
come nubi si spostano veloci nella mia mente,
mentre tu, al di sopra appari radiosa, accecante.
Silente bimbo meravigliato,
su ali di vento, verso l'arcobaleno
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E m'ignori, affinché s'allontanino i nostri cuori,
nessun eco, se non quello dei pensieri,
soli contro il vento, fragili come foglie,
forti come l'albero a cui appartengono,
ma tu m'ignori,
spegnendo il sole nel cangiante
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Aleggiano fra noi con visi familiari,
tendendoti la mano, ti trascinano giù pian piano,
facilmente ti lasci affondare,
nessun fiato per poter gridare,
mentre dentro te tutto muore...
D'acciaio temperato le loro parole,
non ti guardano in
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