La Rimembranza d'epoca va via;
l'alma si scosta ed altera: si perde;
il prato è giallo, sempre meno il verde,
quanto più, figlia, del buon Padre oblia;
l'aridità, di sterilità via,
credesi avanti e progredita esser,
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Un: "Gloria al Padre!"- e stuoli in processione;
c'è la grancassa, gli ordini sagrati;
le insegne, già il curato in fila pone;
il carro a bovi, il santo, i bimbi entrati
in cotte azzurre e file celestiali;
rosari, inni,
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E' al nord, è bianca per il mar di latte
su essa, per il candido emanare;
le alme pure son, noto, ivi, tratte;
è un ara l'astro, più di altre are;
è il perno, è fissa, ai marinai certezza;
l'angel custode vi
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Ecco il barroccio della processione:
gli stuoli, gli inni, le campane in festa;
gli ordini, i chiostri, l'interior tempesta-
-di gaudio, di una fede oltre ragione;
le odi, le trombe dell'onor, ciò pone
ogni poeta in quel laudar che
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Le mani giunte, umile, modesta,
serve, tacendo, anziane e superiora;
seria di fuori, dentro, cuore in festa;
sguardo sul suolo, ed è ubbidiente, ognora,
fedele ai voti per lei sempre stati;
rimembra, ella, della pria Dimora.
Mantello in
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Cambio la paglia in stalla, poverini!
La nuova, grano d'eccellenza, giace;
il bove posa dal brucare face
entrando, dai suoi prati là vicini.
Rumina, in requie, fra i profumi fini
del fieno in primo taglio: garba, piace;
il pastorel, che,
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Scene ossequiose, manti venerandi;
silenti i bardi, mistici i disìi;
lagrime fresche, unici gli adDìi,
tra i vati delle lettere, i più grandi.
Virgilio a Dante, so, io, il bel Sire mandi;
"Bucoliche" e
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Vuole felice l'"Uomo" Cui ella intende;
a Lui è votata, e per Lui sé ea annulla;
pospone voglia altra propria ulla,
e gli altri a stimar Lui eccelso accende;
veste in un manto sacro e, dentro, splende
da Lui divino, in
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Sabato scorso ero in città, a Fiorenza;
dinanzi al Duomo, in Santa Reparata;
la folla, in via, era accalcata, densa;
la processione scorsi, del gran Ratha,
lo Yatra degli indofili, acclamanti,
per via de' Servi, sino all'Annunziata.
Io
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Gregge devoto, arcaici quei prospetti;
scorci di pace, che Virgilio canta;
io in mezzo a loro, un dì, nel Cielo stetti;
il manto orna fedeltà di santa
dei mansueti, al Ciel spirituale;
fulge una turba, inneggia, in chiosa
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Andavo a: "Devotopoli" del Sire:
nuvole bianche, laudi sopraffine,
greggi felici, rose senza spine,
santi
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Pecore bianche e quete, ai Campi Elisi;
madonne miti e soavi nell'andare,
stuoli di santi, in troni aurei assisi;
comuni e lustri pietre quaggiù rare
però son vive, chiare in conoscenza;
letizia permea, in infinito mare;
il santo
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Paglia pulita nell'ovile, ognora,
le pecorelle in cura, dei tre bimbi;
un raggio, il luogo dove ei sono, indora;
dl gloria espande all'orizzonte nimbi,
la grazia in Cielo, e i pargoli con lei;
gli agnelli seguan le virtù, da bimbi.
Sui
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Ecco, ha il mantello a tinta di un verdino;
da testa a piedi, in esso cinta e pia;
requie, clmenza, quasi fosse inchino;
loda e dà gloria ver' santa Maria,
sirvente, onesta, giovane in eterno,
altre a altre tinte, su medesma via.
