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Giovanni De Gattis
Le 151 poesie di Giovanni De Gattis
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| farei l’amore con le parole
semplici e piccanti parole
accompagnate da quel suono
gaudente di voce, più o meno flebile,
quasi sussurrato e profondo acuto.
farei l’amore con le parole
sino a sera e nella notte fonda
agggiusterei il senso del
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| Canto nel silenzio la mia canzone
fra frasi dismesse e insensate:
in quel torpore e quella confusione
che mi procacciano quell’instabile concentrazione;
non ho più parole per lanciarmi nel buio
e di quell’oscurità, s’innamora l’anima;
e il corpo
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| Ai bordi di quel sentiero
nel silenzio
c'è la mia ombra che
m'accompagna, muta, impassibile.
Ella attende, con ansia
una mia mossa, respira
con affanno, in quella corsa verso
l'ultima meta. Non so, se avrei il coraggio
di
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| Non andrà più via
quel pensiero di te.
Ti ho vicina al petto e
ti stringo sempre di più
sino a sciogliermi,
come in un bicchiere d'acqua.
(convulso e invaso dal desiderio)
Accanto al respiro dei giorni
trascorsi
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| Non ho il tempo di pensare
di meditare, di riflettere
in questo momento
solo una cosa farei:
fermerei il mondo
e tornerei indietro...
a questo punto ricomincerei
a ridisegnare la vita
nel rispetto di noi stessi
e della nostra
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| Il vento del dolore porta con sé la stanca mano
ripugnante e sprezzante, penetra la vena di sangue
tormentata e nell’improbabile gioire, perde l’amore.
Il sentimento offuscato e represso suda, dai pori della pelle
la paura, confusa
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| Quelle ombre
disegnate
sull'asfalto nero
straziate
da lutti inattesi
sono ancora lì, ferme e tese.
Chiedono luce
a quell'oscurità indelebile!
Occultate
da vessilli stracciati
le salme ingiuste
di un pianto, umile
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| Che gioco sporco è la mafia!
Addirittura i bambini ci scherzano su
e si pensano dei giganti
degli irraggiungibili esseri ciechi
e come il geco si nutrono di zanzare
e muoiono, senza vivere da bambini.
Che gioco sporco è la mafia!
vive
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| La terra urla, da quell'umile
fessura, il suo inascoltato dolore
batte la lingua, su quel sordo rancore
elusiva e confusa anima solitaria.
Piange quel sangue disseminato
sopra di essa: eloquente silenzio, finge
il sonno compiuto, nell'incanto
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| Un tocco di pennello
e l'anima s'avventa a godere...
faunesco viso, ansima, florida vena
s'appiglia, a quell'aria concitata e
di luce s'accende: nell'ombra
la femmina saudente. Così gioiosa.
Fluttuanti emozioni, s'infrangono
su di
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| Un porticciolo
celato
fra pareti di scogli
raccolto
nelle acque quiete
di un mare amico:
ormeggiano
minuti pescherecci;
dove il pensiero
di antiche usanze
consiglia, ancora il cuore
di abili pescatori.
L'intento è audace
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| Le parole alle volte umiliano
il pensiero
nascosto fra ali di finti gabbiani
migranti all'infinito, di cieli persi.
Il nulla
assale gli occhi
disfatti
nell'intolleranza meschina
di chi non crede nell'umanità.
E' un frastuono il
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| Oh! Mediterraneo. Marenostro
quanta follia paventa il mare,
quanta disperazione accoglie il mare.
Quanta ipocrisia sopporta il mare.
In quell'azzurro d'immenso morire
accogliesti quei coraggiosi eroi
come il canto di poeti antichi
condusse
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| Donna!
madre dei miei occhi
e follia del mio sangue
smarrito, nell'immenso gioire.
Tace, il desiderio, nell'inquieto animo
oscillante nell'infinita purezza.
Fino a che brama passione
e nell'incandescenza dell'essere
sgorga la linfa
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| Semmai avrò il tuo volto
fra le mie mani, saprò desiderarti
e venerarti, come non mai. Sarò il tuo Ulisse,
alla conquista dei mari in tempesta!
