Lo usava come bestia da trasporto,
il falegname, san Giuseppe, padre;
nel basto: legna, seghe, pialle, squadre,
da ambo i
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Brucano l'erba ai piè del Salvatore;
miti, fedeli, seguono Lui, attente;
le sante appaian, quali antiche suore;
si genera atmosfera diligente,
da pievi e poggi di bei campi in fiore;
Gesù va, avanti, ed elle dietro, lente.
Un
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L' Uno e lo zero, il Tuono e saetta, uniti
in simultanea vanno, onda a onda;
fulgida è l'intuizione a Voce fonda,
insieme ei sono, lietamente, iti.
Batte il cuore, a grancassa, il Sir dei siti,
ed ella il sangue invia, a ciascuna
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Dame in corteo, umile, bianco, quieto,
dietro Madonna prima, a Dio plorante;
scia di candore, chiaro puro e lieto;
neve fluisce dal Re, a lei Iniziante,
lume di grazia, nei Suoi raggi beati;
ancelle, appresso, veramente tante.
Io appresi i ciel
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L'incenso dal Reame in Dio, sublime,
come da Rosa aroma, all'alto ascende;
esce, va oltre la corolla, estende-
-il Richiamo, Verbo Che redime.
Essenza dal Sir buono, ce Ne esprime
quel che, la terra, dai Suoi Piedi, prende;
tramite flora
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Cade una goccia, dalla volta in cielo,
che va nel mare, azzurro come lei;
sembra si perda, estinta a immenso telo;
cade
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Lagrima sempre stille fresche e amiche;
vuole le altre innanzi a lei, da Lui;
s'inchina, aiuta, ama, a guise antiche;
ella, ad essenza, è benvolere, in cui
prudente, altruista, cede il passo, mite;
io, a finger non l'avessi vista,
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Torna, il Pastore: è il Cantico dei canti;
è Vespro, è festa dentro almi onesti;
madonna, ancelle di lei, sacre, a manti;
i veli, azzurri, lilla, oppur celesti-
-cappelle fanno, nel silenzio che ama:
aurora i drappi, e, su, dal
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Borgo Ognissanti: fulgidi e benigni,
tonache lunghe, vesti mantellate
portavan loro a inceder passi insigni;
le sante, misteriose e delicate,
il capo avean coperto, vereconde;
chino in riguardo, ero io, almo frate.
I santi innanzi, ed elle, a
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Egli dinanzi ed ella dietro, alianti
nel parco principesco, onesti, gìan;
lor scorsi in me, con sentimenti tanti...
...ai piedi, petal, come lodi, fian,
sommessi, al suolo, perché guardi onesti:
gran Signorie, elogi ai cori, sì
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"La Pace sia con voi!"- trasmette, il vate;
egli è raccolto, nella "Notte" eterna;
Requie di Vita, da Cui ognun discerna
che l'alme furan sempre ivi state;
Fautore include le altre, ancelle fate
nel manto blu del
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L' "Occhio di Dio" è detto essere il Sole;
dimoran, le fiammelle vive, in Lui;
se noi vediamo, è per Sua Vista e Mole;
tinte da Lui pronunciansi, per cui
la varietà, da base Sua, ci appare;
la Vita è Lume,
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"Servi i pani!"-le chiese monna Licia
de' Caponsacchi, cioè la madre sua;
i "dolci", Bice, di otto anni, auspicia.
Vestita a monachella antica fu a
dar lieve inchino; indi, a le fedeli,
porger, dal piatto, cialde
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Grazia da Dio va in lei, in manto da chiostro
azzurro, quale il Principe del Cielo;
totale, perché Ei è Unico: lo zelo
da Lui procede, nobil Padre nostro;
blu l'abito firmato in tale inchiostro
per segni di Signore, è il di
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Un perno in fondo al giglio, il Brunelleschi
volse fondar d'essenze floreali;
ivi i pensier devoti- pongan l'ali,
da noi fiorenti a aromi soavi e freschi;
nel Ciel di cui io cantavo ai Lapi e ai Fieschi
pervengan, dalla cupola, bei strali;
i
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Come ogni anno, in questi giorni, a valle
tornan le mandrie, appresso ai lor signori;
eccheggian, baldi, trascendenti cori,
e festa, al paese, in ciascheduno calle;
drappi osannanti, ai bovi sulle spalle,
e sentimenti giovani, interiori;
festa
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Invia un messaggio privato a Vaibhava das Vito Parisi.
