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Vincenzo Strani
Le 57 poesie di Vincenzo Strani
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Cerco rifugio nel suo amore cerebrale
e mi ritaglio una quotidianità che non esiste.
Sono solo e privo dell'essenza,
privo dei colori e dei profumi,
e vivo virtualmente giorni e notti.
Mi opprime questo stato,
mi esclude dalla luce e
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| Arde il sangue,
e brucia la carne
a non poter
trattenere i vestiti.
Questa stanza
è un braciere,
e nell'attesa
interminabile,
infuocate
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| Chiederò alla luna,
di attenuare
la sua luce,
stasera.
La stessa richiesta,
la farò
sommessamente
alle stelle.
E al cielo,
chiederò scusa,
per la rivoluzione
causata da me
nell'universo.
Tutto questo,
perché
leggi
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| Lascio dietro di me,
un sole pallido
e triste.
Accoglimi,
nuovo calore,
accogli
il mio coraggio
e la
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| Non ho ali d'Angelo,
per volare sul tuo cielo
immenso,
planare su una nuvola
d'argento,
ed ammirarti
mentre canti
melodie di festa.
Fra gli uomini
cantavi spesso,
e il tuo cantar,
ci ubriacava
d'armonia.
Non ho ali d'Angelo.
per volare
leggi
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| Cosa non ti ho
detto ancora?
Se ho già scavato
tutta la profondità
della tua anima,
se ho bevuto
e mangiato di te,
se ho sparso
il tuo profumo
sulla mia strada.
Cosa non ti ho
detto ancora?
Se ho trasferito
sul mio volto
la tua
leggi
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| Mi guardo
allo specchio.
Sulla fronte,
solchi di strade
percorse e impietose,
ne segnano il tempo.
Volgo lo sguardo al cortile,
e bimbi festanti,
azzerano gli
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| È già sera.
Ho solcato tutta la terra,
camminando
a piedi scalzi,
alla ricerca di te.
Ho stanche mani
e rossi occhi.
Nessun anfratto
ti contiene,
nessun giardino
ha tua presenza.
Non c'è profumo
del tuo
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| Stanotte,
io,
voglio stare sveglio,
e davanti a una luna
splendente
e piena di mistero,
ti canterò le più belle
romanze.
Stanotte,
voglio dire alla luna
che ho scelto,
che ho soffiato di vita
il mio sogno,
voglio dirle
che
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| Incollo la tua anima
sulle radici della mia
memoria,
disegno i tuoi pensieri
sulle pareti della mia
stanza,
e sulle strade del mio tempo,
inondo il tuo profumo
di fresca terra,
appena solcata dall'aratro.
Mai
nei tessuti del
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| Assaporando l'estasi
sublime,
dalle linguali papille
al ventre elettrizzato,
regnava nella stanza
scura e surreale,
un magico silenzio
che sussurrava piano,
facendo rimbalzare
alle pareti,
la melodia delle parole,
che non ti ho dette
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| So di un'isola deserta
che non sa nessuno,
sperduta in mezzo a un mare
di smeraldo,
con lunghe spiagge
di farina bianca.
Di notte l'accarezza
un caldo vento di scirocco,
che scivola leggero
sulle palme,
di giorno é dolce
leggi
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| Grappoli di stelle,
punteggiano l'azzurro
di questo cielo infinito,
ed io che immagino
di stare in mezzo a loro
nell'immenso,
nel più grande mistero
dell'origine,
dell'esistenza,
della vita.
Ed io che scruto
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| Ora me ne sto seduto
su uno scoglio
e guardo il mare.
Di là dall'infinito,
non vedono i miei occhi,
e le pupille vanno
sul mio cuore,
che riesce a superare
gli orizzonti.
Ora tutto è luce,
ora le mie tenebre,
si son
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| Questa notte senza stelle
e senza neppure
un piccolo bagliore di luna,
mi tiene incollato alla finestra
a guardare il nulla.
