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Giorgio Lavino
Le 886 poesie di Giorgio Lavino
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Sento il bisogno di abbandonare
il gesto monotono dei giorni.
Sento la rabbia andarsene lontano,
la debolezza della ragione
avvicinarsi piano piano
Sento il mare dei silenzi
perdersi nella tempesta quotidiana.
Sento la danza dei
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Eccolo di nuovo qua
questo incipit che ritorna
invitato da tanti ansiosi auspici.
Eccolo qua questo primo sole dell’anno
che nasconde la sua luce.
Eccolo qua questo primo cielo
che schiera compatte tutte le sue nuvole.
Eccolo qua questo refrain
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Dentro queste stanze non c’è niente
che fa camminare il cuore.
Fuori c’è la voglia di incontrare
una cento mille mani.
Mi succede sempre
in questo giorno che arriva
ogni anno.
Non ti conosco.
Non so niente di te.
Ma il mio
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Forse è stato dopo aver cambiato
i panni che avevo addosso.
Forse è stato dopo aver imboccato
una strada nuova che mi ha portato
verso una vita che non conoscevo.
Forse è stato dopo aver smesso
di correre per quello che mi
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Rovistando nel vuoto
trovo il senso dei miei dubbi
i rumori di ieri
i silenzi di oggi
un tempo passato a sognare
i giorni di adesso pieni d’ansia
la forza di arrampicarmi sull’incoscienza
di prima
la paura di cadere di adesso
la voglia di
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Voglio guardarti fino alla fine
dell'ultimo battito.
Senza mai stancarmi di contemplare
il tuo sangue vecchio ma ancora pieno
di scorte della tua forza di gioventù.
So che non mi lascerai mai
sotto un forte temporale
a disperarmi dentro
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Cerco
un percorso sicuro che mi porti tra le tue braccia
una tua carezza – seppur svogliata - che mi fa vibrare l’anima
un tempo infinito dell’ozio in cui siamo solo noi a navigare
un giorno – che non conosce il crepuscolo – passato
a cullarmi nel
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Lo stomaco che ribolle e addolora il petto
La gola che ingoia la chimica a pillole
I giorni che trascinano il corpo nell’abulia
La mano va e viene
ma non riesce a cacciar via il malessere
La vita corre sempre
e se non sei in forma finisci fuori
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Sono affogato in mille gocce di sudore.
Ho asciugato un mare di solitudine.
Mi sono perso nei dedali dell’ansia.
E il tuo cielo ancora non mi scuote,
con il raggio rosso dell’amore.
Affidai finanche ad un passerotto,
innamorato come me, tutta la
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Ringrazio il sole
che potrebbe bruciarci
ed invece ci illumina
e riscalda senza pagare
il canone.
Sono grato alla terra
che ci tiene sempre in piedi
e non ci fa venire le vertigini,
girando intorno al sole.
E quando si scuote
non farebbe
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La libertà è soffocata
dal fumo delle atrocità.
Se non fossi l’uomo
che consuma il suo tempo
dentro la giostra dei soliti giorni,
andrei a far respirare la libertà.
Tu che hai il peso della tua terra addosso,
non sai
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Si gira e rigira
dentro il giaciglio
dei pensieri,
non riuscendo mai
a resettare la sua mente.
Prova con insistenza
a soffocare il rumore
con silenzi troppo deboli
per vincere il frastuono
che ha dentro.
Nessuno l’aiuta.
Forse basterebbe
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Sali sul mio desiderio.
Andremo dove
non siamo mai stati
Fammi salire sul tuo desiderio.
Andremo a coltivare
i colori adatti
ai nostri cuori.
Scendi da questo cielo
grigio e col muso lungo
che mi tiene lontano
da te.
Scendo anch’io
da
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Non ce la fa la mia coscienza
a saltare il muro
da essa stessa creato.
Non c’è il muro,
borbotta il mio cuore
rosso di vergogna.
No! C’è e si vede,
urla la mia anima
con la forza ribelle
della verità.
Apri gli
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Corrono, corrono a perdifiato
verso il sole coi raggi truccati.
Saltano maestose mura di cinta
con l’abilità delle gazzelle che fuggono
dal lavoro sudato.
