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Ventola raffaele
Le 550 poesie di Ventola raffaele
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E poi,
ci restano le urla assordanti del silenzio,
un lamento perpetuo, vestito di nostalgia
a cancellare il gelo dei nostri ultimi passi.
Ricordi,
c’era la neve nei tuoi occhi,
i gabbiani a colorare la nera scogliera,
il freddo denso, nelle
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Corri ragazza, corri
lontano dalle tue malinconie
Aggrappati ai rami più spessi
quelli che sorreggono il mondo
e non temono né temporali
né venti di libeccio.
Hanno radici solide
sotto la pelle ruvida
che sprofondano
nel centro esatto del
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Partimmo in trecentosessanta tutti ammassati
da lontano guardando sembravamo abbracciati
una lunga crociera sul "filo" di speranza guardando al futuro
un battesimo d’acqua salata... scavalcando quel muro.
L’orizzonte sembrava l’America... visto dal
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I giorni stretti all’orlo
mi annodano la gola,
come la luce fioca del lume
che accende l’attesa
fuoriuscendo dall’ombra dei miei ansimanti respiri.
E non tace, mai!
Parlando un silenzio che conosco:
domande senza una meta... nel prolasso
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Vorrei regalarti la sicurezza che non ho!
lasciarti camminare nelle orme dei miei stessi passi
per non farti inciampare nei silenzi più profondi,
ma ti perderesti in paesi incantati
dove la felicità è un peso troppo grande da sostenere
e pensa,
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Ci sarà un altro inverno ad innevare le nostre solitudini,
e spiagge deserte, svestite di sole, ad ombreggiare il mare.
Ci saranno gli echi inconsolabili degli ultimi, eroici gabbiani,
ed il silenzio dei tuoi occhi: in esilio, troppo lontani dai
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Mi sembra di sentir tra le rovine,
piccoli passi a ridonare voce,
le stesse grida, ferme, in un confine,
come un lamento che non trova foce:
Oh grande Giove dall’immensa stirpe,
ferma quel fuoco sacro che ghermisce
senza paura di accecare il
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Nel tuo sguardo
è rimasto impresso il sapore del sale,
l’odore del mattino sotto i ginepri...
e i dolori degli anni.
Eri pelle e acqua del mare
che riempiva il vuoto negli antri desolati dell’anima,
una coperta che vestiva d’azzurro
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Non si secreta l’urlo
rimasto ai piedi di un pianto,
sull’ultimo rantolo di noi.
Si sente ancora forte
nei silenzi lasciati dalla tua assenza,
sulle rughe profonde del mio volto.
L’orologio sul muro non ha più trattenuto il tempo
che si è
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Siamo saltimbanchi dell’essere
rinchiusi dietro un vetro di parole non dette.
-Carillon solitari nella stanza segreta dei ricordi-
Voliamo con ali di cristallo
come rondini in cerca di un nido
sopra i folti giardini del tempo.
Poveri pagliacci
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Tenderò le mani
dove non avevo ancora osato:
negli orditi suoni dei tuoi respiri,
finanche l’orchidea saprà appassire
sui rantoli dei nostri interminabili sguardi.
La notte stesa sui fanali
ascolta i lamenti caduti nei passi in ritardo,
e il
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Ordinavamo gli anni sotto specchi di cielo, nascosti tra le spighe.
Nell’aria c’era il mio sorriso e la danza dei tuoi occhi,
che sconfinavano come uccelli migratori... oltre le stagioni.
Le parole che abbracciavano l’autunno, parlavano gli stessi
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Settembre soffiava sulle sazie vigne,
affinché quel mosto masticato in grembo
diventasse nettare... da cantare alla luna.
E le foglie tacevano al vento
legate al ramo come minuscole parole;
sussurri sulla porta dell’abisso
che rimarranno promesse
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Rinascere ogni volta dai tuoi seni
come un fiore all’alba
nel primo vagito del vento.
Sbocciare come rugiada nei prati:
organza di seta sui fianchi delle spose.
Respiro il dilatarsi del tempo
stretto nei tuoi palmi... socchiusi
e non rimane che
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Ho bisogno di qualcuno che si innamori delle mie imperfezioni,
qualcuno, che mi venga a cercare nelle profonde solitudini.
Ho bisogno.
Ho bisogno di qualcuno che non si chieda perché a volte piango,
ma asciughi le lacrime prima che mi bagnino il
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Ci sono giorni chiusi dietro occhiali scuri...
ad imbastire ricordi:
rivoli di tempo orlati di pianto.
