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Giorgio Lavino
Le 886 poesie di Giorgio Lavino
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Un prete voleva salvare il suo popolo da una malattia
atroce che distrugge cuori e anime. Ricevette pallottole mortali
nel suo luogo di preghiera nel giorno in cui avrebbe dovuto ricevere
baci e abbracci dalla sua gente per la festa del suo nome,
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Che ci vuole
per fare un bel sogno?
L'anima ci vuole
un'anima nata dall'angoscia
della terra del Sud
Lo diceva la mia gioia
al tormento
di un uomo
trasportato via
da una bufera nemica
Che ci vuole per sperare
di approdare in un'isola
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Una vecchietta stringe sul suo petto
di roccia cucciolo di uomo
lasciato a gemere tra i rifiuti.
Un ragazzino coraggio
di guerriero protegge
con la spada di carta l'amico
da coetanei che non sanno
amare la vita e odiano
tutti quelli che si
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Un piccolo fiore abbandonato
in strada con la miseria addosso
e la madre a fianco
Non si dispera
umilia tutti il suo sorriso sulle labbra
Guardiano compagno fedele un semaforo
semprerosso di vergogna
Unico ristoro un muretto li aiuta
a
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La gente mi guarda
mi guarda la gente
crede che io abbia
consegnato la mente
alle tenebre
Non sa la gente
la gente non sa
che nel mio cuore
fiocca il sole dell'amore
regalandomi
il gusto dell'infanzia
che credevo di aver
perso
La gente
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Amara la terra che hanno tradito
per giungere qui dove ogni giorno
assaporano con i soldi della fronte
sudata un pezzo di dignità
La miseria li rende veri le loro braccia
forti sollevano quintali e il fardello del supplizio
Un sole audace
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Questa pillola aiuta a riposare,
quest'altra fa dimenticare,
quest'altra ancora il dolore fa allontanare,
questa poi fa volare,
questa si che fa ricordare
e questa è una bomba che fa sognare.
Voglio vivere il disagio,
voglio vivere con
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Nella notte appiccicata
al tuo corpo esile e in frantumi
il tuo strazio acceca i miei
occhi Senza luce sono incantata
dal tuo cuore di torrone com'era quello
di mio padre che mi cullava
tra le braccia anche quando
non ero più cucciolo nella
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Una notte di primavera
una tua orma mia amica
mi portò in un luogo dove ti recavi
per raccogliere di nascosto tutto il
sangue del nostro amore andato
Un cucciolo d'anima s'aggrappò
al mio pallido cuore per sussurrargli
che non
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Se ci sono mari agitati in ogni
angolo di chissà quante esistenze
Quale Natale!
Se ci sono lutti ammassati
in cuori che hanno colato
tutto il loro sangue
Quale Natale!
Se ci sono porte sempre
chiuse perché cuori di lamiera
hanno
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So di non averti a fianco
quando non avrò l'animo
di sorridere a un bambino
(I soli abbandoneranno i miei
giorni Ma non importa)
So di non averti a fianco
quando non sentirò più
l'urlo di un cuore che
sta per
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Un gelo amaro dell'aria
mi penetra non so dove
una lacrima di antico sapore
mi attende non so dove
Mi donasti padre il sangue
del tuo cuore malato
senza salutarmi
avesti fretta di fuggire
dalle tue pene
Padre ti mancò il tempo
di
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Sento il peso delle mie gioie
perse in un giorno di cattive notizie
Regalami una sensazione che mi dia
il gusto di continuare a scalare
la salita di questo tormento che
fa sudare freddo il mio cuore
Per gustare un po' della tua tenerezza
sarei
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Hanno il veleno nascosto
dietro sorrisi di carta.
Tradiscono i sogni degli altri
con carte false e pensieri
schiumati di bene
per truffare le anime.
Algoritmi di perfidia commettono
tutti i peccati del mondo
per giungere alla loro meta
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Fuori un freddo polare
ma nella casa della nonna si
rifugiavano tutti i soli
della serenità per riscaldare
piccoli e grandi
Le parole della nonna
profumavano di struffoli
e roccocò e la piccola
casa era addobbata di
stelle
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Esiste un amore che danzi
a piedi nudi sui vetri rotti dei sogni
e si goda tutti i ritmi senza cedere
alla tentazione della sosta?
