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♦ Gianpiero De Tomi | |
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Pier Giorgio Cadeddu
Le 256 poesie di Pier Giorgio Cadeddu
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| Restano contemplate vertigini di città
nell’aria tremolante del viale di stazione,
treni piegati alle insolenze dell’estate
a ridosso degli ultimi inconsistenti paradossi di levante:
immagini ripetute sopra le architetture futuriste di occhi in
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| Sono tornato.
Sono tornato senza una partenza ed un perché si parte.
Con una valigia di nuvole
sbircio affacciato sopra i chiari di luna
della nostra coscienza:
dentro tasche vuote di orizzonte
qualche poesia da piangere piano,
briciole di
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Svanisce sottovoce come afonia dei tempi
il giorno bianco di un sole tiranno
sui ritmi di collina dura di montagna:
sulle code di un vento smargiasso
messaggero di pioggia,
la vecchia quercia tace dei suoi anni
percorsi lenti come storia;
i
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Alba senza memoria sul mare,
rosso di uve mature
dilagante sentore di profondità:
strada dritta e fruttata verso il bianco
che schiuma una certezza tiepida di sale
velo di oriente e penombra occidentale;
questo nero spalmato sulle nostre
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Dall’altra parte del cuore
ti ho aspettato senza saperlo
appeso alle intenzioni di distratte parole
viandante inascoltato di una vita fugace:
battiti di silenzio nel cuore nella notte;
dall’altra parte del cuore
sensazioni a formare la
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Graffi nel cielo
le mie solite dita sprofondate d ’azzurro
scavano le montagne di confine
per liberare un orizzonte e il tempo;
non basta agli attimi d’orgoglio
questa terra di mare:
essa mi assale,
stringe nodi la gola,
in una assurda e balzana
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Come fogli di carta intonsi
restiamo inespressi nel bianco:
punteggiatura di destini che
non appartengono.
Cade una musica che suona sorda
per richiami di uccelli senza volo
lenta sale in silenzio la parola
per ritornare luce.
Contromano
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Ingombra di residui di stelle
fuori quota e stagione,
la notte ha perso anche la luna;
il buio scivolando sopra un sogno
adotta gatti neri e occhi timorosi,
inestricabili argomenti esistenziali
sulla luce che muore.
Nell’aria tremanti e poco
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Muto sul fermo immagine
di questa abulica pioggia di mare,
connivente alla tua latitanza
osservo di parole e disincanto
false promesse,
il ciondolare stanco
brevi storie di mani.
Il tempo acceca i ripetuti gesti
e il desiderio dolce arrotolato
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Istanti
erba bagnata e ritagli di sole
balla una malinconia cercata
tra le nuvole cadute sopra il monte
istanti lucenti
parlano di follia della terra
i lunghi steli di grano
campi che non hanno amore
al limitare della speranza
istanti
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| Non fare più domande...
La spiaggia lacrimata di conchiglie
separa il mare dalla notte.
Non fare più domande...
Cercatori di pace
passano naufraghi sulla battigia.
Non fare più domande...
acqua senza respiro
freddo che sale e
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Muoviti piano
senza onde e rumore,
angoli di donna sopra le case...
la città smussata si confonde;
muoviti lenta
sul volo dei gabbiani;
nel tremare dell’aria pigra
il tuo contorno di torre;
dove sfumerà il colore delle
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È un tempo per andare
solitari cammini
sandali e paure;
Una qualunque strada per l’ignoto
cattedrali di pensieri
guglie di emozioni;
dietro
un sogno consueto
un gioco per caso;
tempo per piccole distanze
assemblaggio di cuori
pause e
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Infine il mare:
involuzioni e danze di scogliere
spirali nell’azzurro soffocato
sole dimenticato dalla notte.
Infine è mare:
lacrime senza pioggia
pensiero liquido oceano
oasi dentro gli occhi
ebbrezza del potere
ritmi e maree
sirene
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Passi di terra bruna sui campi:
è crollato il sole sui quarzi lucenti
per gli infiniti vapori del giorno.