Come le mie mani
che non toccano energia,
come il mio cuore
che non palpita,
o come il mio corpo,
che staccato alla
leggi
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| M'appare di gomma
il suolo sotto i piedi,
e incerti sono i passi.
D'inganno e ipocrisia,
di malcelato inferno,
di guerra in guerra
il mondo va.
Non m'appartiene
questo cielo scuro,
l'angoscia lacera
i miei sogni
e li distrugge.
E' nero
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Invia un messaggio privato a Vincenzo Strani.
| Un grappolo di luna
bianca,
si posa lentamente
sul palmo delle
sue piccole mani.
Riflette
il suo bagliore
sul suo cuore,
e tinge di purezza
la sua anima.
Un grappolo di luna
bianca,
s'adagia dolcemente
sul suo corpo,
sul suo viso,
e sui
leggi
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| Ti prego,
non abbandonarmi mai.
Non avrei più luce
nella mia anima,
e nessuna emozione,
farebbe palpitare
questo cuore.
Nessun brivido
d'amore sentirei,
e l'alba dei miei giorni,
sarebbe grigia,
come il cielo
di un gelido
leggi
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| Spesso,
la solitudine,
batte i pugni,
sui tamburi
dell'orchestra
della vita.
Il dolore,
insopportabile,
si annida
sulle radici
dell'anima,
e forma,
enormi ragnatele
a labirinto.
Quando giunge,
l'uomo non dovrà
restare
leggi
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| Tutto ritorna.
Nel labirinto della memoria
nessuna scena scompare,
e sono riposti
in un angolo,
tutti i nastri
del passato.
Stanotte mi è apparso
il più bello:
quello,
dove asciugava
i suoi biondi capelli
in cortile,
di
leggi
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| A sera,
quando il sole
è stanco,
il mare di settembre,
è un incantevole
pedana d'argento,
con scaglie scintillanti
fra le impercettibili
dune d'acqua.
Vedo amanti,
stretti nella danza
a volteggiare,
come uccelli al
leggi
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| Feroce
è la tua assenza,
e il tuo silenzio
brucia.
Ma ho una striscia d'oro
sopra il cielo,
ed è una lunga strada,
che solo agli occhi miei
è data a vista.
Io so
che quella strada,
padre,
è il resto,
dei tuoi
leggi
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| E' ancora là
la casa dove nacqui.
Per caso l'ho intravista
ieri,
verso sera.
E' un rudere malconcio.
Intrappolato,
da giganteschi arbusti
di sambuco e biancospino.
Il tempo
l'ha invecchiata
e indebolita,
e ha dato a
leggi
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| Affacciato alla finestra,
a sera,
guardo l'immenso cielo
stellato,
che abbraccia tutt'intorno
con calore.
E vedo luci accese nelle
case,
e immagino famiglie
allegre e unite,
raccolte nel tepore del
camino.
Rallegra la mia anima
la
leggi
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| Ieri,
ero seduto sul letto, con l'angelo del peccato
e un fulmine di sale, batteva sul mio petto,
folgorando la mia coscienza indebolita.
Le mie mani cercavano riparo,
bruciandosi l'un l'altra aggrovigliate.
Ieri,
il mio corpo cedeva poco a
leggi
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| Ebbro dell'effluvio
dei gialli fiori di Ginestra
e dell'arbusto delle Oleacee,
che dà al suo Gelsomino
i bianchi fiori,
contemplo trasognato,
lo sfarzo e il lusso
della terra mia.
Rapito dall'azzurro
del mio cielo,
da ciò che
leggi
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|
| Domani si spegneva mezza vita.
Sentii qualcosa togliersi dal corpo
e andare via lontano chissà dove.
Domani fortemente mi mancava
la forza a proseguire il mio cammino.
Divennero più buie le giornate
e irte, le strade che più tardi
avrei
leggi
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57 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 57.
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