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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Ottobre 2025 |
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DarioC 85
Le 242 poesie di DarioC 85
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Ti tolse i vestiti e
spense la luce
Ti baciarono leggere le sue dita
ovunque la tua pelle chiamasse il suo calore
e tiepida carezza fu il suo fiato
a percorrerti fuori e dentro
seguita dalle docili labbra
Ma quando l'alba si posò sui
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Come foglia spinta dal vento
passo
tra gente piena della sua stessa pelle
che cerca un posto
un trono
alla sua stessa pelle
Gente che cerca e che trova
ciò che le manca
prendendolo a piene mani
colorandolo del colore della pelle
per
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Troppo concentrico questo tempo
sfianca la sua vertigine
Lontane ore
suonano sbiadite le trombe
ai cani da caccia
- nemmeno l'eco risuona -
Tutto è silenzio
attutito
scippate le volontà
- la mente passa film muti
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A volte par quasi d'esser palline
da divina man lanciate nel mondo
lasciate cader lontane e vicine
tra mille che già rimbalzano al fondo
Temono alcune la fine del salto
serrano gl'occhi piangendo e pregando
altre soltanto guardano in
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Rigano il cielo velato di bianco
violini cadenti
nei loro righi dando posto
ai tiepidi pensieri della notte
Sorrisi distesi
incidentali e paralleli alle mani
offrono un lieve tepore
E vieni danzando sul piede sinistro
tra passi inciampati e
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Ed è come se ciò che più ti somiglia
si sciogliesse nell'umidità del cuore
Come se ciò che ti ricorda
si chiudesse in un istante di ieri
una piccola bolla di non tempo
che galleggia per non disperdersi
Nel
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Un palpito di cielo
tra le vene scure delle nubi
ma quel cielo non è più lo stesso
s'è tinto di un nuovo
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Capita un giorno che ti svegli
scendi dal letto sempre dal solito lato
canticchiando la stessa canzone
ma senti che qualcosa è diverso
Guardi fuori mentre fai colazione
l'albero ormai spoglio di tutte le foglie
- ieri le avevi raccolte
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A guardarti mi sento come
pozza piovuta dalla tua pelle
mentre leggera e lontana
ti guardo passare
indifferente
Nei tuoi multiformi sorrisi
riappari ancora
mi piovi dentro e mi riempi
mi scomponi di mille scintille
e arreso mi lasci
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Quando passi il tuo profumo
quell'aria che smuovi
indifferente
intorno
distrugge tutto ciò che resta del mondo
- il mio mondo -
come se tutto finisse
oltre la tua schiena
mentre negli occhi ti brilla
un sogno di cui non sono
nemmeno
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Non c'è poi così differenza
tra oceano e mare
che a raggiungere l'onda più lontana
avresti già superato
il tuo più grandioso pensare
Eppure si cerca sempre
- non capisco -
un confine più in
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Chissà cosa ti racconta il mare
solitario guardiano del faro
nelle lunghe notti di burrasca
quando la brina la sabbia secca
e gridan l'onde e si spacca il cielo
Forse che basta sì poca luce
a salvare una vita
e nient'altro
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Siccome l'artista che bagna
la rena per far le sue sculture
così col tuo sudore
madre
hai plasmato il mio essere vivo
Ed il Signore ciò volle ricordare
per amore di Sua Madre
Sì l'onde bagnano la riva
e la pioggia rende
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S'erano appostate sul pendio
messa la mimetica da falene
le farfalle
S'attendeva l'arrivo dei paguri
a bordo dei loro temibili
granchi corazzati
Avevano imbracciato le libellule
avvelenandone bene la punta
ed in fondo alla valle
lungo la
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A volte chiudo gli occhi
e lì t'immagino
Verrei da te, equilibrista
camminando sulle corde d'un violino
per rompere il silenzio ad ogni passo
con note di meraviglia
E verrei da te con palmi di piuma
e petali di rosa a far da
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Il tuo sapore
brucia giù per la gola
così intenso e amaro
- sottilmente sadico -
Lo so che ti piace
se con lenti gesti ti agito
e comunque sei irresistibile
così vellutata e calda
così volutamente inerme
Lo so che
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a DarioC 85.
