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Giorgio Lavino
Le 886 poesie di Giorgio Lavino
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Guardami dentro
E non dire che non puoi
Usa tutto il tuo mestiere
di pioniere di segreti
E tira fuori dal mio petto
il colore della mia passione
la consolazione di un secondo
di tenerezza
Cerca dentro
ogni mio anelito di piuma
lo strazio
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Bestemmio il mio disagio
dentro questo tempio
di carità fasulle
e di idee taroccate
Presi di petto
un corvo
ma ero troppo
molle per scannarlo
Per poco non m'infilzò
l'anima
Puzzava tutto di limone putrido
e pure volevano
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Dicono che il sole che ti sorride è il più bello di tutto il mondo
Dicono che qui la luna ispira i canti con la complicità del mare
Ma io voglio cantare la tua rabbia
per il sangue che ti han rovesciato in faccia
e strofinato
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Come sei bella dentro
questo raggio di sole
che irradia il mondo
con i suoi fiori
e le sue gioie
tutte per te fino all'infinito
Come sei bella in questo
giorno di ansie passate
di strade camminate
con il tuo amore
che ti ha saputo
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Il campo è aperto e il tuo mare è mosso
Il giorno è lungo e tu sei breve
La casa è grande e fredda
e tu sei piccolo
Mi han detto che il tuo sole
non vuol giocare con te
e che nessun mai ti ha detto
Ciao bimbo
Con i
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Lancio schegge di sogni
nello stagno del conformismo
Mi guardi e non scappi
perché hai paura di inciampare
Mi parli e non dici quello
che il cuore ti detta
e te la prendi come
se fossi di un altro pianeta
sol perché io al mio
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Scivolo sul vomito
di civette e iene
che bramano
la mia carne
Casco a terra
con la testa
schiacciata nello sterco
di un sogno marcio
Apro gli occhi
Vedo ancora
il mondo
Ergo vivo
Lasciato solo
a terra
finanche
dalle mie
stesse
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C'è qualcosa di libero
esonerato da ogni obbligo
in questo lembo di riservatezza
Mi appare come allodola che
Vola vola e poi viene a fare
il nido in terra
Ecco qui tutto di me vuole elevarsi
si tuffa senza vertigini
nel vuoto per
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Riuscii a scaricare
in una discarica abusiva
consistente rimorso
che voleva disturbare la quiete
soprattutto quando il giorno
stringe la mano alla luna
al suo crepuscolo
Si diverte ogni tanto
a mandarmi rumori di disturbo
vecchia parola
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Alzato ma senza gloria di sanato umore
scendo giù e arrossendo come solo un pupo sa fare
corteggio la signora dell'ultimo piano
Sbuffo aria di nafta bruciata
in questo vicolo di noia affaticata
Pensando alla donna che non mi vuole amare
e
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Accovacciati sulla terra di fuoco
e fissami con i tuoi occhi di gatto
e ora che hai leccato la mia voglia
di panna calda scappa via
E poi di corsa saltami dentro l'anima
scarabocchiando con il tuo
seno dappertutto
E lisciami con le tue labbra
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Aveva attraversato soltanto il fiume dell'adolescenza
e viveva con la simpatia della vita accanto
L'odore di mandarino del giardino della nonna
trascinato nel sangue da un guerriero
su un destriero di lamiera
La mamma odia la zingara che
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Entra pure tu in questa stanza
Fa freddo e c'è polvere dappertutto
Ma c'è posto in questo posto
dove il sole entra quando vuole
Dai non farti prendere dal panico
Non c'è niente da non fare
E tutto quello che si fa
serve ad
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Sapessi com'erano morbide
le tue parole quando il mio
cielo puzzava di formaggio marcito
La sera per non uccidere la
fantasia davanti allo schermo sonnifero
leggevo i tuoi messaggi rosicchiandomi
le unghie fino a cadere in un
sonno che bastardo
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Pozzanghera di confusione
accoglie un sogno massacrato
dalla ragione e dalla prudenza
discese dall'Appennino e finite
sulla testa di un illuso
della provincia della polvere
e cemento
E' un pomeriggio di farina
appiccicosa sulle
mani e sul
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Sciupami con il tuo seno
di amante e ricama
il piacere addosso alle
mie membra che spasimano
Svenami le parti più
remote del mio corpo
e bagnami d'acqua piccante
da bruciarmi tutto
come nessun sole
ha saputo fare
Smetti
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Cerca la poesia:
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Invia un messaggio privato a Giorgio Lavino.