Corrono, corrono
verso l’oro che non splende
e puzza come puzza
il sangue
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Che cos’è questo refolo
che mi trascina
verso una luce
di sconosciuto fascino.
Forse è il tuo fiato
di cuore innamorato
che tenta di accarezzare
la mia carne.
O forse è il battito d’ali
del mio desiderio
che vuole
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Invia un messaggio privato a Giorgio Lavino.
I giorni passati a sognare
sono dentro le nostre viscere
e i loro colori sono viatico dolce
per questo nostro tempo che passa
senza l'incontro dei nostri volti.
Mi conforta la voce del mio cuore
che parla spesso con il tuo
e nessuna
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Verrò a dirti
ciò che il mio cuore
mi consiglia in continuazione.
Uno di questi giorni
Sentirò il mio fiato
pensare solo al desiderio di vederti
e raggiungerti in un attimo.
Uno di questi giorni
Andrò via dalla
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Eccoli qui i miei gesti,
li avevi abbandonati qui
dietro alle nostre parole
senza dirmi niente.
Eccole qui le mie ansie
impazzite per te,
le avevi lasciate qui
sotto il tappeto degli affetti.
Eccole qui le mie paure
di perderti,
le avevi
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Aria calda gira su queste strade
di manto untuoso
che ingannano i viandanti
ignari del trucco latente.
I più furbi premono
sull’acceleratore
ma in realtà vanno piano.
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S’affannano per sembrare
soli splendenti
con il loro
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Vedo i volti sudati del dolore
e m’accorgo che ho le mani
non per respingere
ma per abbracciare.
Occhi che conoscono
solo le gocce della collera.
E hanno dimenticato i sorrisi
che farebbero vivere altri sorrisi.
Orde di piedi nudi e di
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Le pantofole s’inchiodano a terra.
I colombi dispettosi urlano la loro protesta.
La signorina del telegiornale mormora
il bakup dei soliti guai.
Il caffè è stanco di calarsi nella tazzina.
Mia moglie ricomincia a disturbare la
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Se un tuo gesto vuole avanzare
e farsi coraggio tra mille
piedi che lo ostacolano,
fallo passare.
Fallo per amore.
Se un tuo sguardo
vuole attraversare
mille strade,
con gli occhi spalancati.
fallo volare.
Fallo per amore.
Se un tuo
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Non s’arrende la mia malinconia
e sovente – stanca di annoiarsi –
si mette in giro in cerca di
raggi di cuore che possano
consolare la sua anima desolata.
Ma alla fine trova
solo montagne di sapone
su cui scivola precipitando
nel buio dipinto
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Ombre che si mischiano ai corpi,
deturpando l’autenticità delle immagini.
Le idee s’incartano con le parole,
comunicando falsi messaggi.
Le ore perdono i minuti,
mandando in rovina il tempo.
I sogni s’azzuffano tra loro
e nessuno li segue
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M’incammino verso un giorno
qualunque per convincerlo
a spruzzare gioia da tutti i pori
fino a contaminarmi
e sia io stesso – egoista al contrario –
a scatenare epidemia di sorrisi.
Sarà fatica dell’anima
raggiungere il risultato
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Non cercarmi dove c’è il sole
dell'anima che brama,
potresti scottarti anche tu.
Non ricusare
tutta la mia ansia d’averti,
potresti cedere
al mio passo veloce.
Non sdraiarti
sotto il cielo
che ci ha visti insieme,
potresti essere
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Odo voci inzuppate di sudore
e mi nascondo per non farmi trovare.
Sento schiamazzi far festa nel cortile
e a stento riesco a tapparmi le orecchie.
L’acqua senza fatica scende
dalla testa ai piedi.
Con affanno riesco a tamponarla
per non
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Sguardi neri dell’anima
ben protetti dentro
uragani di silenzi.
La vera carta d’identità dell’odio
che mostra una finta pace.
Non c’è stupore.
Tutto sembra pacato.
Ma il frastuono dell’oceano
dei rancori è ancora
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Scivolando via dalla mia solitudine
sbando per le strade dell’incertezza
in cerca di un bisogno del cuore.
Compagna di sogni cercati e perduti
l’anima mia fiacca, ma ancora risoluta,
cerca l’approdo sicuro
verso il calore che dà
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886 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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