Il mio cuore cerca quest'amore.
Esiste un amore che danzi
con la lingua strisciante sui carboni
ardenti
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Giorgio Lavino.
Un alito nasce e poi si perde
nel vento della nera sorte
Le braccia che dovevano
stringerlo cadono nel vuoto
Gli occhi che lo dovevano
inghiottire colano lacrime nere
Il cuore che doveva essere
il suo nido insanguina
La mano che doveva
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Cerco nei tuoi occhi perduti la quiete
della mia anima ascoltando il suono del
desiderio di te.
Un male dal guscio duro è entrato
nel mio cuore perduto per i tuoi occhi
perduti.
Assalito dall'ansia di dimenticarli
mi perdo nei tuoi
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Vorrei che
nelle notti le stelle
facessero più luce sui
cuori che cercano i sogni
Vorrei che
le donne raccogliessero rose
nei giardini delle attese
per darle a tutti i cuori
che aspettano un amore
Vorrei che
i soli asciugassero le
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Una piccola luce all'improvviso coriandoli
di luci. Percorsi in bianco e nero all'improvviso
tappeti di tutti i colori. Grigi giorni
all'improvviso festa dei giorni.
Con la corsa del mio piccolo cuore
verso le dolci attese risparmiavo i
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I giorni passano gonfi d'ansia
nel cortile d'ufficio
Le ore cantano sempre
la stessa nenia in attesa
che cali il sipario
Figlie un tempo danzavano
nei cortili dei palazzi poveri di stanze
E le mamme accarezzavano le parole
per ingannare la
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Quel bacio
scappò via
dalle mie
labbra
per rintanarsi
in un angolo
sperduto
del mondo
a maledirsi
per sempre
per il mancato
coraggio
Quello sguardo
scappò via
dai miei
vili occhi
per correre
su zattere
comode
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Conobbi i tuoi occhi violentati dal pianto
un giorno di marzo senza pioggia.
Ero aspro di solitudine d'amore e
i tuoi silenzi d'aiuto non sfiorarono
il mio cuore di ghiaccio.
Il tuo cuore guaiva come un cane
bastonato giorno e notte.
Il mio si
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Il peso di quel giorno mi sfida
ogni giorno, m'incita a mollare.
Ci sono altri nidi a cui devo
portare carezze ma io non so
far più niente.
E' solo notte in questi giorni
finiti e in quelli che verranno
e tutti i miei soli sono
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Strada amara strada ci passò
una notte pazza e tre ragazzi furono
falciati. Ora dormono un sonno
senza sogno e le madri ogni notte
sognano sul loro sangue di incontrare
i volti della codardia.
Strada amara strada ci passò
un lampo
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Qui ho donato ai mari molliche per i pesci,
qui ho disertato giorni di festa, qui ho indugiato
troppo sulle scommesse che avrei vinto
Qui
Non afferrai quel giorno che era nato per non morire
Non seguii quel ricordo che non sarebbe mai migrato
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Hai visto amico mio?
Ieri i viali del tuo cuore erano
spogli di cieli sereni
Oggi una lucertola impaurita
ti indica una luce, inseguila
Hai visto amico mio?
Ieri i viali del tuo cammino
erano spogli di certezze
Oggi un olezzo ti porta
verso
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Lamenti di foglie spazzate via
Lacrime di alberi con rami rubati
Gocce di sangue di prati violentati
Nei viali di una madre spoglia del figlio
Singhiozzi di vento frenato
da colate di cemento
Silenzi di fiumi che tracimano
tutte le acque
Ombre
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All'alba di ogni giorno il passerotto biondo
attende qualcosa, arriva poi qualcuno
che la porta via.
Dopo una notte senza amore,
dopo una notte di mani addosso,
dopo una notte di qualche bacio rubato,
dopo una notte in cui forse qualche
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Prima
di lanciarmi
addosso
tutta la tua rabbia
chiudi gli occhi
e pesca nei ricordi
tutti gli abbracci
dei nostri arrossati
cuori.
Risparmia
al tuo rancore
le notti passate
a pensarci,
le bugie raccontate
per guadagnarci
un
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886 poesie trovate. In questa pagina dal n° 841 al n° 870.
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