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Ventola raffaele
Le 550 poesie di Ventola raffaele
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Sono qui a respirare la quiete
seduto in mezzo alla solitudine degli alberi
magnificando il tramonto
le ultime lacrime d'inverno si attardano
dietro il volo leggero di una rondine.
Indosso la sera con occhi diversi
sento il lento fluire del
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Sarà il tuo sapore di mandorla e neve
a dissetare il mio sguardo,
o il tuo sorriso radioso inciso negli occhi ormai tristi.
Fiore d'acqua che ingoia ogni male
e sopporta paziente fino ad affogare,
non sarà una mimosa a lenire il
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Ieri ti ho visto...
tra le forme strane delle nuvole,
mentre dividevo col cielo
le mie malinconie.
Il tuo sorriso era un raggio di sole
vestito di rosso vermiglio
che squarciava il silenzio,
volevo urlare il tuo nome
ma non c'erano parole a
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| Magari non riuscirò a leggerti dentro,
velato di pudore m'appare il tuo sorriso.
Ma non negarmi di abitare ancora
i tuoi occhi,
ne morirei
se solo sapessi...
che il sapore di un altro
adesso ti sale tra i capelli,
togliendo spazio
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Non hanno verità da raccontare
i fiori di febbraio
sbocciano spontanei,
come i versi dei poeti
e i baci degli innamorati.
Vivono il tempo di
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S'agita forte il vento di maestrale
adesso che l'inverno piano avanza
e non è certo la semplice danza
delle mie rose sopra al davanzale.
Il vecchio fiume giace nel suo letto
coperto da tre dita di candore,
arde la legna sotto al
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Aspettami al primo raggio di sole
dove l’orizzonte abbraccia il giorno
e voli di gabbiani ti sorprenderanno.
Aspettami al primo raggio di sole
dove il cielo è un quadro infinito dipinto di vita
e la rugiada sembra il pianto degli
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Vestene ‘e rrezze ‘o mare
addò ‘a lava nun coce, e porta ‘a croce...
uocchie curvine e stanche,
pe’ chi, pochi pparole dice tanto,
faciteme senti’ ‘sta vocia vosta
addò sta 'o sole ‘a vita nun è apposta.
Addore d’ ‘e
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A doppio filo disegnarono i confini
seminando destini sul crinale del vento
sbocciaron paure con occhi e due gambe
ed ali spezzate nel centro dell’anima.
Vagarono proni in un sospiro di passi
schiacciati dal peso dell’odio inumano
stridii
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| È fuga di sguardi
tra le fessure del cuore,
mani protese in cerca
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| Mi sono perso nello sguardo degli umili
in quel cielo immenso che non ha confine,
e ti fa sentire piccolo...
come un'isola alla deriva del maestoso oceano,
come un esile albero prigioniero della sua foresta,
come un fiocco di neve su un
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Vestirò il cielo
di petali e carezze
cucendogli addosso
il respiro dei nostri baci
e sussurrerò alla notte
sogni condivisi e
fremiti
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Mi accingo al vespro
dei tuoi sospiri,
all'istante che freme
sull'uscio della mia bocca
e nella luce dei tuoi occhi
prima dell'intimo piacere.
Oh dolce palpito...
non vergognarti d'essere
se nasci all'unisono
in due anime
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| Verso lacrime di gioia
che sembravano sopite per sempre
sotto la cenere delle nostre ferite,
i lividi, loro non ci lasciano mai veramente
Restano lì
e si nutrono delle nostre emozioni.
Ma gli occhi non mentono...
non possono
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Si accumula nel tempo il tempo andato,
svelando il giorno figlio del tramonto,
forgiato dal deserto arroventato
e nelle profondità del mare cesellato.
Al quarto sole torni a ragion d'essere,
dopo le lune del tuo paziente tessere,
per
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In punta di piedi si avvicina la sera
nel suo lento incedere...
danzando sui fili delle stelle.