L'umano della terra, morirebbe:
la soglia del trapasso avrebbe pronta;
nel cielo, invece, illimitato crebbe;
qua, non si regge la beltà, né l'onta,
e, il decesso, subentra se si eccede;
nei cieli, a più livelli, il piacer
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Ossequio e luce soave a prima vista;
fulgidi, per il bene dei pensieri
costanti, quali quei di chi Iddio assista;
li vidi, sovra un prato alianti, ieri,
fidi e, d'attorno, guarigioni pie:
ne venner, gli altri, nitidi, sinceri.
Pecore amate;
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quale madre Teresa di Calcutta,
vestiva, azzurra, con un sari casto;
silente, nella gloria soave tutta;
seguiva il Sire del bel Mondo vasto-
-perché infinito, tra celesti vie;
serviva, amava, pe 'l devoto fasto.
Ai sacrifici estremi
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La freccia florea, al cor gentile infante,
trafigge con la nobiltà, e è beata;
umile è lei, da Dio, nei Cieli, amata,
che, Amico dei viventi, Egli è, e a ogni amante;
madonna, in chiostro antico ove fu Dante,
il suolo
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Stuoli fulgenti, cori gloriosi,
i Campi Elisi verdi con speranza,
calice ambroseo; ivi, immense dosi.
Sguardo dal Sir, è d'EliSire; espansa
luce dal Sole, Occhio del Sovrano;
nettar di vita, soave, mite, mansa.
La Pace è un Reame
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Privo di voce, ecco, io rimasi:
parvemi i santi dalle stole chiare;
il Cielo era lor nascita, l'Altare,
fra o angeli o beati, in tutti i casi;
umili puramente, senza il "quasi",
e la benevolenza, in quel buon fare;
pecore intorno, ad
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Sfiorano il suolo, sempre, quelle sante
che mai tangono, qui, la terra umana;
in Cielo, ivi, infinite: quante, quante...
ma, una, tra esse, in umiltà è sovrana:
santa Maria, madre del Salvatore;
ella, da Dio diletta, i mali
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In "Svevia", tra milizie sante e brave,
Il Re del Cielo porge la corona;
da Lui, nel Reame avìto, il flauto suona
mistico, quale il Verbo grazia have;
luce diafana mare è; la nave
porta i premiati all'infinita Zona;
il
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Stilo rimante, carta pergamena
ma dai papiri, dalla Terrasanta;
inchiostro da Fenicia, vista amena;
scrivevo, dianzi a
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Quando il Pastore buono, con i greggi
sull'alpe va, da esordio di giornata,
ovunque Ei passò, all'alba, è zona amata
e, Rimembranze, Ne èn principi e leggi.
Le mandrie, pure, salgono agli alpeggi
con Lui, e ivi è gente
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Scorre, il gran corso di una processione:
il carro a bovi il santo, sopra, trae;
solenne il tono, antiche le alte icone;
lagrime, incenso, e il corso umano va e
fondi nel Reame donde noi siam scesi,
nostalgia immerse ciascun vir che sae.
Da
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Ecco i giardini, d'aria della fede:
fina, latrice d'elisìr di Lui,
il Re del Cielo, Sua eccellente Sede;
io, come voi, un dì di già ivi fui,
e scorsi come è amato, il Sir celeste;
l'estasi, il gaudio, da Lu' a noi, a
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Del Re dei cuori, ella, no esser degna
pensa, e, umilmente, le altre manda avanti;
invia ée a Lui, timida anzi ai santi,
nel manto sacro, in cui a onorar s'ingegna;
la Pace del Signor dei segni insegna
madonna mite, in interiori
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L'adorazione, che, il santo rivolge,
Giuseppe al Sire sommo, qua è impensata;
egli è beato, e noi per
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