Getto vernice sull'inquietudine
Guerriera appostata su pareti rovinate
da piogge di giorni acidi
Nessun viatico
è scudo omologato a schivare
i colpi della solitudine
Medicamenti di lingua
del mio gatto
non generano
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Cadono pezzi di stelle
in questa notte in cui
la luna ha paura di
farsi viva
Crollano prediche
dalla cotenna massiccia
che facevano spellare
le mani alle comparse
della democrazia
Si sbriciolano utopie
secolari alle cui radici
hanno
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Al crepuscolo
di ogni crampo
dell'anima
la sento stridere
sull'uscio di
un'ansia
che sopprime
All'improvviso poi
un'anta si spalanca
e una mano di tessuto
flanelle tenta
con l'alito tiepido
di farla accomodare
La lacrima
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Era gioia comparsa per segnalare la sorpresa
di un sole che si appassiva sotto la pioggia
di fasulle credenziali di una passione morta perché nata
Era simulazione di dialogo per mascherare
l'ossessione di parlare per la solita abitudine
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Una parola a tre mila all'ora
attraversa montagne fiumi
laghi ponti pozzanghere
per finire nelle mie arterie
rotaie che la trasportano
fino al cuore il mio cuore
Una parola vera scritta
con il sangue di una voglia
azzardata che sfida al
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Vado spesso a mare per ritrovare
l'amore che persi sulla spiaggia
di Gaeta per colpa di un cielo
maligno che truffò il sole
facendolo ritirare dietro un muro
di nuvole
Trovai un giorno dentro una zattera
che aveva salvato una coppia di
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Io voglio vederti nuda
per ascoltare il canto
del tuo corpo
Per non patire quando
avrò bisogno di strofinarmi
sul tuo seno
Io voglio vederti nuda
per saldare un vecchio
conto con la mia fantasia
Pescando dal tuo ventre
quello che il
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Luci con tanto di immagini
si fanno voci in cerca di
autori e se ne vanno a spasso
nelle menti cercando uscite
di sicurezza
Siamo qui a vederci sempre
più piccoli e a meravigliarci
di quello che più non
dovrebbe
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Non ci sono stelle né luna
in questo cielo sospettoso
avido di luce e di carità
Tutte le verità sono andate
a bussare alle porte di un
dio che s'è seduto dietro a
una nuvola per urlare comodo
fino a scoppiare in
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Cambiare passo devo
per sembrare più veloce
Cancelliere del dovere
sembrerò se andrò a ritmo
di tamburo che finge di battere
Colpo di spada sferrerò
per dimostrare la supremazia
che non seppi acquistare
alla fiera della
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Ti ho visto bambina e non
era un sogno mentre ridevi
Eri cielo dopo aver allontanato
tutte le nuvole
Ti vedo ora donna assaporare
il gemito di una bimba che
voleva assalire le gioie ma
turbine di ghiaccio rovesciò
tutte le sue forze di
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Dammi la mano e cammina con me
aiutami a saltare questo steccato e a riparare
le aiuole che un vento ubriacone ha devastato
Sento la voce di una donna che mi accompagna
verso la sua infanzia per indicarmi sassate
che non ha avuto perché un
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Guardiamoci ora che siamo lontani perché forse da
vicino troppa luce non sarà buona per i nostri corpi
che non si potranno raccontare le loro libidini
Non pensiamo a pentirci lavandoci nell'acqua delle
rose che non ho potuto
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Solco la penitenza e mi ritrovo
solo a sconfiggere le paure
di non averti in novanta
metri quadrati di solitudine
Saranno notti ancora insonni
ora che il sentimento è
conteso dall'ossessione
di farti perdere l'equilibrio
che hai
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886 poesie trovate. In questa pagina dal n° 691 al n° 720.
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