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Lava la pioggia
non nel suo bagnare
in quel rumore
sceso a spostare
anche il colore infelice
dall’odore grigio
i ricordi
di un tetto di automobile
un vetro disegnato
momenti a secchi
di quell’acqua arrabbiata
quasi cioccolata
un manto leggi
Infoltita la barba
bianca di zucchero
segni di rughe
scavalcano dall’alto
uno smacco agli occhi
rapiti da una fotografia
sbiadita
sincera
prima di portarla via
rimessa fra le pagine
di muffa e macchie
fastidiosi echi
agitar di cornacchie
fan leggi
Stanotte
sono venuto nei tuoi sogni
tu mi eri accanto
i miei erano ciechi
le mani annaspavano
il respiro ansioso
girovaghi gli occhi
in distese candide
non veder la fine
una buco nello spazio
sprofondar di luoghi
Accettai
per non disturbare
aghi di pino calpestai
con svestiti piedi
sollevai rovi e spine
a mani piene
dipinsi di rosso il corpo tutto
per confondere
gli avventori
non sembrare a lutto
coprii le ferite d’acqua fredda
mescolai le leggi
Al frenetico passo
l’aria si sposta
il tempo s’accosta
fianco le pareti
colorate nelle notti censurate
prima delle luci dei treni
marasma di segni
nei suoni
rumori vuoti
di pensieri stringenti
un tempo aitanti
da parecchio latitanti
accecati leggi
Allo sgrondare
di muschi addormentati
divelti da becchi
stanchi d’elemosinare
un roseo viola
accompagna le nuvole
il sole tropicale scivola
risucchia muri
di foschie polari
più che gelide
da tormente gonfiate
nella repentina leggi
Ormeggio la mia anima
di riposo stupendo l’adagio
al cullar possente
del tuo scarlatto cuore
alla sua foce
avanti passa il futuro
aspetto di rivedere il passato
questa mia barca
balsa e stoppa
recuperate sul rio agitato
giunta fra le tue leggi
Rigenerato
darla vinta all’istinto
lasciarlo fantasticare
niente di meglio d’esserne convinto
il suo spostare
non l’esito di preghiera
la maschera del tempo
tutto arringa
innalza
svuota
sbatte a terra
lusinga l’istante
apre un cratere leggi
Viaggia
il solitario fantasma
di tranquillità garbato
sta nei dintorni
guardia compagnia
vedo i contorni
quella leggiadra fantasia
Fratello amico
silenzioso respiro
bussi con la mano
vedendomi lontano
sbracci facendo capriole
se il leggi
Se neve s’alzasse
accolta dal cielo
figlia d’ impalpabile velo
udirebbe
il rumore del vento
un lambire portento
Se gelo scaldasse
succhiato dagli orizzonti
immobili nel loro segreto
avrebbe insegnato
la calma soddisfatta dell’attesa
del vino quando leggi
Cullando
con braccia di corallo
le perle
neonate
fra anemoni e conchiglie
alghe
come prato di giunchiglie
calmo nel suo ondeggiare
avviluppando ogni spazio
riconsegna
nel suo luccicare come topazio
lo spirito
il silenzio
ovattate leggi
A volte nell’inverno
venerando nel passare
i giorni sono
sbuffar di fumi
fichi secchi e dolciumi
le ore
essenza di trementina
vibrano davanti alla vetrina
i minuti
plastici come scultura
garbati di freddura
i secondi
un ridondare di leggi
Oggi amerei
qui nella medesima pioggia
scavalcare le alture celesti
librando benigna
insaziabile bocca
lanciando segreti
serrati negli occhi
distribuendo
sublime e indefinibile
voglia
rifuggendo
tutta l’erudizione posseduta
Freddo limpido
sottozero di luna
stelle qualcuna
guardandoti nel nascosto
dal mio bosco
sorrido e poi ancora
non pago di te
di quest’ora
da sempre
e voglio ancora
tu sei in me
io in te
complementari
mai stati bari
Sotto
al riposar su parapetto
il fumo dalla bocca scivola verso l’acqua
buia e calma
saliva del fiume
il suo incalzare