E tu, mi parli con sfumature d’azzurro,
che s’innalzano all’altare del cielo
raccolte in un palmo di nuvole.
Perché sai che siamo in balia di
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Invia un messaggio privato a Ventola raffaele.
Indirizzo personale di Ventola raffaele: raffaeleventola.scrivere.info
Ho ancora un dardo nel cuore,
un lampo nel silenzio
che scagliasti dai tuoi fragili bastioni.
Mi lasciasti a mezz’aria
...ricamo nel vento,
sabbia che acceca gli occhi...
-Cenere di Venere-
Avevo sassi di parole nella faretra,
unguento di
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Ma quanto ardire tracima l’evidenza,
non osa soffermarsi sui sentieri del dolore...
tra le spine, dove ho lasciato una rosa, e forse è ancora lì.
Ed ogni tanto ritorna a farsi vedere
-oracolo muto-
dove di notte si rifugiano le onde,
nelle
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C’è una patina argentea che offende gli occhi,
quando rimane solo il vento a spettinare gli alberi maestri.
Nel silenzio,
sguardi ammainati come vele solitarie
sgranano istanti ammantati di sera.
Una magia eterea si fa largo tra il crepitio di
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Mi lacera lo sterno la mestizia
e piango... quando ho il cuore alla deriva.
Nell’agonia non v’è mai giustizia
e non esiste una felicità adottiva.
Dov’è il futuro dopo una battaglia
quando una barca muore sul fondale?
Ma la speranza... è
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Ti parlo dal centro del mio inferno,
qui, dove il cielo non ha più colore,
dove ogni pianto s’incendia di vergogna,
ed anche la notte ha perso le sue stelle.
Vorrei che tu sentissi le mie pene,
che sanguinano come ciliegie in terra,
hanno il sapore
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| C’è una storia scritta sul tuo volto
che vive fra le rughe dei tuoi occhi tristi.
Una storia che racconta la nostalgia di una carezza bambina
di una mano forte che ti stringeva in silenzio
regalando certezze... all’incertezza.
Una favola
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Se potess’io essere foglia
che sfida le acque più tortuose
sapendo di non soccombere,
guarderei i tuoi occhi di ghiaccio
senza aver paura dei suoi profondi abissi
e li porterei con me...
tra le onde tumultuose dei miei ansimanti giorni,
che
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Ti aspetterò dove le onde giocano a rincorrersi
mentre la sera scende ad abbracciarle...
come una ballerina che danza sulle punte.
Non senti la muta melodia del mare...
che sottovento ci arricchisce di profumi d’oltreoceano?
Siamo conchiglie che
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Straripa il cielo
sopra il terreno tenero di giugno
e sul grigiore dei nostri silenzi
non rimangono che sguardi catturati dal vento
fotografie dipinte in fretta e rispedite al tuo volto
da un sibilo freddo... come foglie cadute dal ramo.
Piove sui
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Vivo tra le tue nostalgiche melodie,
in quelle crepe profonde che nascondi al cielo.
Le vedo spesso sanguinare, senza che tu emetta mai un lamento.
Conto gli sguardi, indiscreti, che scrutano il tuo mare
e tutte le lacrime che lasciano cadere lungo
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Lasciami ancora un poco
fra i silenzi delle tue parole,
voglio perdermi negli abissi dei tuoi occhi,
Incontrarti nel tramonto... come il gabbiano col mare:
Sarò vela che si trascina nel vento
scagliando l’urlo ...verso isole ignote,
chiglia
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Travalica le aspettative
questo estremo bisogno di osservarti,
in tutti gli angoli... fin dove splende la tua luce.
Se vuoi, ti farò dono di tutti i miei respiri,
di ogni battito che distratto vola via da noi.
Abitami dove dimora l’anima,
dove
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Scivola su questa tela bagnata, la sera,
sovrastando il deserto delle mie spalle stanche,
tra gli ultimi sprazzi di luce... ed il buio dei tuoi occhi.
Ascolto il tuo vento: la delicata malinconia,
tra un volo di rondini ed un ultimo treno che
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| Mi innamorai della luce,
sui cumuli di alloro
dove riposano gli eroi.
Dove ogni luccichio è una stella che prende forma,
ed anche Dio... si china a porgere fiori.
Mi innamorai del silenzio,
quel silenzio che guarda lontano, da un faro,
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550 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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