È l'ultima notte, la più luminosa
di un anno passato a cucire albe ed altrettanti tramonti,
per vestire sogni e spogliare
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Indirizzo personale di Ventola raffaele: raffaeleventola.scrivere.info
Vorrei una stella dietro la finestra
che brilli, come non ho visto mai,
e dica forte a tutti, oggi è festa...
e quello che tu doni in dono avrai.
Vorrei un bacio dentro ad un bicchiere,
per dissetare i deserti che ho nel cuore,
e tutto
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In silenzio ascolto questo mondo
scritto da mani che non sono mie,
quante emozioni nascon dal profondo
delle parole... di tutte le poesie.
Entro nell'animo di ciascun poeta
dove ogni rima, ogni verso è mèta.
Sento la voce, tocco
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Io sparo,
guarda che ci vuole,
premo il grilletto e miro dritto al cuore!
Ti arrabbi, che dici? sono inermi...
sono solo dei dannati vermi.
Io sparo,
Si, faccio una strage!
Chi se ne frega se qualcuno piange,
sempre ancorati a queste stupide
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'O poeta è 'nu ladro d'ammore
s'arrobba ddoje stelle da 'o cielo
e te 'e mmette 'e nascosto 'int'o core.
S'addorme perdenno parole
pe' dinto 'e llenzole,
se sceta 'a matina cuntento
dicenno: mo' scrivo a 'cchiù bella
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Fate crescere i bambini
nella luce adamantina dell'aurora
Insegnategli i colori più cangianti
mentre il giorno ci regala
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| Crescevano rigogliosi i sogni
e del tuo vagare si sentivano ancora i battiti
da lì a poco.
Il cartello sulla porta recitava "Bienvenue"
ma qualcuno non se ne rese conto
e senza colpo ferire scagliò le sue
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Dal carcere delle mie prigioni
sovrappongo voci,
rumori ossidati...
zone d'ombra immacolate.
Nei miei ricordi...
solo nebbia,
bruma sottile che intorpidisce i sensi.
Con le mani plasmo il mio mondo...
anime cristallizzate,
farfalle che
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Mostrati ai miei occhi
nella più seducente trasparenza,
come rosa nel giardino dell'eden.
Rincorrimi nel mare del desiderio...
lasciati bagnare dal nostro amore.
Il mio cuore stremato di battiti...
Ansima.
Quale voglia più
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Scende lenta questa coltre bianca
coprendo il volto pallido del mondo,
si cheta, piano, l'urlo di dolore;
solo si ode il riverbero del singulto pianto.
Lenzuola bianche, come lanterne al cielo,
il viso stanco, stretto nel silenzio...
simulacro,
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Guardo 'o cuscine tuoje mentre suspiro
ricordo quanno tu rignave ‘a casa,
e mo' si’ croce, luntana 'a ‘sti respire,
ma comme 'e fatte a te scurdà ‘e ‘sti vase?
Speranza... a chiammano speranza chest'attesa
ricene ca mo’ tuorne e
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"Dona", mi disse il cieco sulla strada,
ed io donai; ma lui non mi vedeva.
Dimmi: adesso che ti ho dato una moneta
come mi riconoscerai?
Non mendico guardando in faccia il mondo
ma so riconoscere un'anima gentile,
nel mezzo del brusio
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| Non vedo cieli
nei tuoi occhi umidi,
solo macerie...
nel cuore tanti lividi.
"Regina"
in un mondo di brutalità,
fiore,
spogliato della dignità.
Solo mani crudeli
sotto le tue vesti
fianchi abusati
da questi anni
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Di schiena riverso
dopo l'ultimo afflato
si spegne il giorno
in un tramonto dorato
nel cielo d'autunno
di grigio vestito
ornato ora è il ramo
del tuo frutto antico
e sciamano i passi
nel centro del borgo
fra baci ghiacciati
e
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Cioccolata per lenire le mie voglie,
golose le papille, si donano spoglie...
in un abbraccio sciolto, da gustare
in quell'amplesso mi si scioglie il cuore.
Cioccolata nera, forse di vergogna,
un tuffo nel tuo mondo di dolcezza
sono bambino in
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550 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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