Entro ivi, andando a Tor della Castagna;
stretto, quel vico, e lastricato al suolo;
v’è una chiesina, e, il cor, lì
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Largo alla vetta, e stretto più alla base,
al Monte Purgatorio l’alma ascende
come sanante, su, di fase in fase;
ed
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Chini, gaudenti in alma dedicata,
profondi, onesti, danza delle ore,
sequenza soave, al Sire delicata;
liturgia, cura,
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Vista interiore, fede vereconda,
timore sacro, mistica prudenza;
omaggio, dopo il quale, Ei Si nasconda;
comandan
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Cielo priore, Spirito primevo,
memoria, ognor, ravviva il mesto esiglio;
rammenta, l’aria, i gusti, a bòn consiglio
di
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Manto di stelle, canti assai soavi,
stuoli di alme luminose e quiete;
gemme di gioie siderali, o: navi;
stelle natanti
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Lo intuì, nell’arca, il prode Farinata:
esuli siamo, dal bel Fiore antico;
ci aspetta, il Padre dei viventi, al
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Stuoli glorianti, luce di oro vero;
profumo Suo, dal Re di pure essenze;
tuniche e cuffie, i poeti, là, in Firenze,
Giglio
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Già fur quarantaquattro e settecento
anni, trascorsi, dal bel maggio in Fiore;
rammento preci fervorose, onore
nel mese
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Fiumi glorianti, scie ambrosee di "Osanna!"-
-righe di carri a bovi, a onor del santo;
vita pervade, quale fosse
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Pietre o boccioli, ed ambedue brillanti,
gemme di gioie di valor, dan voce
di ambrosie, quali, in Ciel, cantano i
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Notte dei tempi, Pace nel destino,
è Luna piena, ‘n Cui raccoglimento
’fulge, ed è "Mare", al chiostro, e nel
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Profumi santi, diligenti in viso,
divi i fedeli trascendenti vanno,
lodando il Sommo, il Sir del Paradiso;
ed ecco,
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La cortesia si espande dalla Corte;
segue, ciascuna alma, la priora;
’ella dinanzi, il Sir dei santi onora,
nove anni
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Un carro, a bovi, sul selciato incede;
si vede, anzi alla tor della Castagna;
un cavaliere svevo, di Alemagna,
altero
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Entrai nel Duomo, Santa Reparata,
dove, oggi Arnolfo briga, e il Brunelleschi;
rammento Duccio, e i suoi glorianti
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Invia un messaggio privato a Vaibhava das Vito Parisi.
Suon di campane, provenir dal chiostro
odo io, intonando il cor di un miserere
con altri frati, in lode al Padre
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Punge, Mefisto, lesto, con la forca:
cuoce gli oliacci, dentro ai pentoloni;
pena i peccati, l’alma, da essi,
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L’aquila appare, in cima al Paradiso:
tutti i beati, ivi, rappresenta;
servire il Sir, fa lei ossequiosa e attenta,
il Re
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Raggi di Lume dal Cospetto eccelso;
spiriti buoni quali essenze prime;
vie della grazia, perché, in gloria, io... quel, so;
la strada aliando, libro me al sublime-
-Vuol del Diletto Sire su ogni mondo;
"osanna" cresce, andando a Ciò Che ea
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Isha in oriente, "Iesus" dei latini,
il Nome "Cristo" ha, da Suo Padre, in Cielo;
io a tal Reame trascendente anelo,
dove
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Greggi di ovini, dietro al Pastor Buono;
stuoli di santi, angeli nel Cielo;
il latte, lana qual fedele dono;
dodici a schiera, con devoto zelo
seguono Lui Che salva anima e mondo;
"Gloria in Excelsis!"- va il corrente Suono.
Gesù per Primo,
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Sale, il buon gregge, mentre segue Lui,
Iesus di Cristo, Nome del Dio Padre;
a mirar ciò che affermo quivi, io fui;
formavan, bianche, trascendenti squadre
su raggi chiari, io so, diretti al Cielo;
da Lì estendenti a noi, a guise leggiadre.
Le
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Pio e timoroso, il poeta incede, assorto
mentre, dal Duomo, ode, ei, le campane
gloriar la sorte di un sant’uomo, a morto;
nubi al chiaror d’onore a lui, diafane
ornan l’interno del bel giglio albino;
il tempo è grato, nell’eterno immane.
il Sir
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Le mani giunte, i manti lunghi, antichi,
il velo in testa, azzurro, ampiamente;
mantelli sacri, toni soavi, si, Chi
è in loro prece, è accanto a ognun Presente;
lor superiora fulge, al monastero
celeste, dove alian lievi, intente.
Grazia ai
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"Gerusalemme" è: "Yaru"+ "Shalem"
"Yaru" a noi è il Vespro; e "Shalem" la pia Pace;
così tramanda, la Giudea di Sem;
"Yaru" è il Ritorno del Pastore audace
perché Ei è l’Autore di delizie e mondi;
la sera Ei ha casa, che il Voler Suo
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Ecco, diafane le alme pie convanno,
alianti alle arie che profuman fede;
il Sir gloriante eccelle in alta Sede,
trascende l’esser, qui, del fante o manno.
Il Re dei Cieli, dal Suo sommo scranno,
miti e sirventi i santi tutti vede;
elisìr aerei,
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La fede è il miele, se la legge è il latte;
unite a intreccio stanno, in Paradiso;
integre restan, l’una all’altra
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| "Noumeno" vuole dir: "Mente divina".
Accenna, il Poeta, ad esso, nel Convivio;
Si espande, il Pensier divo, a ogni buon clivio,
in alto, in basso, ai lati, vi festina.
Al reame originale, Ei noi destina,
"sognando" il bene eterno... che, ancora,
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| Il santo che si venera qui, oggi,
emana pace tra i distinti due;
ciascuno ossequia, con maniere sue,
ma le migliori, che almo buono ei sfoggi;
l’ambiente è il chiosco ove cortesia alloggi,
d’alloro e giglio che a profumar fue;
requie diffonde un
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