l’arrivo nel padre
l’attesa d’abbracci
mescolato fra i figli
lo scorrere sul terreno
setacciato
sconnesso
i suoni sono leggi
A volte tetti di velluto
in altre
geometrie cadenti
s’accartocciano
all’alta vista
arrampicata
senza sovrapponimento
s’impolveriscono i marciapiedi
dallo sparito
mercuriale color
notate da un cameriere
mentre corica il bicchiere
S’acquatta leggi
Dopo qualche giorno
offeso negli occhi
raccattai per forma
molti pezzi rotti
mancanti d’un seguito
sparsi da paura
immagine distrutta
dopo la cura
deglutita a forza
fra mattine e sere
il loro usurare
se solo fossero ricolorate
anche estranee leggi
Ti porgo grondante
il cuore nella mano
tremante suon di scalpello
lo stesso di battente
foglia d’autunno
sulla riva a ponente
c’aspetta la tua acqua
a languire di salvezza
sollevar sollievo
fame da saziare
nelle onde respinte
ritornate a leggi
Pensieri pensano
agitati d’agitazione
da un violoncello violati
in tempi attempati
soli assolati
al richiamar di foglio
nel chiudere gli occhi
già svegliati
archetti veloci
vibrar nelle voci
sovrapporsi di luci
da melodia leggi
Nelle gestanti risaie
ai miei piedi
formule ripetitive
solleticano i pensieri
del cuore disfatto
nelle movenze decrepito
sulla vita
piccola tiranna
baluardo di smaccati egoismi
Asciugo
il sudore freddo
per idee in clausura
nella leggi
Bianco mogano
ricordo confuso
accennate arie
modo d’uso
ceste di mele rosse
sonnecchiose finestre
oltre
ritti lampioni
profumi di panni stesi
mani legate
dolori di vergate
trascorsi molti mesi
L’affanno dei respiri
segati a pezzi
i loro leggi
O povero me
povero incapace
di diluir descrizione
in questi tre minuti
del sollievo che commuove
l’anima
la carne
che i suoni strumentano fratelli
ricordando immagini
i giorni
i più felici
O povero me
incapace di plasmare forma leggi
Calvo
come arata collina
m’abbandono al ridondare
di suoni svelti
nella prossimità
di strade schizzo
tra colori pastello
il forte sole
passi dispersi
dal bianco ombrello
Di strepito
soffiate nubi viola
di tonalità fosche
di leggi
Al correre di bianche pecorelle
acqua a catinelle
disseta bruciate terre
ombrate da un grigio accalcato
dal vento spinto nel suo boato
spaventi a mille
improvvisi
l’alzar al cielo di pochi visi
per un fascio di sole
i suo riverberi leggi
il ritmo delle tue parole
spiattellato
all’ombra di un davanzale
rumina
nella dispersione
cruciale
fra rumori e sporcizia
franando
sui miei fondali
con mestizia
le parole di un padre
risuonano minuzie
inezie
di fronte
a surreale leggi
Del piacere ho gioito
collezionista di quadri astratti
non un filo comunicante
flessuoso nei segni
colori illuminanti
materiali rotti
trasformati
negati nell’intera bellezza
insieme a lui, frugo
mi lascio frugare fino alle vene
ripudio il leggi
La giornata perfetta
dal brusio orante
finita
in vortici e secche
divagante
fra pensieri smembrati
mozziconi quasi esausti
a recidere il legame
con l’incancellabile senso di colpa
inspirate bruciature
assorbire
villanie leggi
S’immerge cosciente
fendendo l’acqua immobile
a lunghi lampi
fino al fondo
discioglie il suo corpo
lasciando carattere
sparisce nel secondo
vita dal poco tempo
arroventata al sole
a scolpire bianchi grani
liberarsi dall’acqua
venuta da leggi
Stridore di sabbia
la bocca laconica
esitanti arpeggi
di fiori e piante
Estrae con gli occhi
la voce restaurata di vecchi torchi
la fonda sensazione di calma
quiete concupita
di filari d’uva
fino al loro scollinare
dove dai prati sgusciano
le leggi