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giovanni bianchi
Le 203 poesie di giovanni bianchi
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Come cometa sei, che vai lontano
dopo che m' hai donato la tua luce,
adesso ti saluto con la mano,
e il mio pensiero sempre mi conduce
a te che, meraviglia, sei apparsa,
in una notte fredda e con le stelle,
e, dopo averti amato, sei scomparsa,
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Le lingue che si cercano vogliose,
le dita mie che sfiorano la rosa
mi premi con le mani tue nervose
e il desiderio corre senza posa.
E inizio a disegnare, con le dita,
la voluttà in simboli d'amore,
di desiderio umidi, la vita
rinasce
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Quella ragazza è mora e ha un bel sorriso,
non sempre è allegra e quindi la tristezza
appare qualche volta
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E come all'improvviso il sole scende
a terminare il viaggio giornaliero
e il posto suo qualcosa allora prende,
diventerà il creato tutto nero.
Il sole non fa storie, ben s’intende,
doppio lavoro no, sarebbe in nero,
ma uno dei suoi raggi
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Che fanno le stelle stasera
che ieri purtoppo han toppato?
Il cielo era come gruviera
piovuto è su tutto il creato.
Stanotte col cielo sereno
sarà
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VAGO E DISTANTE
Vago e distante nel sentor confuso
di altre lande percorse dai venti,
dove procelle astiose ed insistenti,
gli animi e le persone,
giorno per giorno, battono furenti,
e l'aere tetro ricopre anche i pensieri,
che si fan cupi e
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Dolce il sorriso e gli occhi come frecce
che, cariche d'amore, fanno male,
guardarla troppo forse ti è fatale,
come Giulietta con le lunghe trecce
col giovane Romeo che fe' salire
su dal balcone per poterlo amare
e si faceva lui da lei
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E come riempirò il vuoto immenso,
che sento se mi volto e non ti vedo
accanto a me che ridi, non ci credo,
più cerco di distrarmi e più ti penso.
Con sorrisini facili compenso
lo strazio di un sentire che prevedo
ingigantirsi
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Rumore bianco han detto che si chiama
il suono che intrigante ti rilassa,
di note dolci affascinante trama,
ti perdi leggermente e il tempo passa,
Non puó ferirti la tagliente lama,
che quotidianamente ti trapassa,
causata dalla tua
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Dammi un poco di te, le belle mani,
che mi gettavi al collo sospirando
dicevi "T'amerò, ma non so quando,
forse domani".
Dammi un poco di te, la fantasia,
per cui apparivi sempre affascinante,
con gesti e modi nuovi in ogni
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E sì che ti ho donato i miei pensieri
all'alba appena fatta e tu svegliata
eri piena di me e dimenticata,
avevi la paura già di ieri
e il tuo profumo, lungo quei sentieri
di voluttà e di voglia disperata,
cresciuta dentro, e
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Già di mattina me lo trovo accanto,
che mi accarezza il viso col musetto,
poi un dolce miagolìo, ma non è pianto
e mi accompagna, sceso giù dal letto.
Mi guarda con gli occhioni innamorati
e posso garantire che è
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Amor ch'a nullo amato, è stato detto
amar perdona, ed è una cosa vera,
lo senti all'imbrunire quando
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Se mai ti troverò seduta accanto
a me, che ti sentivo nelle vene,
potrei pensare solo ad un incanto
di una divinità, che le mie pene
venuta è a consolar, e pur quel pianto,
che nacque dalla perdita di un bene,
vedeva me per
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Son giorni e giorni e non ti sento ancora,
da quella volta che tu sei partita,
ti penso e ti ripenso ad ogni ora
e spero tanto che non sia finita.
E ti rivedo bella come allora,
quando m'hai detto "Tu sei la mia vita",
pensare alla
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È l'ora giusta ed un riposino,
dopo un bel pranzo grasso, è naturale:
la pasta con un brodo sopraffino,
gallina e manzo lesso per finale.
