Si specchiò, il Sire, in vasca di fontana
della Sua reggia, e vide Sé fulgente
di gioventù, eterna, ivi, diafana;
la decima ora, fu, si ché... imminente
la luce prima dell'aurora, poi;
infine, l'alba, indi, Egli,
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Case di pietra: ognuna è testimone.
Il sasso costituisce la dimora;
emana gravità sacra: si onora
le
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"Cantiche", femminili ed interiori,
vigono in gerarchia per Dio, si, ancelle;
sante glorianti Lui, da Lui assai belle,
superne e miti, tra i divini cori;
nelle commedie, sacre, umili amori
eccheggiano, soavi, in tali stelle;
astri
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Mi apparve, questa notte, la 'ventura
di una turba con le stole bianche,
ove, io, in seconda fila fui, in mia cura;
stuolo, assai folto, di fedeli, là, anche
si addizionava, in tale valle antica,
di alme liete, che giammai fien
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Ciascuno, in Paradiso, assai è in favore
dei greggi, delle bianche pecorelle;
miti, sembianti riguardose ancelle,
seguan Gesù, dei segni bel Signore;
le madonnine, pure in ciascun core,
ossequiano, nel Sire, chiunque eccelle;
ad una
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I raggi del Cospetto, fluido, lume
espandono, e, noi, scintille o gocce
siamo, nel Mare Che Sé, in Dio, riassume.
Nel Paradiso, i fior chiusi, qual bocce,
da Dio, l'essenze, come linfa, hanno;
pure, ve n'è, in filosofali
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Vogliono darci il latte; lana ogni anno;
conseguono al padrone; van fedeli;
pulito il campo e concimato, fanno;
stan
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Sembra una suora antica, la modesta
sirvente che Voi ama e assiste ora;
di fuori è pace, e, dentro, sacra festa;
per lei, Voi siete il Sir che il mondo accora,
il Centro, de la ruota universale,
l'Amato, che, al bel Vespro, ognun
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Ciascun dei santi fulge, sul destriero;
son svevi, cioè: soavi, in Paradiso;
han l'armatura aurea; copre il viso
e irradiano la pace, al mondo intero.
Le sante, cinte in dalmata, un bel cero
pare abbiano, nel timido sorriso;
aman silenti
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Dame soavi da alti cavalieri;
grazie di lor, che io venero, per via;
richiese, in umiltà, la 'donna mia,
che io deponessi petali a lor, ieri.
In coppia, qual prodigi dei più veri,
da Dio raggio donavano, e poesia;
scrissi, un
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Il manto sacro, che la chioma asconde,
orna madonna dell'onor da Dio,
suo Sposo, ne le guise vereconde;
ella, in sé, nutre umile disìo
di riverire in ubbidienza Lui,
Re, Sommo, Eccelso, Sir di lei, poi mio.
Noi Seco fummo, un
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L'anima nutre sé dianzi al Cospetto
allor che, il Pastor buono, al Vespro torna;
tutto risorge, sotto ogni aspetto;
Egli è la Vita, con ciò anche orna
tante bellezze all'infinito, in via
di luce, vera, che per l'alme
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"Materia" è "mater", ella Iddio, in sé, adora;
il Padre è il Sir Che Autore
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Cino, Baccio, Tegghiaio, Folco, Dante,
Duccio, Jacopo, Lapo, o Guido amico;
io parlo de' be' tempi mei, e vi dico
quanto
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Messer Tegghiaio, lume agli Aldebrandi,
Vu' sie' divino, eccelso, riverito;
così, in Cielo, il bel Sir, viene
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Bianca è la fede, come la purezza;
il Principe, adorato, andò per via;
seguiva Lui, madonna, e, l'alma
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Invia un messaggio privato a Vaibhava das Vito Parisi.
Entrai nel Corso, al vicolo de' Cerchi
andando avanti, poi, girando a destra;
un arco, un vicoletto, e, una finestra,
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La nona, delle or, tempo notturno,
fé un'abluzione Lui, quindi si volse
alla vasca di marmo, in sacro turno;
vi
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Splende una luce, lungi, e, già, lo stuolo
delle alme pure brilla all'orizzonte;
la nave alia in acqua a l'arie
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Cuffie e cappucci, tonache a bottoni,
le mani giunte, luce da sembianza,
sempre i più miti, animi assai
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Ormai, ecco il vespro: il sol sull'orizzonte;
da sfondo, orna, il Rientro del Pastore;
trionfa un corale, a danza delle
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Eccole, sono 'elle di cui, Dante
celebrò l'intelletto celestiale;
umili, miti, soavi, quante, quante!
La via
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Ciascuna avea il mantello in un colore
tenue e fulgente d'innocenza mite;
da sempre in Cielo, eterne quelle vite,
prive
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Rammento di una storia fiorentina
quando, madonna, giovanetta era;
trionfava, il Sir, tornando ai Vespri, a sera,
seguito
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Sale da dentro, volontà di omaggio,
ossequio, che, in lor ferve, alla prescelta
dal Sir, Cui nasce l'umiltà,
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Nel manto azzurro, o verde chiaro, o crema,
o lilla, o color luce spirituale,
aliano, tante, suore in evo astrale,
al
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Ciascun profumo che, qua e là, fa intreccio
con altri della varietà di fiori
piacenti al Re, di alloro,
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Ogni pensiero, di perpetua moda,
dantesco, è aliante verso il Giglio, lui;
o Potestà, Vi viene ai Piedi,
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Lagrime, pianti, scoppiano a dirotto:
son sconsolati; idriche le guance;
l'acqua, dagli occhi, scende al suolo, e
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Il manto, azzurro, quale suora antica,
il viso cinto dal celeste velo,
le mani giunte, l'aurea soave, amica...
...sfiora
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