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Non vedi più il mondo,
ma la tua libertà
la vedi sempre.
L'hai costruita tu stesso
con la forza di un sogno,
vecchio compagno
che non ti ha mai tradito.
Non vedi più il sangue
di una terra saccheggiata
e bruciata.
Ma la leggi
Giace viva la mia sensibilità
E indossa l’abito
Della pazienza
Ora male
Ora bene
Ogni ora
m’appiccica qualcosa addosso
e mi regala messaggi insensati
Il tempo della disperazione
non ha mai le ore contate
A volte
anche un niente
ti leggi
Ci sono immagini
che vorresti afferrare
Per mano
Ma sono treni
transitati già da tempo
Vanno e vengono
Belle o brutte
Non vogliono andare via
Per sempre
A volte ti lasciano
un sapore stupefacente
che va via
Subito
Certe volte leggi
Candori scappati via dal sogno
Antico rifugio dell’oro dei sentimenti
La luna non fa più compagnia
a chi non crede più nelle sue forze
I giorni non hanno più sapore
per chi fugge via dai vivi colori
E s’incarta nelle bellezze leggi
Lì in mezzo cercano
il mare che non vedranno
quasi mai
Corrono dietro le palle
stanche come le facce
dei loro genitori
Piccoli gladiatori dei cortili
si sudano un giorno di schiamazzi
Fuggendo dalle urla e rimproveri
dei padroni delle case leggi
La luce si è spenta
Ora è buio di dolore
Anche la luna si è ritirata
Piangendo
Un fresco alito
in cerca di una vittoria
Azzurra come la bandiera
Che amava tanto
È scivolato su un pomeriggio
di follia
Precipitando leggi
Copia la mia libertà
e portala in giro per il mondo
Incollala negli angoli sparuti
dei cieli maltrattati dai soli
Vedrai un po’ di luce
Ma non basta
La mia libertà non basta
Deve trasformarsi in luce
dei giorni senza notti
Dai leggi
Schiva montagne d’ignavia
e di spazzatura vestita d’oro
Aleggia suprema nei deserti
del candore
Non è vento dissipatore
Un sorso d’aria pura
originato dalle viscere
della terra massacrata
Avanza passero in cerca
di granelli di leggi
Dalle terre dimenticate dell’armonia
giunge destriero araldo
ad annunciare il giusto senso
capace di sfiancare
il verbo rampollo del tramestio
Eccola la polifonia della nuova parola
che turba i faccendieri delle favole
dell’inganno e del falso leggi
C’è un mare che non ci vuole vicini
Un maestrale maligno che ci spinge lontano
I miei occhi s’affaticano a guardarti
ma non riescono a vederti
Sentono però il profumo
delle tue parole originate
dal silenzio dei filosofi
Resetta tutto
se questa somma
di attimi non gira.
Resetta tutto
se questo ticchettìo
del silenzio
ti rovina i timpani.
Resetta tutto
Se la nenìa della solitudine
ti bombarda l'anima
Resetta tutto
Un boccone di delizia
E tu sei felice come me
Una pacca sincera sul tuo cuore
E tu sei lontano
dai pensieri che graffiano l’anima
Le verità che non hai
le cercheremo insieme
con il rastrello della volontà
Tu volto sperduto
nel deserto degli uomini
che hanno fame di ingiustizia
Giaci in un tempo lontano
dalla puzza delle armi
E di potere
Nero sporco
come il Bianco
perché getta nel sangue
la vita nera e bianca