Semmai avrò la tua bocca
tornerò nel profondo del mio essere
e
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Indirizzo personale di Giovanni De Gattis: giovannidegattis.scrivere.info
| Sapore di sale sulla bocca, tacito eco si disperde
fra logorate orme, sino al coscienzioso cammino
giunte. La terra dei fuochi, chiede quel grido furioso
al tramonto di sangue. Il seme della speranza, si sparge
nel respiro di ombre assenti,
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| L'amore è ogni cosa che
muove il mare, è nell'agitato vento
com'è nel sole d'estate,
ovunque tinga i capelli d'oro
a quell'incanto di fanciulla.
L'amore è ogni cosa, che
muove l'immenso cielo, è il
leggi
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| La luna
scossa
da quel fare ansioso
non riusciva a dormire.
L'infinito l'accolse
fra le sue braccia
e la notte
la pose
al riparo dalle incognite.
Incredula
sul da farsi
ella
accese
un lume nell'oscurità:
qualcuno, se ne
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| Ho conosciuto di quel tempo che
ora non c’è più! Non so cosa fare e
qualcosa mi spaventa, ma non è la morte;
altro appare in quegli occhi
stanchi di quell’aprirsi, sofferente a quel vuoto
in quell’impercettibile illusione
svanita, fra inquietudini
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| Affranto nei suoi pensieri.
Solo ricordi addolciti dal lenire
di smielate sensazioni
nell'essere di un tempo che non c'è più.
Lui è lì curvo, raccolto intorno
al suo essere, sospeso alla vita
come un ramoscello
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| Amore dileguato nel nulla
frantumato nei dissapori, perso
nella coltra nebbia dei non so...
Torna amore e non chiedermi perchè!
La fantasia pervade il sogno:
ho il destino impregnato dei tuoi occhi
e nelle tue mani scivolose sul mio
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| Nel silenzio
che non c'è
corre il pensiero
frettolosamente
fra vecchi lampioni
inchiodati alla speranza
e umilmente
chinati alla terra.
Illuminano
l'essenza umida
dell'esistenza
fra stropicciate ombre d'anima
dove
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| Sussurri di pioggia
lenti scroscii
inquietano il mare
e l'umida terra
assapora l'estate nascosta
in quell'umile sognare.
Torna d'assai vigore
quell'incolta passione...
e se ne va la sera
nel respiro di maestrale.
Striglia l'onda, il suo
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| S'agita il vento
a stordire la sera
fra levigate spoglie
marmoree
si riveste l'anima
ch'ogni cosa
muove il pensiero
S'adagiano intensi aromi
sopra
delicati ventri
laddove
mani virtuose
palpeggiano
l'essenza
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| Trema la terra e trema ancora
violentemente rompe
ogni affetto e confonde l'umore
la paura ti prende per mano
verso quella solitudine percossa
nell'ombra polverosa dell'assenza.
Trema la terra e trema ancora
l'inquietudine cavalca
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| Nel silenzio dell'attesa
respiro insofferente, accanto
a cumuli di macerie smorte
di un passato affranto
nelle mancate promesse.
Mietuto nei sogni sbiaditi
frantumati poi, nel falso tempo
del non essere.
Frammenti d'anima scivolano
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| Respiro nell'aria un profumo
gradevole di donna
e rimango muto
allibito e confuso, ciò
m'imprime quel senso di gioia e delizia
insieme... Quasi un mezzo stare
fra due diversità
un po' ambigue, ma vere.
Credo in quel
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| Carezza nel vento
odoroso di mare.
Amorevolmente
la mano tende
all'amata
stretta in cintura
le assapora le
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| Questo silenzio appeso
fra pareti d'edera
ramificata al corpo
celato dall'insidie della notte.
Inquieta!
Tu donna
percossa
attonita
gli occhi lucidi
d'impossibili pensieri
che bruciano nel buio
di una quiete
frantumata
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151 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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