E torna ancora la notte
come un buco nero ad ingoiare
le residue razionalità
Indica sentieri scomposti
coi suoi fari lucenti
tra flutti schiumosi di nubi
in questa continua ricerca
dell'altro da sé
o un sé diverso
che in
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Come se fossi la bruma
notturna che passa in silenzio
a carezzare leggera la terra
mi sento
Sei tu che i miei pensieri sfiorano
inumidendoti
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E ricordo dei mesi dei rosari
ch'andavo a cacciar lucciole in giardino
e chiuse in una mano le guardavo
puntini luminosi non più grandi
del più grande tra i sogni di un bambino
E mi dicevano che i sogni stanno chiusi
nel silenzio e
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Questa luna rossa
che riempie un intero cielo
fa quasi paura
fa quasi male
e quasi ti senti perduto
Poi le metti la mano davanti
puoi coprirla con un solo dito
e sembra così piccola
e sembra così scura
una goccia perduta tra le
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C'hanno dato il nostro giardino
e ci siamo sporcati le mani
di verde
per sciogliere dai nodi i fili d'erba
C'hanno detto di averne cura
perché quella è la nostra speranza
E l'hanno chiamata libertà
Ma ho visto di
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Nel sogno ho letto le parole di un vecchio
le aveva scritte tutte in arancione
come frecce infuocate nella notte
gettate oltre le mura conosciute
oltre quel confine tutto bianco
Ed ho ascoltato le storie di un vecchio
e le sue parole così
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Il cielo era tinto di viola
quella sera ed io
me ne stavo per strada da solo
a bagnarmi dello stesso colore
-mimetismo dell'anima-
ed era bello non disturbare
non cercai di capire perché
S'erano prima ammassate le nubi
come un esercito
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Come l'acqua del mare che bagna
con le gocce del suo abisso più profondo
con quel blu che libera
che non arriva fin solo dove tocchi
o fin solo dove credi di toccare
Come il cielo che respira e ti respira
con il vento della volta
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Un whisky doppio
ed il ghiaccio che tintinna nel bicchiere
un mondo che sfuma in una mano
in quel canto e nei suoi ammiccamenti
in quelle sfumature d'oro e d'ambra
e nel resto del mondo silenzio
-perfetto-
Quei capelli castani sul petto
questa
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T'immagino
il cuscino ti scompiglia sogni e capelli
mentre con gli occhi chiusi
insegui sogni
racchiudi segreti
Muovi le gambe
ti scopri un poco di più
mentre allarghi la mano
cerchi qualcosa
un tono diverso di rosa
Abbassi le lievi
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Non c'è luce nel mio mondo
e non c'è nessuna voce
non ho nulla che possa distoglierti
dal mio essere come mi pensi
Guarda le mie mani nere
sono vuote di promesse
e così sporche da segnarti
sulla pelle ogni carezza
Ecco i
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Un costante esplodere di secondi
è tutto questo viaggio
bolle di sapone che collassano al contatto
in quella leggera nebbiolina
-fosse mai dello stesso colore-
Una volta giurerei di averla vista rosa
o era il sudore sulla sua
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Così l'ultima nube
s'attardò in convenevoli esitanti
ancora qualche candido bacio
il più lieve ed il più intenso
con quel timido sapore d'addio
Sorridendo cadde
Ecco l'uomo che indugia nel gelo
"Come giunsi
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La potenza provai della mia voce
può squarciare i sibili del vento
e fu tuono che possente si propaga
sulla furia dell'onda di tempesta
E provai il frastuono del silenzio
l'inquietante e statico sostare
alla musica non diedi una
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242 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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