Per primo uno sfizioso stuzzichino
mi ha preparato al pasto niente male
e dopo un delizioso
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Invia un messaggio privato a giovanni bianchi.
Strano sapore d'autunno
che mi spinge a chinarmi
e raccogliere e godere
dei fiori del mio giardino bruciato.
Berrò da un calice dorato
il nettare per un istante,
senza scoppi di risa,
senza fuochi invitanti
e saprò ancora una
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Sentendo la sera che scende
si tacciono tutti i rumori,
la pace d'incanto ti prende,
le ansie si gettano fuori,
è un patto di mutua assistenza
tra forze di tanti colori,
adesso non puoi farne senza,
la pausa rinnova le voglie,
ritorna
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Parole già vuote nel buio
le palpebre scendono ancora,
Il fumo delle sigarette
ti copre ai miei pensieri
stasera.
Le paure,
vuoti di oggi,
o forse di sempre,
ti fanno confusa
e i tuoi contorni son troppo segnati
nei miei desideri
per
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Per formare un bel sonetto
devi stare molto attento.
mica essere un portento,
solamente un po' "perfetto".
Due quartine puoi, di getto,
completare in un momento
e poi essere contento
degli errori fatti, al netto.
Le terzine son
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Aveva un volto d'angelo davvero,
come la luna bianca era la pelle
ed il sorriso, senza alcun mistero,
di storie mi parlava, solo quelle
dove una principessa bella e sola,
dopo una vita vuota e di dolore,
aveva vinto il male che consola,
aveva
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Mi piaci se ci sei, malinconia,
se col tuo andare lieve e affascinante,
t' insinui dentro me, ti sento mia,
cambio il sentire mio in un istante.
Ché l'allegria non sempre mi conviene,
l'ilarità non sempre mi fa bene,
la dolce
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La fitta nebbia del mio non fare
si oppone inevitabilmente ai deboli raggi
di una voglia di vivere.
Sogno disarmato i modi che so possibili
di uno strano compromesso.
E guardo rassegnato
il fatale spegnersi
di luci variopinte ed
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Il mare ti racconta quel che sente
nei giorni di burrasca o calma piatta
s'arrabbia da morire poi si pente,
diventa dolce nella notte fatta.
Il mare puó far tutto, ma anche niente,
al pubblico adorante ben s'adatta,
ti legge i desideri
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E cosa penserò quando quel giorno,
costretto da evidenti circostanze,
non ti vedrò mai più girarmi intorno,
e non ammirerò le gaie danze
dell'esser tuo ispirato e sì diverso,
mentre spandevi al vento i tuoi
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Settembre come lacrime d'amore
che bagnano la fine dell'estate,
con storie di passioni appena nate,
di sguardi di sorrisi e batticuore.
Si spengono, con lampi di stupore,
le stelle sulle spiagge desolate,
e scemano promesse
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L'abbiamo appena fatto e giá mi manchi,
al tuo profumo penso e al tuo sorriso,
ai bei capelli, ai seni ed ai tuoi fianchi,
con te raggiungo sempre il paradiso,
di accender le mie voglie mai ti stanchi,
gioire assieme a te sono
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Appuntamento cieco con un sogno
che mi promette amore e tenerezza.
Cosa mi donerai da quello scrigno
che posso aprire con una carezza?
Frammenti di rubini come luce
per un piacere che mi porti pace.
qualche tesoro che m' avvolga piano
nella
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Poteva esser sì, ma non è stato,
durata è forse troppo l'illusione,
rimane una chimera, una passione,
per un qualcosa che non è mai nato.
Che fosse la sfortuna o fosse il fato,
nessuno l'ha mai messo in
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Le sei e quaranticinque di mattino
mi sveglio all'improvviso sul divano
le gambe stese sopra il tavolino
e col telecomando nella mano,
mi guardo intorno, faccia da cretino
e cerco di capire tutto, invano,
credevo d'aver fatto un
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203 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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