E' il
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I farisei pensavano che, Erode,
perché potente, andasse in Paradiso;
ma, il Cielo, da Dio, altro stile ode;
là, ascende fino a adire al seggio assiso
sotto al bel Sire, chi i Suoi agnelli cura;
chi, quando 'ei vede, ha lagrime sul
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Appare in cielo, di celeste manto;
è ancella a superiora e al Sir di siri;
il Dio dei dèi lei onora, e, tu, lei miri
qual gloria a Lui, Signor di ciascun santo;
ella è inviata al pio fedele accanto,
qual grazia del Dio a lei,
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Invia un messaggio privato a Vaibhava das Vito Parisi.
Tinte celesti, toni e sfumature:
lillà, quasi verdino, chiaro assai;
il cielo, il ben, striato, in soavi rai-
-del
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Ecco madonna, uscita dall'ovile
ch'ella ha ordinato, in diva pulizia;
fulge in mantello azzurro per la scia
di luce, che ora brilla in lei, umìle.
Celeste in capo, verecondo 'l stile,
il velo copre chioma tutta; pia
china e dimessa,
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Neve alta e antica, spirituali monti,
cielo, millenni fa, ancora aperto
agli angeli, d'ispirazione fonti;
oggi la
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Bei prati verdi, pecore felici,
su un astro che, nel cielo, fulge chiaro;
brillante echeggia il tono da Iddio, il Faro,
mediante il raggio che da i benefici;
madonna irradia, dal bel Sire, auspici
dall'umiltà già in Lui, unico e
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Già chi "trova" in flagranza d'adulterio
qualcuna, è adultero egli stesso;
accusa, come egli
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Luci ben vive e delicate insieme;
tenui e vitali, come i sentimenti;
mandrie, candore, bei, fedeli armenti,
auree
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Azzurro il manto, nuvoletta ai piedi;
aureola, mani giunte, divine ali;
beati fanno lungo i chiari strali
di luce, dalle trascendenti Sedi.
A chi qua è infermo, essi dan rimedi
guarendo, in modi assai spirituali;
santini con le tonache
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Ecco la fata, dentro la bottiglia-
-con il messaggio, sopra il Mar Causale;
la bolla è mare, è un uovo universale,
col firmamento, e a navigare piglia;
l'acqua rifulge: a luce, più, somiglia;
Siloe, di Vita,
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Umiltà fulge, e va, dal Sire, in lei;
grazia condensa, al Reame, in Paradiso;
folgora il poeta, da interior sorriso,
azzurra e casta, linda quale i dei.
Manto celeste copre i tratti bei,
entro lei soavi, umili, nel viso;
sa che il poeta ha
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Sopra la grotta, mi accennò, là, Dante,
fuori Betlemme, un angelo volava:
sotto, dei santi e, dietro, umili sante;
la rupe era di una roccia cava
e, dentro, con il bue e con l'asinello,
santa Maria con san Giuseppe stava.
Ciascuno
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Folgora, dal bel Sir, gli altri, graziosa
da Lui, "saettante" lei, indi, su noi;
Egli ha le qualità che, in lei, Ei, ognor posa.
Ravviva, il Sire, i bei brillanti Suoi,
mediante il raggio, mite, di speranza;
Dante mi disse:
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Le mani giunte, nuvolette ai piedi,
tonache sacre e aureole dietro loro,
eccoli, i santi, nel divino coro,
che, o pellegrino, fuor di Bethlehem vedi.
Scendan, solenni, dalle sante Sedi
del Cielo sommo, Che io già ossequio e adoro,
a stuoli
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Ella è raggio di Lui, il bel Sir dei Regni;
diafana, con un manto luminoso;
appare, in cielo, umile, al suo
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Il vicolo che va fino alla torre
della Castagna, è stretto e lastricato;
un arco, poi alla piazza vi si scorre;
il capo chino, innanzi, non di lato-
lo sguardo, verecondo di poesia;
tonaca, cuffia, stilo consacrato.
Passò, un
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