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Gabriele Della Cornia
Le 94 poesie di Gabriele Della Cornia
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| L’incendio divampa, inarrestabile brucia,
alza e spazza via ogni velo di Maya
sulla terra adagiato.
Cellula dopo cellula,
pelle dopo pelle,
moriamo di continuo.
Sorge il sole e l’odor di resina,
riempie ogni respiro.
Calando tinteggia ogni
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| Non c'è sudditanza se non nel tempo,
se non nel giorno sommesso
al venir dell'acqua immortale,
forse là solo là è quel mondo.
Ma perché fregiarlo di tal nome
se è figlio, infante di cuore,
che vediamo
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| Vagano inconsapevoli ombre
in quest’aria del color dello smarrimento,
i cuori battono ritmi solitari,
ma cos’è la magia della nebbia,
se non il toccarsi e il riconoscersi
in un denso labirinto?
Stringo le tue mani,
riconosco il tuo
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| Ci ritroviamo a mescolar pensieri
di una guerra finita
che non vuol sventolare
bandiera bianca,
ad ogni passo pese pietre
si aggiungono al mio avanzare,
e io mi chiedo e penso:
“Voi attori del mio
cicatrizzato dolore, perché
mi
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| Castelli arroccati
sotto stelle testimoni
inneggiano la memoria
del tempo blasfemo.
Ai piedi di manieri vetusti
son sbocciati fiori di lacrime e gioie.
Si coltivano cicatrici di pietra
e crepitii di luci,
che fanno l'anima elevare
sotto
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| Come un'amante silenzioso,
mi sono accostato al tuo fianco
urlando sussurravo a bassa voce,
quel segreto che la bocca non poteva tradire.
Mi aprii alla chiusura di frasi storte
mi arresi a queste perché ti amavo,
non c'era baluginio nella
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| Non darmi niente
se non pane da dividere
e il vento che soffia forte
sullo scoprire del tuo corpo.
Non darmi niente
se non carta e penna
per dirti ciò che sento,
non darmi niente
se non il vederti
suonare al fuoco il tuo blues
come
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| Si parla dell’uomo
che amava in silenzio,
insegnava la concretezza delle radici
che si ancorano al terreno contro la forza del tempo
e di quei mattoni che si legano di sudore e cemento,
si parla di un tempo
di liti di furore come la rabbia delle
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| In questo tempo
la ragione è corrente alternata
e la coscienza dote dimenticata.
Da carceri di porcellana
occhi vitrei ci fissano,
emergono parole
di un dire normale.
Sono tempi di camminate
incerte nella nebbia.
C’è afasia, in
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| Salutarono i talami
degli avi e fu il salir
alla casa dei gerani.
Il lento scivolare,
l’intrecciarsi delle mani
fu commistione di sangue e sacro.
Tempo e Morte a cosa così rara
sospesero il loro operare,
nell'indivisibile e nel
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| Precari come briciole
siamo noi giovani,
pronti a cadere
dal davanzale
ad un soffio di vento.
Vorremmo esperienze
di tanti lidi e porti,
ma respiriamo il dissenso,
che ghiaccia l'ardore
di una speranza
che si fa fenice.
Le nostre lauree
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Invia un messaggio privato a Gabriele Della Cornia.
| Ti prego in notti senza luna
per cercare le tue impronte
che modella il vento
che secca le ferite.
Sentirò l'irresistibile richiamo
del battesimo della quercia,
che al tatto ritempra da battaglie,
mentre le mani approfondano nell'odorosa
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| Non esiste attimo, e
le mura son così lontane
mentre m’abbracci,
ogni secondo diventa tatto,
intrepido il calore del toccarti,
nei secondi più lenti ti stringo
per non restituirti al tempo,
come due destrieri.
Passione e Cuore
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| Mi cucirò la bocca,
con il filo dell'affetto che mi voglio.
Eppure è dura, ma dovrò urlare in silenzio,
deridervi da solo, non mi convincerete che il sole è blu.
Nebbia nelle vostre menti e nausea nel mio stomaco,
in
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| Come la sabbia della clessidra
che scende e non risale,
sei al ritorno dell'uguale.
Si compie la prova del verbo
dopo lo sforzo dell´inchiostro;
e c'è risarcimento alla vigilia
di questa erbosa soglia.
Avanzi di temprato
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| L’odore di pioggia si sparge
nell’aria, mentre la falce d’argento
illumina il tuo viso.
L’atmen è affanno,
sforzo di piacere,
nella caduta in alto
in un unico corpo.
La panacea di destini avversi,
rose dipinte
di ogni nostro
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| Se accadesse mai,
che i miei occhi si velassero d'oblio
e la mente divenisse instabile,
come le foglie autunnali nel vento,
cantami, ti prego
ogni nostro ricordo,
fammi uscire dal labirinto
in cui mi sono perso.
Che niente mai, possa
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| Io sono un alchimista
uso le parole per parlare
dell'universo che c'è in me,
combinando miei mondi e comete.
Con acqua, terra e cielo,
porto su carta, con fatuo fuoco
le volte che dalle ceneri sono rinato,
ogni lotta, affetto e amore e
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| I nodi si fanno alla gola
quando ti senti sola,
ti prego se di tanta assenza
senti la presenza,
ricorda sempre che
ciò che hai ti consola.
Se i dolori del passato
dal suono sbagliato
rendono il presente
dalla melodia stridente.
Sposta
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Corpi vuoti,
spogli,
con mani cerulee
si inerpicano bestemmiando
con urli vuoti e malati,
Salirono con cuori in lanterne
privi di perdono e fertili di gelo.
All'aurora si sputa e si brama la sera
feconda d'oblio e nel silenzio si
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94 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 80.
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