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Goldstyles
Le 60 poesie di Goldstyles
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| Sono frantumi
i tasselli riversati
nel nulla di un'anima;
Funamboli pensieri
che privi di vizi
il fato effemina.
Il corpo dormiva
su velluti posati
lungo il placido argine;
Fiumi rampanti
carezzavano i piedi
di lei vergine.
Rugiada
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| Vera spuma di vino
d'un rosso rubino.
Brunite orchidee
carezzano le rive.
Son dondolio marino
le allegre cosce.
Il dolce venire
sussurra gemiti,
alla bocca greca
ove sapori corrono.
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| Posai mutazioni
sulla bilancia del fato,
afferrai la tua gioia
per crearne un vestito.
Lo resi permeabile
al mio cuore muto,
ti donai il possibile
di stupidità celato.
Siamo noi amico mio
la rosa e la spina,
Siamo noi amico
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| Quando avrò la certezza,
che il respiro più non si prodighi.
Quando avrò la certezza,
che il respiro più di censure non si vesta;
Il fuoco incrociato di nove soli
monterà in bizzarre prigionie,
le maschere stese
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| Saluta l'impavido cielo,
dell'intimo sospiro
è gioia.
Mi persi
nella regione immemore
del sentimento,
mai compresi,
mai cedetti,
tu vuoi che io muoia.
Mutevole,
condanna gestuale
di ogni turbamento,
dolce paura,
vile
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| Senza tempo,
senza pace,
muori uomo, muori in croce.
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Senza dubbio,
senza speranza,
L'onore è puttana di clemenza.
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| Questo tuo incedere mi urta,
appeso all'albero
oltre questa sottile porta.
Questo tuo splendore mi indispone,
allo specchio nero
di quest'ultima stagione.
Oh, Divina!
Questo tuo candore mi rende isterico,
asettica colonia di parlare
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| Amica mia carissima
in noi sibila biancore,
giace e poi,
di cuor mio sei, amore.
Donna mia dolcissima,
briciola di candore,
voluttà per noi,
distesi sai son guai, dolore.
Schiavitù
in profumati vezzeggiativi
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| D'inverno, nel mite imbrunire che assopiva,
cedetti ai pensieri ardenti dal colore di porpora,
un nido caldo ed accogliente ci carezzava,
un morbido abbraccio ci concedeva veglia giunti all'aurora.
Amore mio ...
Chiuderai gli occhi, pervasa da
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| Dolce fanciulla che del mio cuor reggi i battiti,
Mai immaginai di trovarmi illuso,
Mai di cadere in questa trappola io credetti.
Solo, quando l'imbrunire assopiva,
Lungo le sinuosità dei fianchi il pensiero correva.
Sei calice di miele,
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| Mi reputo lontano da voi,
Lontano dai vostri ardori.
Ora vedo nero.
Nero il mio cuore,
Nere sono le stagioni,
Ho serrato l’umore.
Ho finito di odiare,
Avvinto ai fiotti
Porporei del mio genio.
Stilla, Stilla ...
Dal buco della
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| A volte mi trovo a ridere e loro, livido decoro,
Indolenti catturano la mia attenzione,
Le seguo muoversi in armonia come soave coro,
Soffici s'accompagnano alla mia consolazione.
Seduto sul davanzale queste m'inebriano,
Timidi schiaffi di
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| Tu, che come lampo maestoso,
Squarci le mie carni martoriate.
Dondola il tempo in ogni mossa,
Carnefice delle tue ossa,
Passione e rottura di vita crocifissa.
Tu, che con la vendetta tua sposa,
Vesti, i giardini dell'odio
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| Lamine fredde muovono, restano latenti,
ad incanalare il flusso dei pensieri amanti.
Il gioco del tempo levita, va in alto,
si schianta contro il basso, insanguina l'asfalto.
È marmo la carne, misto a fuoco il vento,
brandelli di
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| Satana seduto sul trono dell'altare più lurido,
comanda e culla il male, nostra dolce fonte di vita.
Gaio lo spirito si libera nell'accoglierlo danzando,
reggendosi sui fili viscidi che il supremo dona con pietà.
L'Inferno di
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| In questo istante dal sorriso bizzarro,
Aspetto donna Manuela dea di vertigine,
Ansiosa e livida si tormenta alle redini del carro,
Suo padre glielo diede in dono, in un atto d'amore vergine.
Le sue domande sono scosse dalle ruote che picchiano,
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| Fiori di cera,
Bianchi e soavi,
Colonne di pietra,
Glaciali e lievi.
Sento vieti i fantasmi a voi uniti,
Sento la vostra grazia,
Abbagliare l'inane dei temuti.
Fiori di cera,
Bianchi e soavi,
Colonne di pietra,
Glaciali e
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| Senti come scorre in una danza l'ideale,
Sulle guance del supporre l'amore sia sapere.
Mio onore e mio sapore è sapere ripartire,
L'emozioni sole e tese dai fili del dovere.
Chi dice che mi sbaglio,
Non conosce il mio cordoglio
Si
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| Ti odio, viscido ammasso pulsante,
Rimani muto a placare la tua fame,
Imperatore avido e ansimante,
Tu usi i toccanti ardori come rugginose lame,
Loro squarciano ridenti il candore di nuovi fumi,
L'aurora del mattino ridà vita agli opachi
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| Fine rumore di respiro e ardore,
Limitava questa brama
D’inopportuno sentore.
Solleva presto gli occhi,
Dallo specchio rifletti ...
In me,
Uno sfiorare di seni rosei e ...
Mano di forza delicata preme.
Mi placa modesto
Questo fiotto di
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60 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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