La tua ombra di fieno bagnato
impigliata tra il rovo e il confine del cielo
piange prigioni di foglie
e l’ipnosi del canto degli
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Non mi stupisco più di come il tempo
racconti le leggende della vita
ma della sua ironia tracciata e persa
sopra il mio viso;
rapsodia di sorrisi ed inquietudini
veglia cantata di espressioni e pianto;
mi meraviglia ancora quel tuo
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Indirizzo personale di Pier Giorgio Cadeddu: piergiorgiocadeddu.scrivere.info
Vorrei saper usare ancora
il suono nuovo e le armonie delle parole
ballerine di danze letterarie
rotonde e sdrucciole nei loro accenti acuti,
eleganti di stile e gonfie di sintassi,
sillabanti di un desiderio nuovo e
avvolte ed accentate da
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| Dopo le prime piogge dell’autunno
stendo i miei ricordi ad asciugare
i percorsi bagnati dalla notte;
immagini sfumate di ciottoli e pietra cantone,
dissolvenze di cielo a frastagliarmi curvo
sulla città ruffiana:
polvere, acqua d’Africa e
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Intrappolata nelle tentazioni di monotonia
la poesia bambina spinge per cercare dimensione
una spinta di luce
uno stentoreo azzardo di parole;
la fatiscenza della notte plasma i suoi confini letterari
e occhieggia sillabe alla malinconia del
leggi
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Il mare in ginocchio,
visioni di Itaca perse tra foschie prigioniere
bianchi cavalli di frisia;
in cima ai miei pensieri
cristo croce di vento
allargo braccia e sogni:
mulino a pale,
respiro di salsedine,
mi pungono vaghezze
per istanti di
leggi
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E’ finita la notte:
una notte sorpresa di luna,
cremosa,
nitida di astri e falene,
inizio e fine di un sogno circolare.
Provo a riprendere i miei desideri di rondine,
voli lontani per ubriachi e barboni,
arcobaleni scivolati via leggeri
sui tuoi
leggi
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E’ finita la notte:
una notte sorpresa di luna,
cremosa,
nitida e volgare di astri e falene
inizio e fine di un sogno circolare.
Provo a riprendere i miei pensieri.
animali vaganti per ubriachi e donnine,
liberi e bradi al pascolo abusivo
di
leggi
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Bambini neri
colori immensi di una solitudine
gonfia il suo umido e il mare:
sento vento di spezie e savana
profumo e periferia di ogni uomo;
stupore e luce
cresce il loro giocare caldo,
laghi negli occhi e avorio
bianche risposte
alle
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Sentieri di ruggine e di cantine chiuse
in questa sera per amori sfiniti:
affanna improvvido il sole a ricordare
che è stato un giorno colorato di senape e lavanda,
un vagare tra sprazzi di pensieri
e apologie per amore da giardino
giocato a
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Riverberi di primavera
gli occhi liquidi delle ragazze
sbocciate al sole tiepido
di colori d’autore;
sento armonie ritmate
a musicare parvenze di giovani amori,
e nei profumi sussurrati dei fiori
spiragli di avvenire
giocano il dondolio
dei
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Scendono mani calde in fondo al mio cuore
per strappare il filo sottile del dolore del nuovo giorno
ore che tornano solite e volgari
nella contemplazione esangue del tempo sconosciuto;
palpita un desiderio di vita
oltre i segni della luce
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E’ tornato:
sole dentro le case
immobili,
sole dentro il muovere
dei cuori;
la città spreca i suoi giorni
chiamando luci ed ombre
allungate come dita ad afferrare
uomini e cose;
il silenzio delle piazze
è solo ricordo di agonie
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In quel volo non v’era battito d’ali:
niente faceva presagire
il movimento asincrono delle tue ciglia;
eppure quando hai disegnato le mie labbra
con le tue sottili dita di vento,
l’aria era immota e niente era davvero;
nell’intreccio dei
leggi
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Canzoni incastrate fra le foglie
e guizzi di luce vigliacca e misera
di una giornata improbabile di vento;
sui vetri macchiati di vita
insetti trasparenti di notti inconsuete
raccontano i miei sogni kafkiani
di libertà e rimorso del
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| E poi ho scelto il silenzio dei voli,
cieli liberi di essere pioggia
dove non ho più paura delle mie
voglie di amarti:
per quello che non siamo,
per questa supponenza ruvida
di parole rubate alla notte,
per i miei occhi ciechi
dei tuoi
leggi
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256 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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